Come annunciato lunedì 28 maggio 01 si è svolta la Giornata di Studi con Paolo Soleri.
La giornata era organizzato in due parti: nella prima l’attenzione era rivolta direttamente all’esperienza di Soleri e in particolare del laboratorio urbano di Arcosanti, nella seconda questa esperienza e le sue caratteristiche venivano fuori dal confronto con altre città di fondazione, italiane e sudamericane, relativamente recenti.
Durante la prima parte il maestro ha molto asciuttamente presentato il suo lavoro ad una platea molto attenta, lasciando ai relatori che lo seguivano, Iolanda Lima e Marco Felici, il compito di svelare maggiormente, seguendo quasi un percorso iniziatico, la sua opera che va al di là dell’atto del costruire e diventa filosofia di vita, filosofia cosmica.
Nell’esperienza di Arcosanti, come specifica Lima, il confronto avviene con il deserto, luogo in cui Soleri ha voluto creare quello che lui stesso definisce un “laboratorio urbano” dove si sta costruendo un modello, dove si propone e si mette a punto una “Lean Alternative” (letterale “linea” alternativa) allo sviluppo urbano attuale in particolare a quello americano, caratterizzato da una grande dispersione e spreco di spazio, dove “Lean” assume volutamente il duplice significato di linea ma anche di “frugalità” in contrapposizione al superconsumo di risorse americano.
Nella filosofia di Soleri Arte, Scienza e Religione sono inscindibili e alla loro base il maestro pone il concetto di frugalità dell’esistere basando l’esistenza sulle cose essenziali della vita. La frugalità, secondo Soleri, diverrà una necessità e sarà un tema con cui l’umanità si dovrà confrontare e con cui dovrà fare i conti a causa del suo stile di vita antiecologico, mentre in realtà l’uomo non ha bisogno di molto per vivere se si servisse della “polvere di stelle” che è la mente umana.
Arcosanti quindi come laboratorio urbano, come luogo di verifica di una ipotesi, l’Arcologia = Architettura + Ecologia.
Altro tema soleriano è la “simmetria”, che si esprime nei singoli elementi dell’architettura per poi venir contraddetta dalla tridimensionalità spaziale. Simmetria che non ? quella dei grandi strutturisti, ma è quella minuta tratta dall’organicismo della natura.
Temi cari a Soleri sono quindi la complessità e la miniaturizzazione oltre che la frugalitˆ come necessità di sopravvivenza della specie umana e nella sua visione cosmica della vita l’esedra quindi per Soleri una forma simbolica, un tutt’uno con il Sole.
Nell’ intervento successivo Felici pone l’accento sul modello urbano proposto da Soleri, evidenziando la sua sostenibilità anche dal punto di vista sociale. Soleri infatti afferma l’importanza della compatibilità delle azioni umane con la natura, perché l’uomo ne è parte.
La miniaturizzazione e la complessità, elementi caratterizzanti la natura, devono essere fondamentali anche nel modello urbano, infatti la miniaturizzazione porta alla costruzione di una nuova natura in cui tutte le funzioni urbane e naturali dell’uomo si condensano in un luogo complesso, quindi tridimensionale. L’Arcologia si pone a metà tra l’ambiente naturale e quello artificiale. Non perde la relazione con la natura ma non rinuncia alla complessità urbana.
Arcosanti è comunque uno strumento, plasmato dal maestro, con cui la gente poi suonerà la musica che più preferisce.
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ma Paoalo Soleri cosa ha detto? qui si parla solo degli altri!
soleri si occupa di sviluppare e costruire lo strumento, poi la musica la comporranno gli altri!