Una vera missione quella di Martha Wilson, fondatrice e attuale direttrice della Franklin Furnace di New York. Con la sua originale struttura, costituita nel 1976, la Wilson si dedica al sostegno di quelle forme d’arte di confine, rese “vulnerabili” dalla propria stessa natura “effimera” o dal contenuto impopolare e politically uncorrect: perfomance, installazioni, net art o artists’ book. Il nome stesso della struttura rimanda al concetto di una fornace di idee, un luogo in cui viene riconosciuto alle forme di ricerca più sperimentali un ruolo sociale e creativo strategico.
Nel 1996 la Franklin Furnace ha chiuso il suo spazio fisico per trasferirsi on line all’indirizzo www.franklinfurnace.org .
Prestigiosi i nomi di alcuni degli artisti che hanno partecipato, in passato, alle attività della Franklin: Laurie Anderson, Shirin Neshat, Yoko Ono e William L.Pope .
Ogni anno l’organizzazione offre due grant: The Fund for Performance Art, destinato all’arte performativa, e The Future Of The Present, rivolto ad artisti che utilizzano le nuove tecnologie.
Il 19 novembre 2004, presso lo SculptureCenter di Long Island City, Franklin Furnace presenta i vincitori del Fund for Performance Art 2004-2005.
L’atmosfera informale e underground non ha nulla a che vedere con le tradizionali “premiazioni”. Il set della serata è la scultura/installazione di Rita McBride, Arena , architettura pensata per il pubblico, da cui assistere allo spettacolo.
Tre le performance live. Melissa Madden Gray (Melbourne, Australia) & Lance Horne (New York) presentano i loro alter ego, Meow Meow and Monsiuer Oui. Attraverso canzoni e stereotipi del cabaret francese, Meow Meow, un buffo personaggio dalle sorprendenti doti vocali e con un caratteraccio da diva impettita, affascina l’audience con sketch divertenti e dissacranti.
Gary Corbin (USA) riesce a coinvolgere il pubblico, immergendolo in un silenzio commosso, con il suo Waiting for Oz, una piece sulla realta’ dei disabili. Reduce da un tumore e con una gamba amputata, l’agile Corbin balla sulle note di Ike e Tina Turner. L’artista presenta uno dei quattro personaggi del suo Four One-Legged Men: un veterano del Vietnam, ricoverato in un reparto psichiatrico, aspetta Oz, un commilitone ucciso, e ripensa alle sue ambizioni da ballerino prima che “l’aquila americana” le infrangesse per sempre.
Infine, Nicolàs Dumit Estévez (Repubblica Domenicana), presenta Good Enough to Eat in cui, seguendo il format dei programmi di cucina che imperversano in TV, propone una anomala ricetta: è il corpo dello stesso artista l’ingrediente principale. Il pubblico coinvolto nella performance si ritrova a spargere rossetto, marshmallows e cioccolato fuso sul corpo di Estévez.
Ad intervallare le esibizioni, i video tratti dalle perfomances live degli altri Fundwinners: i Red Dive con il tour Peripheral City, alla riscoperta del Gowanus Canal di Brooklyn; i Cave Dogs e la loro Ferrous City, realizzata con ombre e silhouette; The Professional Human Being di Alexander Komlosi e infine le ExPgirl, reduci dalle ultime repliche di Waving Hello , presso Here Art.
chiara tiberio
evento visitato il 19 novembre 2004
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