20 giugno 2002

Documenta 11. Arte o realtà?

 
Si è aperta il 6 giugno la quinta e più attesa piattaforma dell'11ª edizione di Documenta, la manifestazione che ogni 5 anni fa il punto sulla situazione sull'arte contemporanea…

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Preceduta da altri quattro incontri che, da Berlino a Lagos a Neu Delhi, hanno affrontato diverse tematiche di attualità, l’undicesima edizione di Documenta si avvale quest’anno di 5 sedi. Circa 100 gli artisti chiamati da ogni parte del mondo a portare il loro contributo, non solo sullo stato attuale dell’arte, ma anche sulle scottanti tematiche prescelte: la complessa situazione sociale e politica mondiale, le disuguaglianze etniche e religiose, con un occhio di riguardo alla produzione artistica di Documenta XI - Shonibarequei Paesi da sempre considerati ai margini del cosiddetto mondo civilizzato. Rifiutando le consuete spettacolarizzazioni dell’arte contemporanea, la manifestazione, curata dal nigeriano naturalizzato americano Okuwi Enwezor, si concentra sui conflitti e le trasformazioni in atto nel mondo attuale, spingendo gli artisti a confrontarsi con una realtà socialmente e civilmente destabilizzata e destabilizzante. E sulla base di queste premesse si comprende il perché del netto predominio di video, fotografie e installazioni che schiacciano con la loro presenza la pittura, relegata in poche sale, quasi a sottolinearne la carenza di capacità comunicative in un contesto socio-antropologico che necessita di una documentazione il più possibile attinente al vero. Dalla Nuova Delhi del gruppo Raqs Media Connection alla Palestina che Masharawi coglie con taglio documentaristico -entrambi collocati nella Halle, depandance del Fredericianum- dalla vita quotidiana dei pescatori eschimesi a quella dei minatori africani magistralmente intrerpretata dal video di Steeve McQueen, gli artisti mettono in mostra, anzi denunciano, le storie di quel terzo mondo che sempre più sconfina e si affaccia su una cultura occidentale avviata verso il declino. Se il cuore pulsante di Documenta è il Fredericianum, sede degli autori più storicizzati, da Diether Roth a Louise Bourgeois, da Hanne Darboven a On Kawara, con il lento e angosciante stillicidio numerico di One Million Years, è senz’altro il Binding Brauerei a proporsi come luogo della creatività e della sperimentazione. E’ in questa ex fabbrica della birra che si possono ammirare i manichini di Gallantry and Chimical Conversation di Yinka Shonibare, i progetti a metà strada tra arte e architettura che Carlos Garaiçoa propone per l’Havana e si trova qui anche una delle sale più interessanti dell’esposizione, quella in cui un’altra cubana, Tania Bruguera acceca lo spettatore con luci fortissime e lo allarma con suoni minacciosi di passi e di armi da fuoco. Solo due gli italiani invitati: il giovane Giuseppe Kassel - Multiplicity / Solid SeaGabellone, mal esposto e soffocato all’esuberanza dell’opera di Shonibare, e il gruppo Multiplicity, che nel Kulturbanhof – edificio appartenente alla stazione – propone un interessante lavoro sul naufragio di Paloalto in cui, nel 1996, morirono centinaia di clandestini. E’, dunque, la realtà a porsi come protagonista assoluta e a permeare di sé le opere in mostra. Anche l’architettura, di conseguenza, entra a farne parte, come testimoniano l’opera dell’Atlas Group o il progetto urbanistico che Constant – uno dei membri fondatori del gruppo CO.BR.A – propone in New Babylon. Ultimo, ma non per ordine di importanza, lo splendido parco dell’Orangerie, con le sue installazioni all’aperto: Renée Green, con i suoi spazi multisensoriali, John Bock, che combina video, performance e teatro, o il canadese Ken Lum con i suoi illusionistici giochi di specchi. E’ davvero questa l’arte di oggi? Speriamo di sì, portavoce di contenuti sociali e morali, carica di un potere di denuncia, espressione di una globalizzazione ormai inarrestabile, orgia di realtà dal sapore ancora, vagamente, poetico.

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Il sito di Documenta

Francesca Nicosia
mostra visitata il 6-7-8/06/2002.


Documenta 11- Kassel
Dall’8/06 al 15/09
Fridericianum, documenta-Halle, Orangerie, Kulturbahnhof, Binding-Brauerei
Orari: tutti i giorni dalle 9 alle 20
Ingresso 16 €, catalogo 55 €, guida breve 15€


[exibart]

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