09 aprile 2025

Lina Ghotmeh progetterà il nuovo Padiglione del Qatar ai Giardini della Biennale

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L’architetta libanese Lina Ghotmeh, acclamata a livello internazionale per i suoi progetti, è stata selezionata per realizzare il nuovo Padiglione permanente del Qatar ai Giardini della Biennale di Venezia

Lina Ghotmeh (c) Kimberly Lloyd

Sarà l’architetta libanese Lina Ghotmeh a realizzare il nuovo Padiglione del Qatar nei Giardini della Biennale di Venezia. Con questo intervento, il Qatar diventerà il terzo Paese, in oltre 50 anni, ad aggiungere un nuovo padiglione nazionale all’interno del recinto storicizzato dei Giardini, uno spazio in cui le architetture sono eloquenti come i contenuti che ospitano. L’iniziativa è frutto di un Protocollo di collaborazione siglato nel giugno 2024 tra Qatar Museums e il Comune di Venezia, volto a rafforzare i legami culturali e socio-economici tra il Qatar, la città lagunare e l’Italia.

Ghotmeh è stata selezionata tramite concorso internazionale bandito da Qatar Museums, in collaborazione con Malcolm Reading Consultants. «Il mio team ed io siamo profondamente onorati di essere stati scelti per questo progetto tanto entusiasmante quanto significativo», ha dichiarato l’architetta. «Il Qatar è un faro culturale per l’intera regione MENASA. È emozionante avere l’opportunità di progettare il Padiglione del Qatar negli storici Giardini de La Biennale di Venezia».

Il concorso si è svolto attraverso una selezione su invito, al termine della quale è stata individuata una rosa di nove finalisti incaricati di sviluppare una proposta progettuale nell’arco di venti settimane. Il Comitato di Advisory del concorso è stato presieduto da Rem Koolhaas (fondatore e direttore, OMA) e comprendeva: Alejandro Aravena (fondatore e direttore, ELEMENTAL), Georges Arbid (direttore fondatore, Arab Center for Architecture), Zeina Arida (direttrice, Mathaf: Arab Museum of Modern Art), Jean-Paul Engelen (presidente per le Americhe, Phillips), Massimiliano Gioni (direttore artistico, New Museum), Catherine Grenier (direttrice del concept, Art Mill Museum), Mona Ahmad Hussain (consulente legale presso l’Ufficio della Presidente, Qatar Museums), Manuela Luca-Dazio (consigliera speciale di Qatar Museums e direttrice esecutiva, Pritzker Architecture Prize), Hafid Rakem (direttore dello sviluppo progettuale presso l’Ufficio della Presidente, Qatar Museums).

La scelta di Lina Ghotmeh risponde dunque a una strategia ben definita da parte del Qatar: affidare la propria rappresentazione a un’architettura che rifugga retoriche monumentali e sappia piuttosto instaurare un dialogo con il luogo e con il tempo. Nata a Beirut nel 1980 e attiva da anni a Parigi, Ghotmeh ha fondato il suo studio sull’idea di “un’archeologia del futuro”, combinando stratificazione storica, attenzione alla sostenibilità e un uso consapevole dei materiali. Questo suo approccio, volto ad ascoltare la memoria dei luoghi e interrogare le modalità della costruzione contemporanea, si rintraccia nei suoi progetti più noti, diffusi in tutto il mondo, dalla torre residenziale Stone Garden nella Beirut post-esplosione, al padiglione Serpentine 2023 a Londra, passando per gli atelier Hermès a emissioni zero in Normandia.

Tra i progetti recenti più rilevanti figura anche il rinnovamento delle gallerie del Western Range del British Museum, annunciato a febbraio 2025. Inoltre, Lo studio Lina Ghotmeh Architecture è attualmente impegnato anche nella progettazione dell’AlUla Contemporary Art Museum in Arabia Saudita e del Padiglione del Bahrain per Expo 2025. Le sue opere sono state presentate anche alla 17ma Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia.

Bookshop Pavilion, James Stirling, Michael Wilford & Thomas Muirhead, Biennale di Venezia

Il padiglione veneziano del Qatar, che sarà situato proprio accanto al Padiglione Stirling, sarà concepito come struttura permanente e ospiterà in futuro le partecipazioni qatariote sia alle Biennali d’Arte che a quelle di Architettura. Secondo le anticipazioni, il progetto si distinguerà per un’articolazione flessibile degli spazi interni e per la volontà di inserirsi senza fratture nel tessuto naturale e architettonico del giardino. Più che un’icona, una presenza capace di attivare forme di ospitalità culturale.

Maggiori dettagli sul progetto saranno rivelati in occasione di un incontro pubblico in programma l’8 maggio a Palazzo Franchetti: interverranno la stessa Ghotmeh, insieme a Sheikha Al Mayassa bint Hamad bin Khalifa Al Thani, Presidente di Qatar Museums, con Hans Ulrich Obrist a moderare.

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