Una pietra miliare, nella nuova geografia dell’arte: così, senza falsa modestia, si annuncia il nuovo HKPM – Hong Kong Palace Museum, che ha appena posato il suo ultimo mattone. E anche se per l’apertura ufficiale si dovrà aspettare ancora un po’, con l’inaugurazione programmata a metà 2022, già dalle prime battute sembra che l’HKPM sarà un punto nevralgico anche per la politica e dell’economia che, spesso, scorrono più velocemente proprio attraverso i canali della cultura.
A presenziare al completamento della struttura del Palace Museum, infatti, alcune delle personalità più influenti tra i notabili di Hong Kong, come Philip Chen, Presidente dell’Hong Kong Jockey Club, istituzione fondata nel 1884 e detentrice del preziosissimo monopolio concesso dal governo nella fornitura di scommesse su corse di cavalli, lotterie e calcio estero. Il Club è il più grande contribuente singolo di Hong Kong e uno dei principali datori di lavoro della città e anche il suo Charities Trust, per le donazioni di beneficenza, non è da meno: la costruzione di HKPM è stata infatti finanziata da una donazione di 3,5 miliardi di dollari.
Tra gli invitati, anche Caspar Tsui, Segretario degli Affari Interni, Henry Tang, Presidente del Consiglio di Amministrazione della WKCDA, l’Autorità del Distretto Culturale di West Kowloon, Hung Cheung Shew, Vicepresidente della China State Construction International Holdings Limited, il più grande appaltatore edile e di infrastrutture di Hong Kong. Insomma, una bella responsabilità per Louis Ng, direttore del museo dell’HKPM.
«L’Hong Kong Palace Museum è dedicato a promuovere lo studio e l’apprezzamento dell’arte e della cultura cinese e a far avanzare il dialogo tra le civiltà e le culture del mondo. Sostenuto dalla patria, radicato a Hong Kong e intriso di una visione globale, l’Hong Kong Palace Museum, in collaborazione con il Palace Museum di Pechino, è destinato a diventare una nuova piattaforma per promuovere la cultura cinese a livello internazionale», ha dichiarato Carrie Lam, capo esecutivo di Hong Kong. Una dichiarazione ricchissima di sfumature.
Lam, eletta nel 2017 al grado politico più alto del territorio autonomo nel sud est della Cina, è una figura particolarmente gradita a Pechino e già dalle prime battute del suo mandato si impegnò nella progettazione del nuovo Palace Museum, in un’area già individuata dagli esecutivi precedenti per la riconversione e riqualificazione. Peraltro, proprio per il nuovo museo, il cui nome richiama direttamente quello del Museo del Palazzo Proibito di Beijing, Lam è stata anche fortemente criticata, a causa, secondo i detrattori, della poca trasparenza nel processo decisionale e per l’affidamento di uno studio di fattibilità da 4,5 milioni di dollari all’architetto Rocco Yim Sen-kee. Un gruppo di attivisti lanciò anche una petizione – non accolta da Lam – firmata da 14 gruppi civili e oltre 3500 persone, chiedendo una consultazione pubblica.
L’edificio, costruito su una discarica precedentemente occupata dal West Kowloon Nursery Park, è stato progettato dallo studio di architettura di Hong Kong Rocco Design Architects che, come scrivevamo, è stato nominato direttamente, senza procedura di concorso. La struttura, in 30500 metri quadrati, comprenderà spazi espositivi e dedicati ad altre attività, come un teatro da 400 posti, shop e un ristorante.
Insomma, questa è una parte di tutto ciò che è intorno al nuovo Palace Museum di Hong Kong. Ma dentro, cosa troveremo? Per il momento, in previsione delle mostre di apertura, il team curatoriale ha selezionato circa 800 pezzi, in collaborazione con il Museo della Città Proibita, il più grande prestito mai concesso. «I pezzi scelti sono tra gli oggetti più raffinati, la maggior parte di essi sarà in mostra a Hong Kong per la prima volta mentre alcuni non sono mai stati esposti prima», ha spiegato Bernard Charnwut Chan, presidente del consiglio di amministrazione dell’HKPM.
«Attraverso ricerche innovative e mostre itineranti, oltre a programmi di scambio educativo, culturale e professionale, il museo creerà partnership internazionali e contribuirà a posizionare Hong Kong come centro globale per l’arte e la cultura. In quanto istituzione di livello mondiale, il museo è una risorsa culturale che appartiene al popolo di Hong Kong, ispirerà l’impegno della comunità, promuoverà il dialogo e la partnership e promuoverà la creatività e la collaborazione interdisciplinare», spiegano dal museo.
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