Lo scorso 4 ottobre è stato inaugurato il nuovo rettorato dell’Università Roma Tre. Il progetto è firmato dallo studio MC A-Mario Cucinella Architects. Si tratta di una struttura pensata all’insegna della sostenibilità, dell’innovazione e dell’integrazione con il tessuto urbano circostante. L’obiettivo è quello di imprimere un segno tangibile per i futuri architetti mostrando come sia possibile progettare senza prescindere dalla tutela dell’ambiente e, soprattutto, continuando a innovare.
Il complesso architettonico si colloca in un più ampio progetto di rigenerazione urbana promossa dall’Università e che comprende l’area Ostiense-Marconi-Garbatella. Il progetto è formato da tre torri a pianta ellittica, un Auditorium, una “piazza” e un giardino rialzato.
Mario Cucinella, fondatore di Mario Cucinella Architects, ha così salutato il progetto: «Il Rettorato di Roma Tre vuole essere un’opportunità concreta per gli studenti di abitare nuovi luoghi. Fin dalla fase progettuale abbiamo dato molto valore allo spazio auditorium. Abbiamo sempre voluto che fosse molto trasparente e visibile dalla strada, proprio perché dalla via Ostiense si potessero vedere le attività che si svolgeranno al suo interno, conferenze, incontri o mostre. Questo perché volevamo che l’università fosse come proiettata verso la città, non un luogo chiuso ma una chiara rappresentazione di continuità e apertura verso l’esterno».
Il Rettore di Roma Tre, Luca Pietromarchi, ha invece sottolineato quanto il miglioramento degli spazi urbani e l’attenzione alla sostenibilità siano temi cari all’Ateneo, ribadendo come l’opera di Cucinella rispecchi «Lo spirito di innovazione di Roma Tre. Inaugurarla oggi alla presenza dell’arch. Cucinella, uno dei grandi maestri dell’architettura contemporanea, e delle nostre matricole di Architettura, è motivo di grande soddisfazione».
Il progetto è nato nel 2014 ed è stato realizzato in soli tre anni di lavori. Il complesso è stato sviluppato secondo i principi della progettazione passiva e della sostenibilità ambientale per ridurre al minimo la domanda di energia per il funzionamento dell’edificio e ottimizzare i livelli di comfort in ambiente e nelle aree esterne.
L’orientamento dei volumi e il layout privilegiano l’affaccio degli spazi sui fronti Sud e Nord. Secondo questa originale configurazione, gli spazi a Nord sono illuminati con luce diffusa in assenza di abbagliamento. Sul fronte Sud, invece, le terrazze e gli aggetti permettono di modulare correttamente l’apporto solare durante l’anno: ombreggiando adeguatamente le superfici vetrate in estate e ricevendo gli apporti solari naturali nel periodo invernale. La particolare forma dei corpi di fabbrica, assottigliata sui fronti Est e Ovest, riduce l’esposizione al sole del mattino e del tramonto, evitando fenomeni di surriscaldamento estivo e di abbagliamento in ambiente.
L’inserimento di bacini per la vegetazione sulle terrazze e di montanti verticali in facciata per il sostegno dei rampicanti, origina una suggestiva quinta verde che ha la funzione di regolare la luce naturale e la privacy nel periodo estivo evitando fenomeni di abbagliamento. Il verde inoltre favorisce il raffrescamento passivo degli spazi esterni grazie all’ombreggiamento, all’evapotraspirazione e la filtrazione dell’aria: le terrazze, infatti, agiscono come schermo termico a temperatura intermedia fra gli spazi climatizzati e l’aria esterna, riducendo l’effetto isola di calore e il ricorso alla climatizzazione. Questa suggestiva configurazione consente inoltre nelle stagioni intermedie la ventilazione naturale e la filtrazione dell’aria esterna.
La disposizione prevista dal layout, con l’inserimento degli uffici e delle sale riunione sul perimetro esterno, consente la ventilazione naturale dei locali sia nel periodo diurno che notturno, quando le condizioni esterne sono favorevoli. Inoltre la disposizione delle superfici trasparenti e il controllo offerto dalla vegetazione permettono di garantire elevati livelli di luce naturale negli ambienti, limitando il ricorso all’illuminazione artificiale durante le ore diurne.
L’edificio presenta coperture piane su cui sono posizionate pensiline metalliche che fungono da supporto per un impianto fotovoltaico installato sulle coperture delle tre emblematiche torri. Molta attenzione è stata destinata allo studio del verde, sia attraverso la presenza di piante sulle terrazze, sia tramite un sistema di orti e patii. La facciata, caratterizzata da un andamento in prevalenza verticale, fornisce un supporto essenziale nella definizione di un microclima salutare nella piazza urbana attraverso la presenza di spazi di incontro e per le soste all’aperto. Nel giardino del Rettorato, poi, sono presenti piccole oasi verdi con vari tipi di aceri policromi, piante aromatiche e porzioni di prato. Il progetto delle opere a verde garantisce la regolazione microclimatica sia esterna che interna agli edifici, l’assorbimento delle polveri sottili e funge da barriera contro l’inquinamento acustico. Alla base del progetto un presupposto inscindibile: l’aumento dei livelli di biodiversità, considerati degli indicatori decisivi della qualità dell’ambiente urbano.
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