Sarà l’architetto coreano Minsuk Cho, insieme al suo studio Mass Studies, a realizzare il Serpentine Pavilion del 2024, una delle commissioni d’architettura più prestigiose e significative al mondo. Il progetto si chiama Archipelagic Void, sarà composto da cinque “isole” gravitanti attorno a uno spazio vuoto, a ricordare la forma di una stella, e come da tradizione verrà presentato nei primi giorni della prossima estate, nel giugno 2024, accompagnato da una serie di eventi pubblici. Si tratterà del primo edificio progettato da Cho nel Regno Unito.
Promossa dalla storica Serpentine Gallery di Londra, la commissione prevede la progettazione di un padiglione temporaneo al Kensington Garden e, nel corso di più di 20 edizioni, ha visto succedersi, tra gli altri, autori come Bjarke Ingels, Olafur Eliasson, Francis Kéré, Theaster Gates e Junya Ishigami ma anche giovani promesse dell’architettura, come Counterspace, studio con base a Johannesburg, la messicana Frida Escobedo e Lina Ghotmeh, di origini libanesi e residente a Parigi. Il progetto inaugurale, nel 2000, fu firmato invece da Zaha Hadid. La giuria che ha selezionato Minsuk Cho era composta dai direttori di Serpentine, Bettina Korek e Hans Ulrich Obrist, dalla direttrice dei progetti speciali Julie Burnell, dalla direttrice degli affari curatoriali e delle pratiche pubbliche Yesomi Umolu, dalla Assistant Exhibitions Curator Alexa Chow, con il contributo di Sou Fujimoto e David Glover.
Nato a Seoul nel 1966, Cho si è formato all’Università di Yonsei (Seoul) e alla Graduate School of Architecture alla Columbia University (New York. Dopo aver lavorato in diverse aziende, tra cui OMA Rotterdam, ha fondato Cho Slade Architecture nel 1998 a New York. Nel 2003 è tornato in Corea del Sud per aprire la propria azienda, Mass Studies.
Tra i riconoscimenti ottenuti in carriera, nel 2014 Minsuk Cho ha ricevuto il Leone d’Oro per il Miglior Padiglione Nazionale come commissario e co-curatore del Padiglione Coreano alla 14ma Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia. Il Padiglione della Corea all’Expo Mondiale 2010 di Shanghai è stato premiato con il Silver Award. Cho ha inoltre co-curato la mostra Named Design alla Biennale Design di Gwangju del 2011.
Con Mass Studies ha realizzato vari progetti in Corea del Sud e all’estero, come il Residential College per la Daejeon University, lo Space K Museum e la sede di Pace Gallery a Seoul. Tra i progetti recentemente completati, il restauro e l’ampliamento dell’Ambasciata di Francia in Corea.
«Siamo onorati e grati di essere stati scelti come architetti del Serpentine Pavilion», ha dichiarato Cho. «Abbiamo iniziato chiedendoci cosa può essere scoperto e aggiunto al Serpentine Pavilion, che ha già esplorato oltre 20 iterazioni sul giardino del Kensington Garden. Per affrontare questo nuovo capitolo diversamente, invece di vederlo come una carta bianca, abbiamo abbracciato la sfida di considerare i tanti elementi periferici esistenti esplorando il centro come un vuoto. Iniziamo anche ad affrontare la storia del Serpentine Pavilion. Trasformando il centro in un vuoto, spostiamo la nostra attenzione architettonica lontano dal centro costituito dal passato, facilitando nuove possibilità e narrazioni».
Il vuoto centrale fungerà dunque da madang, un piccolo cortile che si trova nelle antiche case coreane dove si svolgono diverse funzioni, sia quotidiane e private che collettive. Ruotando intorno a questa area, ogni struttura di questo padiglione, sia aperta che chiusa, sarà immaginata come un’area flessibbile ma con uno scopo specifico. Tra le varie zone, anche una piccola biblioteca e una Tea House, che onorerà il ruolo storico della Serpentine South Gallery, a sede della Serpentine a Kensington Garden, aperta nel 1970 in un ex padiglione del tè risalente agli anni ’30 e costruito dall’architetto James Grey West.
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