Categorie: Architettura

Milano: tutti i progetti di una città in progress

di - 1 Settembre 2019

La città ideale è quella dove ci sentiamo a casa e desideriamo tornare dopo un lungo viaggio. Milano, nel nuovo millennio, ha puntato sul decentramento, su progetti di riqualificazione delle periferie e delle aree industriali e, in generale, sull’urbanistica verticalista che include la riforestazione e il recupero delle piazze e aree verdi.

L’obiettivo è piantare tre milioni di alberi entro il 2030 e puntare sul cambiamento dello skyline, sempre più europeo. Dopo piazza Gae Aulenti, contraddistinta dal grattacielo-torre Unicredit di Cesar Pelli e CityLife, a breve compariranno all’orizzonte impregnato di anidride carbonica, anche il Curvo di Daniel Libeskind, di 31 piani e 175 metri, che diventerà nel 2020 il quartier generale PWC, la Torre Galfa, storico grattacielo in via Luigi Galvani, dell’architetto Melchiorre Bega (1898-1976) simbolo, con il Pirellone (1956-60) di Gio Ponti, della rinascita degli anni Sessanta, da cui Unipol-Sai intende ricavare un centro polifunzionale: ricettivo alberghiero nei primi piani, residenziale in quelli superiori. Con ingressi separati, naturalmente.

Tra i vari progetti in corso a Milano, anche il Rasoio, come è stato definito l’eco mostro abbandonato di Unipol SAI all’Isola, vicino dalla Biblioteca degli Alberi a Porta Nuova, che rinascerà come centro direzionale ecologico, caratterizzato da una scacchiera di vetro sulla facciata principale per sfruttare al meglio la luce naturale e contenere lo spreco di energia.

A novembre, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sarà a Milano per inaugurare la nuova sede della Sda Bocconi, un ampio progetto comprensivo di tre edifici (Master, Executive, Office), in attesa del preannunciato centro polifunzionale con piscina olimpionica (previsto per l’estate 2020). Il nuovo campus del prestigioso ateneo modificherà radicalmente il quartiere intorno a via Sarfatti e alla Centrale del Latte, che però non sarà pedonalizzato.

Finalmente è in ristrutturazione il Palazzo di Fuoco progettato da Giulio Minoletti e Giuseppe Chiodi in piazzale Loreto: una riqualificazione che prevede una grande piazza coperta. Il restyling è previsto anche nella zona di Città Studi, dove è già pronta la nuova residenza di piazza Carlo Erba. Tra i progetti dell’area nord ovest di Milano, ad Affori, appariranno quattro palazzoni di 14 piani, due edifici in linea di 6 piani e un corpo basso di altri 2. Poco distante, si concretizza il progetto NovaAmpere, inclusivo di una novantina di appartamenti con facciata mangia-smog, rivestita di cemento autopulente.

La riqualificazione si estende sempre più verso le periferie e proprio a Cascina Merlata, nell’area del post Expo 2015, è in corso la realizzazione del progetto Uptown, di EuroMilano. Intanto, via Pasolini si distingue per cantieri di palazzi in via di costruzione, che vedranno tremila appartamenti entro il 2025.

Milano, insomma, ha investito nella riqualificazione decentrata, complici gli investimenti pubblici e privati, con progetti che mettono al centro la vivibilità della città. Un giusto equilibrio tra la cementificazione immobiliare e la necessità di piazze e giardini, con più free space dove sostare, giocare, incontrarsi, leggere o godersi il lusso del tempo libero senza pagare il pedaggio. Isola, Bovisa e il piazzale di NoLo (acronimo di A Nord di Loreto), dimostrano che la riqualificazione urbanistica senza il recupero delle piazze esistenti non è completa, pertanto è necessario migliorare il preesistente, al fianco dei nuovi edifici.

Va in questa direzione di progettazione di aree verdi e pedonali, anche piazzale Archinto all’Isola, mentre sono aperti i bandi per il recupero di piazza Lavater, Ortica e piazza San Luigi. Intanto, procedono spediti i lavori in piazza Sant’Agostino e in Porta Volta, con la nuova piazza davanti al Monumentale.

A Bovisa, si prevede la riqualificazione della piazza legata al Politecnico, di cui vi scrivevamo già qui. Come cerniera tra il vecchio e il nuovo, per ricucire centro e periferia, ottantotto piazze e altrettanti quartieri di Milano.

E se ancora mancano boulevard alberati, piste ciclabili, aree green pedonali, magari con strade sopraelevate per far defluire il traffico automobilistico senza dimenticare il diritto del cittadino di vivere in una città più salutare e sicura, è anche vero che una mentalità immobiliare fortemente speculativa, radicata dagli anni bel boom economico, non si cambia dall’oggi al domani. Eppure, da Milano arrivano segnali di conversione.

Obiettivi ambiziosi per una serie di conseguenze radicali: la riduzione del traffico delle auto e, di conseguenza, dell’inquinamento, a favore di una mobilità più responsabile e sostenibile, con più servizi pubblici a prezzo contenuto per le fasce meno agiate, anziani e giovani, più piste ciclabili e percorsi pedonali.

Secondo Stefano Boeri, entro l’anno saranno piantati 100mila nuovi alberi, un progetto avallato dal sindaco Giuseppe Sala, che rimarrà in carica fino al 2021. Ma a breve anche il pieno centro sarà più verde: 80 alberi in piazza Cordusio, nell’ambito della riqualificazione dell’area.

E attendiamo fiduciosi, come promesso, anche gli 80 alberi di piazza Luigi di Savoia, accanto alla Stazione Centrale, in linea con il green dream. Entro il 2021, insomma, dovremmo vedere triplicato il verde urbano milanese. Sogno o son desta?

Nel frattempo, per approfittare di questi ultimi giorni d’estate, potete dare un’occhiata alle piscine d’autore della città, delle quali vi raccontavamo qui.

Jacqueline Ceresoli (1965) storica e critica dell’arte con specializzazione in Archeologia Industriale. Docente universitaria, curatrice di mostre indipendente.

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