Continuano le iniziative di solidarietà digitale: dopo essere state messe a disposizione agli utenti diverse visite online fra musei e gallerie, ora si può entrare all’interno delle opere di architettura più iconiche della storia. A causa del covid-19, per evitare l’affollamento e la conseguente diffusione del virus, sono stati temporaneamente chiusi tutti i siti d’interesse artistico e culturale. Tuttavia, per allietare le giornate di quarantena, sono sorti nuovi modi per evadere dalle nostre case. Per chi aveva programmato un viaggio, per gli amanti del design o semplicemente per i più curiosi, Google Maps permette un tour virtuale dentro le costruzioni architettoniche di grandi maestri come Le Corbusier e Gaudì.
La Villa Savoye di Le Corbusier è il gioiello che splende nella periferia di Parigi, in Francia. Eretta tra il 1928 e il 1931 su commissione di Pierre Savoye, è il simbolo del modernismo architettonico. Le Corbusier ha pensato ad un’opera a pianta libera con una finestra in lunghezza che percorre quasi tutto il perimetro della casa, pienamente integrata con il paesaggio circostante.
La Casa di Rietveld Schröder è situata a Utrecht, in Olanda, costruita dall’architetto olandese Gerrit Rietveld nel 1924. La casa, dotata di due piani, è animata da un abile utilizzo di cromie che spazia dai colori neutri a quelli primari garantendo un forte effetto di plasticità e dinamicità. Bizzarra all’apparenza, in realtà nessun elemento risponde ad un puro appagamento estetico ma nasconde la sua precisa funzione.
La Casa Batlló è uno dei tanti capolavori di Antoni Gaudì che puntella la città di Barcellona. L’edificio, ridisegnato nel 1904, presenta tutte le caratteristiche che si possono osservare nelle altre opere iconiche dell’artista: asimmetrie, curve e una grande varietà di mosaici grazie ai quali il colore della casa cambia a seconda della luce esterna.
La casa-studio di Diego Rivera e Frida Kahlo è ormai un monumento dedicato alla memoria dello scultore e di sua moglie e conserva tutte le varie fasi della loro maturazione artistica. Juan O’Gorman è il nome del progettista che nel 1932 eresse a San Angel (Città del Messico) la casa che «fece molto scalpore perché mai fino ad allora si era vista in Messico una costruzione la cui forma derivasse totalmente dalla funzione».
La casa LEGO è stata aperta al pubblico nel 2017, dopo quattro anni di costruzione da parte del Bjarke Ingels Group. La struttura, situata a Billund, nella Danimarca Meridionale, patria del celebre mattoncino, è composta da 21 blocchi bianchi rettangolari collegati ad incastro, sulla cima sorge un gigantesco Lego 2×4, il mitico Keystone.
Per chi fosse ancora curioso di scoprire nuovi luoghi da visitare, proponiamo i tours virtuali al MAXXI museo di Roma, alla Casa di Vetro in Connecticut e alla Cattedrale di Brasilia.
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