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Zaha Hadid Architects e Hyperloop insieme, per portare in Italia i treni supersonici
Architettura
Lo studio londinese Zaha Hadid Architects ha firmato un accordo con Hyperloop per dare il via in Italia alla realizzazione dell’innovativo sistema di trasporto ad altissima velocità. La tecnologia di Hyperloop, che prevede convogli sospesi capaci di raggiungere la velocità di punta di 1.200 chilometri l’ora, è stata proposta per la prima volta nel 2012 da SpaceX, l’azienda aerospaziale di Elon Musk, ed è stata testata per la prima volta con due passeggeri umani solo nel novembre 2020, in un sito nel deserto del Nevada preparato appositamente per la prova.
Al momento, Zaha Hadid Architects, che in Italia ha già lavorato nel settore delle infrastrutture, come nel caso della stazione marittima di Salerno e della stazione ad alta velocità Napoli-Afragola, collaborerà con Hyperloop per progettare la prossima fase dei lavori. Hyperloop Italia sta attualmente effettuando uno studio di fattibilità su una proposta di tratta tra Milano e l’aeroporto di Malpensa, che ridurrebbe il tempo di percorrenza da 43 minuti a 10 minuti ma le tratte non sono ancora state ufficialmente annunciate. Secondo le stime i primi viaggi potrebbero essere effettuati già nel 2030 anche se, considerando i precedenti delle grandi infrastrutture dalle nostre parti, sembra una di quelle affermazioni sulle auto volanti nel 2000 (per non parlare del futuristico progetto per la riqualificazione di Bangoli).
Ironia a parte, la tecnologia alla base di Hyperloop non è una favola e neppure fantascienza. Inserite all’interno di tubi a bassa pressione per minimizzare l’attrito, le capsule per il trasporto di persone e di merci sono spinte da motori lineari a induzione e compressori d’aria. Ma in fase di studio è anche la possibilità di utilizzare magneti permanenti per la levitazione magnetica delle capsule, in modo da ridurre ulteriormente l’attrito. Se il nome Hyperloop è unico, diverso è il caso delle società che vi lavorano. Elon Musk, infatti, ha reso la tecnologia open source, stimolando così la creazione di una sorta di franchise internazionale, per il quale società diverse, in diverse parti del mondo e senza interessi in comune, lavorano sullo stesso progetto.
Nel 2017, la Virgin Group, la società di Richard Branson, è entrata con i suoi investimenti nel progetto, con il nome di Virgin Hyperloop One. Nel febbraio 2021, è stata quindi individuata come advisor unico per l’Italia la società di venture capital e investimenti Alchimia Spa, guidata da Paolo Barletta e attiva anche nei settori fashion, media, logistica, hospitality, biotech e blockchain. Nello stesso tempo, Hyperloop Italia, startup italiana fondata dall’imprenditore Gabriele Bibop Gresta e diversa da Virgin Hyperloop One, ha presentato a Bologna il “Dipartimento Tecnologie Hyperloop”. Ed è proprio con Hyperloop Italia che Zaha Hadid Architects svilupperà il piano di fattibilità.
Il nostro sarà quindi uno dei primi Paesi a dare il via alla costruzione di questa nuova infrastruttura supersonica o quasi. Nel resto del mondo, per adesso, l’India ha approvato i piani di Virgin Hyperloop One per sviluppare una linea tra Mumbai e Pune, collegando le due città distanti 160 chilometri in meno di 35 minuti. Già alcuni anni fa le ferrovie russe hanno avviato una collaborazione con Hyperloop One per studiare la fattibilità di un collegamento tra Mosca e San Pietroburgo. Infine, nel 2018 in Cina, il governo locale della città di Tongren ha annunciato il raggiungimento di un accordo con HyperloopTT – ennesima società sotto l’egida Hyperloop – per la costruzione di un tracciato ferroviario.
«Non vediamo l’ora di collaborare con Hyperloop Italia. Coniugare architettura trasformativa, ingegneria e pianificazione urbana con la rete di trasporto più efficiente e sostenibile per migliorare significativamente l’accessibilità, la connettività e il benessere nelle nostre città», ha affermato Patrik Schumacher, direttore di Zaha Hadid Architects. «Condividiamo l’approccio multidisciplinare di Hyperloop, che combina innovazioni nel design e nelle tecnologie con i progressi nei materiali e nelle pratiche di costruzione ecologicamente corrette, consentendoci di fornire progetti strutturalmente efficienti e sostenibili dal punto di vista ambientale».