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Dal teatro in carcere agli orti urbani, dall’apertura di un forno comunitario alla restituzione di una storica bocciofila. Sono 12 i progetti partiti nell’ambito di Bottom Up!, il nuovo festival di architettura di Torino, promosso dalla Fondazione per l’architettura / Torino e da OAT – Ordine degli Architetti di Torino, che chiama i cittadini a sostenere la propria città e gli spazi che la compongono. Il Festival, partito da una piattaforma di crowdfunding e presentato il 10 settembre alla Fondazione Sandretto Re Reubaudengo, si concluderà il 3 novembre, a Eataly Lingotto.
«Il nuovo festival dell’architettura di Torino mette in connessione i cittadini e la città attraverso la condivisione degli spazi pubblici. Il crowdfunding è uno strumento di espansione della comunità, che comprenderà il consiglio della Fondazione con tanti imprenditori e protagonisti della cultura che vogliono mettere al centro la coesione sociale e la felicità urbana», ha dichiarato Alessandra Siviero, presidente della Fondazione per l’architettura / Torino.
In lungo e in largo per Torino, dal basso verso l’alto: la call
In risposta alla call promossa dall’Ordine e dalla Fondazione a novembre 2019, sono pervenute 48 proposte di interventi sul territorio torinese, avanzate da associazioni, gruppi informali, imprese, comitati, enti formatori, circoli. Le candidature hanno per oggetto piazze, spazi della viabilità, come rotatorie, carreggiate e aree pedonali. E poi portici, orti urbani, scuole, cortili, parchi, aree agricole, boschi, giardini pubblici e privati, edifici artigianali, edifici di edilizia pubblica, negozi sfitti. Insomma, da una parte all’altra della città ma, soprattutto, dal basso verso l’alto, con il territorio che risponde alle sue esigenze quotidianamente attraversate e manda un segnale alle istituzioni.
«In Europa la parola periferia non si usa più, si parla di multi centralità; Bottom Up! ha pensato a idee e innovazione per diversi luoghi e comunità della città. Abbiamo investito molto per dare un nuovo impulso al festival dell’architettura di Torino; lanciando il crowdfunding, un meccanismo di partecipazione pubblico-privato, il festival interpreta il modello che deve orientare le politiche di modernizzazione urbanistica delle città in Italia», ha commentato Massimo Giuntoli, presidente di OAT- Ordine degli Architetti di Torino.
Le campagne di crowdfunding di Bottom Up!, saranno accessibili sul sito bottomuptorino.it, dove tutti i progetti di rigenerazione dal basso saranno consultabili grazie a video, contenuti e il racconto dei protagonisti. Le campagne per i progetti resteranno attive fino alla conclusione del festival.
I progetti vincitori del Festival Bottom Up
Le 12 proposte sono state selezionate dalla giuria del festival Bottom Up!, composta dai curatori del festival, Stefano Mirti e Maurizio Cilli, da rappresentanti dell’Ordine e della Fondazione, Alessandra Siviero e Cristina Coscia, dal segretario generale della Città di Torino, Mauro Spoto, dal segretario generale Camera di Commercio Torino, Guido Bolatto, e da due esperti esterni, lo scrittore John Thackara e Andrea Bartoli, del Favara Cultural Park.
«Bottom Up è un festival che attiva un processo generativo, ognuno dei suoi progetti risponde al desiderio condiviso di una comunità di cittadini. Un processo di emancipazione che ha generato dei tavoli di committenza dal basso capaci di abilitare pratiche sulle vocazioni di luoghi della città particolarmente espressivi. Secondo questa logica, i diversi progettisti rivestono un ruolo di mediazione responsabile fra cittadini, esperti di diverse discipline e soggetti coinvolti e nella trasformazione. Ancor prima di generare trasformazioni fisiche dello spazio pubblico, Bottom Up ha costruito delle architetture sociali di cittadini, reale patrimonio di valore civico di questa esperienza», ha sottolineato Cilli.
Questi i promotori dei progetti, che sono oggetto del crowdfunding: Risorgimento Social Club, che prevede l’ampliamento e la rigenerazione degli spazi del Circolo Risorgimento; MiraOrti, un grande parco agricolo sul Sangone; Cortile Mondo_La natura si fa scuola, alla Scuola d’infanzia comunale M. Chagall; Ruota di Scarto, un food truck per la raccolta, la trasformazione e la distribuzione delle eccedenze alimentari; WALL coming!, un teatro nel carcere minorile Ferrante Aporti, gestito dai ragazzi ristretti; CONVI_Insieme a Villaretto, un luogo di incontro a Villaretto; 28. Lo spazio di mezzo, un nuovo luogo di scambio culturale sino-italiano in via Giacomo Medici 28; Una Pietra tira l’Alta, un progetto partecipato locale di incremento della vitalità socio-culturale, in via Cavagnolo 7-9; Forno sociale S.P.I.G.A., un forno sociale per la ri-generazione artigiana della periferia torinese; 10×10, progetto per i 10 anni della Casa del Quartiere San Salvario; Hear me, progetto per l’inclusione sociale degli utenti psichiatrici che vivono nelle strutture affacciate sul giardino F. Piredda; Cort.lí_Spazio e tempo per essere, due cortili alberati in centro Torino su cui si affacciano attività frequentate da mattino a notte.