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Quattro sono le gallerie italiane che hanno partecipato alla manifestazione annuale di Paris Photo al Grand Palais.
Galleria Continua espone Staged Interior (lounge) di Hans Op De Beeck dove si riconosce l’accumulo delle componenti di una grande installazione, The Collector’s House, allestita nel 2016 nella mostra Unlimited di ArtBasel. Accanto a Giovanni Ozzola e Aman Kater, Leila Alaoui e le sue figure «antropologiche». Con Lightening 1, il saudita Ahmed Mater mostra l’angoscia di uno spazio notturno squarciato da un bagliore ben riconoscibile. Ogni parete esterna dello stand è ricoperto dall’iconografia del «quadro nel quadro» in versione fotografica di Pascal Marthine Tayou.
Lia Rumma (Napoli, Milano) si è associata alla Caroline Smuders di Parigi per presentare una mostra monografica dell’artista italo-inglese Vanessa Beecroft, nota per le sue performance. Sono esposti grandi e ritratti che ricordano lo stile degli acquerelli dell’inizio della carriera. Suggestiva l’immagine costruita all’interno dell’ampio vano del mercato del pesce di Napoli nel quale posano corpi nudi insieme ai frammenti di gesso, tutti dipinti di nero.
Vanessa Beecroft, vista dello stand di Paris Photo, copyright Vanessa Beecroft, courtesy Caroline Smulders & Lia Rumma Gallery
Con le fotografie di Gabriele Basilico, Franco Fontana, Giovanni Gastel, Gio’ Ponti, Angelo Lo Priore, Pietro Privitera, Photo & Contemporary di Torino si dedica alle «Architetture iconiche nella fotografia italiana» ossia all’architettura storica del novecento di Milano, Torino e Roma, statiche o messe in scena. In contrasto con il costruito, si presentano gli iceberg di Francesco Bosso e le composizioni astratte di Beatrice Helg.
Paci Contemporary (Brescia) espone l’olandese Teun Hocks protagonista giocoso dei diversi clichés, attraverso performances fotografiche. Si nota il contrasto fra il soggetto umano vestito da borghese e l’ambiente fiabesco, soprattutto quando sopra il tetto di una casa porta sotto braccio un quarto di luna.
Assente da Paris Photo, e meriterebbe proprio di essere mostrato in una prossima edizione, un ramo della fotografia colta meno nota. Essa testimonia l’arte, non solo italiana, degli ultimi quarant’anni, come per esempio le opere esposte nelle mostre storiche, talvolta assenti dai cataloghi, ad esempio Vitalità del negativo (1971) o Contemporanea (1973-74) allestita a Roma nel parcheggio di Villa Borghese. Diversi sono i nomi, alcuni sono noti, altri meno ma tutti partecipano alla comprensione dell’arte degli ultimi decenni: Ugo Mulas, Massimo Piersanti, Claudio Abate, Giorgio Mussat Sartor, Giorgio Colombo, Mimmo Iodice, Mario Donder, Elisabetta Catalano.
Michèle Humbert
Dall’8 all’11 novembre 2017
Paris Photo
Grand Palais, Parigi