Categorie: around

fino al 10.II.2008 | Francis Alÿs | Los Angeles, Hammer Museum

di - 10 Gennaio 2008
Perché l’azione deve avere assiomaticamente una conclusione? Perché il risultato mette in ombra il processo? Queste sembrano essere le domande sulle quali Francis Alÿs (Antwerp, 1959; vive a Città del Messico) concentra la sua attenzione.
L’Hammer Museum dedica una grande mostra all’artista belga, residente in Messico fin dagli anni ’80. Alÿs lavora con un’ampia gamma di media, tra i quali pittura, video installazioni, disegno, performance, film e fotografia. Sin dal suo esordio, l’elemento peculiare che muove la sua arte è una netta inclinazione a evitare il concetto di “conclusione”, indagando piuttosto sulla ripetizione interminabile. L’osservatore è posto davanti a una serie di storie che puntualmente presentano un vago inizio e sicuramente mai una fine. In tutte le opere è posta l’attenzione sul perpetuare la stessa azione, aprendo così molteplici ipotesi di percorso. Alÿs, infatti, adotta il concetto di “prova”, proprio riferendosi a quella teatrale, scenica, in cui ogni ripetizione tende a un’interazione nuova con gli elementi circostanti, dando la possibilità al progetto di migliorare, evolvere o addirittura essere annullato. L’oggetto in questione viene così considerato sempre modificabile, anche attraverso strumenti diversi.

L’opera esemplare in questi termini è il video Rehearsal 1 (1999) in cui una Volkswagen cerca di raggiungere la cima di una piccola collina di Tijuana. Sullo sfondo, la musica di una banda danzon si sta esercitando in una nuova canzone e, ogni volta che s’interrompe, anche la macchina rinuncia al tentativo di raggiungere la cima, ritornando a marcia indietro al punto di partenza. Un concetto simile è messo in scena in Rehearsal 2 (2001), dove una donna sta provando la sua performance di strip-tease.
La mostra include anche alcuni dei lavori più noti dell’artista come Work, Song for Lupita (1998), che consiste in un’animazione in cui una donna travasa ripetutamente acqua da un bicchiere all’altro. Così come R.e.h.e.a.r.s.a.l. (2000), che mostra un animatore che lavora sulla parola stessa “rehearsal”, aggiungendo lettera dopo lettera in una serie di fogli che si susseguono tra le sue mani. Alcuni dei lavori sono supportati da una larga produzione di disegni che, come palinsesti, si sovrappongono gli uni agli altri e sottolineano il concetto di revisione senza fine. Il possibile, eventuale scopo di queste “prove” viene comunque suggerito, introducendo anche l’ipotesi del nonsenso dell’azione, ossia la non finalità di un processo.

Attraverso questo articolato concetto, Alÿs abbraccia metaforicamente la difficoltà del Messico di aprirsi alla modernità della cultura occidentale. Questa inclinazione politico-culturale a non arrivare mai a una conclusione definita è sottolineata in Paradox of Praxis 1 (1997) e in When Faith Moves Mountains (2002). Il primo video mostra l’artista che spinge un cubo di ghiaccio per le strade di Città del Messico, fino a ridurlo a un piccolo pezzo da far procedere a calci. Il secondo documenta una performance dove cinquecento volontari, muniti di pale, spostano una grande duna di sabbia nella periferia di Lima. Dopo un’intera giornata il risultato è quello di aver mosso solo pochi centimetri di sabbia. Il riferimento è chiaro, esplicito. Grande sforzo per un risultato minimo.

articoli correlati
Personale al Martin-Gropius-Bau di Berlino nel 2004

leonardo proietti
mostra visitata il 4 dicembre 2007


dal 30 settembre 2007 al 10 febbraio 2008
Francis Alÿs – Politics of Rehearsal
a cura di Russell Ferguson
Hammer Museum
10899 Whilshire Blvd – 90024 Los Angeles (CA)
Orario: martedì, mercoledì, venerdì e sabato ore 11-19; giovedì ore 11-21; domenica ore 11-17
Ingresso: adulti $ 5; ridotto $ 3; gratuito il giovedì
Info: +1 3104437000; www.hammer.ucla.edu

[exibart]

Visualizza commenti

Articoli recenti

  • Mostre

In conversazione con Edward Burtynsky, il maestro dei paesaggi industriali

Fino al 12 gennaio 2025, il museo M9 di Mestre ospita in anteprima italiana un’ampia personale dedicata al fotografo canadese…

19 Novembre 2024 0:02
  • Arte contemporanea

Fantastica: come sarà la diciottesima Quadriennale d’Arte a Roma

Luca Massimo Barbero, Francesco Bonami, Emanuela Mazzonis di Pralafera, Francesco Stocchi, e Alessandra Troncone saranno i curatori dei cinque capitoli…

18 Novembre 2024 21:04
  • Progetti e iniziative

ArteVisione 2024: i workshop entrano nel vivo, con Saodat Ismailova

Careof presenta ArteVisione 2024: workshop formativi per le finaliste e l’appuntamento pubblico con l'artista e regista Saodat Ismailova al Cinema…

18 Novembre 2024 17:51
  • Progetti e iniziative

Da Platone ai Queen: a Palermo, lo spettacolo di Popsophia per i 150 anni di Luigi Einaudi

I dialoghi di Platone, i brani dei Queen e di Billie Eilish, estratti da Black Mirror e altro ancora, per…

18 Novembre 2024 16:36
  • Progetti e iniziative

Social oltre i muri: 500 artisti creano la monumentale opera collettiva Roses for Carrara

35 anni dopo la caduta del Muro di Berlino, un altro muro diventa simbolo di resilienza e rigenerazione urbana: succede…

18 Novembre 2024 16:00
  • Progetti e iniziative

Albuquerque Foundation: aprirà in Portogallo un nuovo centro d’arte dedicato alla ceramica

Aprirà a Sintra, vicino Lisbona, la nuova sede della Albuquerque Foundation, dedicata all'eredità della porcellana e della ceramica. A curare…

18 Novembre 2024 12:30