La Kunsthalle di Zurigo espone alcuni tra i piu recenti lavori dei Ejia-Liisa Ahtila, artista finlandese presente in queste settimane a Documenta XI con una videoinstallazione, The House, che è una successiva elaborazione di un lavoro presentato in mostra. L’esposizione zurighese ha l’ambizione di tentare uno sguardo ricognitivo sul lavoro della Ahtila, che aveva iniziato a imporsi all’attenzione del pubblico dell’arte sin dalla fine degli anni ’80, attraverso un lavoro coerente e continuo nel provare a unificare generi diversi tra loro, quali fotografia, film e video, ma omogenei nel permettere la possibilità di un pensiero visuale e
La Kunstahlle espone una scelta cospicua di video – Nature of things (’87), Me/We, Okay, Gray (’93), Today (‘97), Consolation Service (’99), The Wind (’01), The Present (’01) – che confermano l’interesse e la costanza della Ahtila nell’indagare e riflettere sui modi della vita quotidiana, focalizzata quale teatro umano atto per porre domande di più ampia portata sull’identità dell’individuo. I protagonisti dei “drammi” visuali rappresentati nei video, sono in costante dialogo con un partner fittizio o con se stessi, benché sempre coscienti della presenza indiscreta dello spettatore. E’ una sorta di reciproca analisi quella che ha luogo tra pubblico e personaggi, che commentano la loro quotidianità, raccontano piccoli episodi di vita, ed espongono debolezze e paure in un “flusso di coscienza” ininterrotto. Attraverso il racconto si struttura così, nelle intenzioni dell’artista, una prassi del quotidiano, in cui il banale assume parvenze surreali e la normalità si traveste di mistero. Ahtila sfrutta intelligentemente tutti i mezzi della tecnica visiva contemporanea, nonché un particolare trattamento dei colori che assumono una luminosità quasi pittorica, per raccontare storie su diversi piani narrativi, attraverso un complesso sistema di immagini che scorrono una a fianco all’altra su normali schermi televisivi o sulle pareti degli spazi espositivi. Ne consegue un narrare continuo ma non lineare, visivo e non solo verbale. L’intrecciarsi di diversi piani
In questi elementi la poetica di Ejia-Liisa Ahtila si avvicina a quella di altre artiste finlandesi della sua stessa generazione, come Elina Brotherus e Salla Tykkä, impegnate con strumenti spesso fortemente emozionali in una ricerca altrettanto profonda sulle forme del mondo contemporaneo.
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