Una nuova “Passeggiata Archeologica”, che collegherà l’intera area archeologica del centro di Roma, partendo dai Fori Imperiali al Colosseo, al Celio, al Palatino, alle Terme di Caracalla, al Circo Massimo e fino al Campidoglio. E che si richiama al grande anello pedonale immaginato già a fine Ottocento dal ministro della pubblica istruzione Guido Baccelli. Presentato ieri ai Mercati di Traiano, il progetto sarà realizzato da Studio Labics di Maria Claudia Clemente e Francesco Isidori, arrivato al primo posto di una graduatoria provvisoria stilata a seguito di un concorso. 23 le proposte progettuali pervenute, mentre il costo stimato per la realizzazione dell’intervento ammonta a 18 milioni e 800mila euro.
Obiettivo della Nuova Passeggiata Archeologica è rimettere anche in connessione i preziosi reperti archeologici con la città moderna e la vita quotidiana dei rioni circostanti. La passeggiata congiungerà via dei Fori Imperiali con gli altri percorsi intorno al Colle Palatino, intercettando l’itinerario ciclo-pedonale di via di S. Gregorio, di via dei Cerchi, di via di S. Teodoro e delle salite e discese del Colle Capitolino. Nell’ambito dell’intervento saranno poi incrementati anche i servizi dell’area, con l’inserimento di spazi pedonali, aree verdi, balconate, percorsi sopraelevati e percorrenze ciclo-pedonali.
«È un progetto molto bello che mi pare colga bene l’obiettivo di valorizzare ulteriormente un’area che tutto il mondo ci invidia e farne non solo un luogo di passaggio ma anche uno spazio dove sarà piacevole passeggiare e stare», ha dichiarato il sindaco Roberto Gualtieri, intervenuto alla conferenza di presentazione insieme al Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, e del Sovrintendente Capitolino Claudio Parisi Presicce. «Mi piace l’idea che ha sviluppato il sindaco Gualtieri, cioè di un’area che non sia solo un punto di congiunzione dal punto A al punto B, ma che sia un’agorà: in un’epoca in cui siamo tutti concentrati sugli smartphone, bisogna ritrovare il senso del rapporto umano, dell’incontro tra le persone», ha commentato il ministro Sangiuliano.
La Nuova Passeggiata Archeologica rappresenta dunque il primo tassello del più ampio progetto di trasformazione del Centro Archeologico Monumentale di Roma – CArMe. Il concorso ha infatti aperto la fase di realizzazione del Programma operativo che prevede un insieme di opere da portare a compimento nel triennio 2025-2027 con un investimento da 282 milioni di euro tra fondi Pnrr, Giubileo, statali e comunali. Elaborato da Roma Capitale, a cura della Sovrintendenza Capitolina sulla base del Rapporto al Sindaco presentato da Walter Tocci, con il supporto tecnico di Risorse per Roma e la collaborazione dei Dipartimenti competenti e delle altre aziende comunali, questo progetto rappresenta il più grande investimento di sempre nell’area archeologica centrale.
La Commissione giudicatrice, composta da cinque membri individuati da Roma Capitale, dal Ministero della Cultura e dall’Ordine degli Architetti – Elisabetta Pallottino, Cristiano Rosponi, Alessandra Rampazzo, Adriano La Regina – e presieduta dall’architetto portoghese Joao Luis Carrillho da Graca, ha selezionato i cinque progetti finalisti del Concorso, tra cui ha scelto il vincitore, secondo criteri che hanno riguardato: la compatibilità della proposta con il quadro delle attività programmate dalla Pubblica Amministrazione e degli obiettivi strategici; la qualità della proposta nel rapporto tra lo spazio oggetto del concorso e il tessuto circostante e organizzazione funzionale degli spazi e degli elementi proposti; gli aspetti compositivi, creatività, originalità e contenuti innovativi della proposta; la qualità innovativa della proposta in riferimento alla scelta dei materiali e delle soluzioni tecnologiche e alla semplicità di manutenzione e gestione; il rispetto delle invarianti e coerenza con le Linee guida e con i parametri economici proposti.
Gli altri progetti finalisti sono: 2° classificato, il raggruppamento di professionisti con capogruppo l’Arch. Giorgia Colombo; 3° classificato, il raggruppamento di professionisti con capogruppo l’Arch. Luigi Franciosini; 4° classificato: il raggruppamento di professionisti con capogruppo l’Arch. Marco Pietrolucci; 5° classificato, il raggruppamento di professionisti con capogruppo l’Arch. Eugenio Cipollone.
La graduatoria provvisoria sarà ora oggetto delle verifiche di legge, a seguito delle quali lo studio vincitore procederà con il perfezionamento del progetto di fattibilità tecnico-economica. Il vincitore riceverà un premio di 135mila euro, mentre ai concorrenti risultati classificati dal secondo al quinto posto è riconosciuto un rimborso spese, complessivamente pari a 100mila euro. Al termine di questa fase verrà indetta la Conferenza dei Servizi, nel frattempo sarà affidato il progetto esecutivo e indetta la gara di appalto. Se tutte le tempistiche saranno rispettate i lavori potranno iniziare entro settembre.
«La proposta appare molto efficace nel rendere chiaramente riconoscibili le relazioni trasversali che si instaurano fra via dei Fori Imperiali e le aree archeologiche dei diversi lotti attigui: la sistemazione architettonica e urbana delle pavimentazioni accoglie infatti le direttrici provenienti dai diversi sistemi urbani coinvolti e garantisce al contempo ampi spazi fruibili senza barriere da pedoni e ciclisti», si legge nelle motivazioni della Giuria che ha scelto Studio Labics, autori tra l’altro, di un progetto di restauro e valorizzazione di Palazzo dei Diamanti di Ferrara, recentemente presentato.
«La sede stradale è messa in evidenza da una scelta materica differenziata (in questo caso il sampietrino già esistente), garantendo peraltro il permanere di un segno rilevante nella successione temporale degli accadimenti storici dell’area. La commissione ritiene inoltre convincenti sia la soluzione proposta per la sistemazione della scarpata sottostante via Nicola Salvi, la quale risolve con un unico gesto architettonico le molteplici esigenze funzionali e paesaggistiche del particolare contesto esistente, sia il progetto del centro servizi su via del Tempio della Pace, con particolare riferimento alle proporzioni individuate per il loggiato esterno. L’utilizzo del legno per la pavimentazione (lotto 2) risulta convincente soprattutto nella volontà di rimarcare una evidente dicotomia tra caratteri reversibile e strutturale degli interventi, tuttavia richiede una verifica sul piano della fattibilità».
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