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fino al 10.X.2010 Rirkrit Tiravanija Bielefeld, Kunsthalle
around
Fusion internazionale di sapori per l’artista globale per eccellenza. Il museo diventa casa, luogo intimo di scambio. All’interno del quale riflettere sulla natura sociale dell’arte...
i vegetariani il pollo può essere sostituito con il tofu in Green Curry with
Chicken: esperienza sensoriale che
coniuga la virilità del peperoncino alla morbidezza del latte di cocco. Pagina
26 del ricettario “speciale” di Rirkrit Tiravanija (Buenos Aires, 1961; vive a New York), Just
Smile and Don’t Talk/Cook Book,
catalogo della mostra organizzata dalla Kunshalle di Bielefeld. È un piatto
della tradizione culinaria thailandese, cultura d’appartenenza dell’artista
che, nato in Argentina da genitori asiatici, è cresciuto tra Bangkok,
l’Etiopia, il Canada, Chicago e New York.
In
occasione dell’opening di questa retrospettiva concepita come focus sul
leitmotiv del cibo, Tiravanija – munito di wok e frullatore, tagliere,
coltelli, bastoncini e forchette – si è esibito nella consueta performance
gastronomica, coinvolgendo il pubblico in questo rito di affetto, offerta,
nutrimento. Rendere l’arte accessibile a tutti è alla base del suo messaggio,
come pure porre lo spettatore in una posizione autonoma nell’interazione con
l’opera, che sia oggetto-installazione-performance.
Per lui cucinare vuol dire sentirsi a casa, in
qualunque parte di mondo si trovi. Ritrovare un sapore, un gusto, è sinonimo
d’identità individuale e collettiva. La tradizione, naturalmente, si integra
con la creatività, aperta alla ricerca del nuovo, all’ibridazione: sandwich,
polpette, pancake o vermicelli di riso… Non manca mai un’imprevedibile
manciata di curry, un sorprendente pizzico di cardamomo, una rinfrescante
spruzzata di lime.
A ricordarlo – al primo piano del museo tedesco –
da una parte le dettagliate immagini fotografiche (110 stampe) di Untitled (2005), traccia della gestualità
artistico-gastronomica di questo protagonista dell’”arte relazionale”,
dall’altra grandi installazioni come Untitled (The magnificent seven, Spaghetti western, 2001) dove il pavimento di un’ampia sala è
ritmato dai colori arancio-bianco-alluminio, con i fornelli collegati a bombole
di gas, le ciotole impilate l’una sull’altra, i mestoli e le posate. Sulla parete,
nel frattempo, un messaggio incombente esce dal fondo nero della tela: “The
Party is Over” (Untitled, 2005).
Guarda alla lezione liberatoria del Dadaismo –
confluita nella Pop Art – la citazione/omaggio Andy Warhol/Rirkrit
Tiravanija in cui viene ricostruita
la mostra alla galleria Gavin Brown’s Enterprise di New York nel 1994.
Un’altra
sala è occupata dai 12 monitor di Chew The Fat (2008) – presentato al Guggenheim di New York e in
altri musei internazionali – “documentary portrait” in cui Tiravanija
intervista altri artisti (Elizabeth Peyton, Dominique Gonzales-Foerster, Douglas Gordon, Pierre
Huyghe e Angela Bulloch) sul loro lavoro.
“La
sua arte riflette la relazione tra sole e pioggia”, scrive Thomas Kellein, neodirettore della
Kunsthalle Bielefeld. “Un temporale è sempre possibile, ma non sappiamo se,
o quando, arriverà”.
Una
mostra newyorchese
Da
Emi Fontana
manuela
de leonardis
mostra
visitata il 12 agosto 2010
dall’undici luglio al 10
ottobre 2010
Rirkrit Tiravanija – Just Smile and Don’t Talk
Kunsthalle
Bielefeld
Artur-Ladebeck-Strasse, 5 – 33602
Bielefeld
Orario:
da martedì a domenica ore 11-18; mercoledì ore 11-21; sabato ore 10-18
Ingresso:
intero € 7; ridotto € 5
Catalogo
disponibile
Info:
tel. +49 52132999503; www.kunsthalle-bielefeld.de
[exibart]