L’idea in sé non è certo innovativa: una star che fotografa altre star. Lo ha già fatto Andy Wharol, molto tempo fa, e pure Yoko Ono. In entrambi i casi, anche con discreto successo. Più curioso però se a farlo è una rockstar, rivelandosi un artista completo e non solo un bravo contante. È il caso di Bryan Adams, un rocker di tutto rispetto ma anche un bravo fotografo, a giudicare dalla sua ultima mostra, “Exposed/Wounded”, ospitata dalla Galleria comunale di Sofia, in Bulgaria. Un percorso espositivo che affianca alle foto di varie celebrità quelle di alcuni soldati britannici reduci delle guerre di Iraq e Afganistan. Offrendo uno spaccato di vita quotidiana che alterna la bellezza dei divi e l’inevitabile spensieratezza che sanno trasmettere al pubblico, alla distruzione fisica, e senz’altro anche psicologica, di quei corpi oltraggiati dalla guerra e resi deformi. Uno scenario duplice comunicato attraverso lo stesso mezzo ed uguale tecnica: la fotografia in bianco e nero, per degli autentici ritratti d’autore.
Del resto non è un artista novello, Bryan Adams, divenuto fotografo professionista già alla fine degli anni ’90 – quando era già una star internazionale nel campo della musica – iniziando da autodidatta e specializzandosi proprio in ritratto e foto di moda. Da qui l’idea, praticamente automatica, di immortalare amici e colleghi dello spettacolo, che per lui è senz’altro facile incontrare. E così ha fotografato attori, modelle, cantanti, e celebrità varie: da Kate Moss a Mickey Rourke, da Amy Winehouse a Mick Jagger, da Sir Ben Kingsley a Sean Pean o Lana Del Rey. Firmando, addirittura, anche un celebre ritratto della Regina Elisabetta II, finito su un francobollo canadese, esposto insieme alle altre foto a Sofia.
Il percorso espositivo (molto suggestivo, con foto di grandissimo formato e un’illuminazione d’effetto) si completa poi, come anticipato, dall’altro importante capitolo della sua carriera fotografica, rappresentato dai ritratti dei veterani inglesi. Un racconto della guerra, alla ricerca della semplicità e, forse, della verità che spesso è fin troppo lontana dal mondo dello spettacolo che qui si contrappone. “Imparare a far fronte a una nuova vita, essendo feriti sia fisicamente che mentalmente, e riscoprire come fare le cose semplici, come camminare. Riflettendo su questo, possiamo apprezzare meglio ciò che abbiamo», ha spiegato il cantante-fotografo canadese in un’intervista al The Indipendent, che continua a dividere il suo tempo tra le due passioni personali: musica e fotografia. Oltre a mantenere una media di circa cento concerti l’anno, alla luce dei tredici album fin qui pubblicati, collabora con riviste come Vogue, I-D Magazine, Harper’s Bazaar, e anche altri. A quanto pare, con altrettanto successo, che merita senz’altro. Suonala ancora Bryan.
Alessio Crisantemi,
mostra visitata il 31 ottobre 2016
Dall’11 ottobre al 12 novembre 2016
Sofia City Art Gallery,
Bryan Adams, Exposed/Wounded
Gen. Gurko str., Sofia 1000
(entrance from the side of Kniaz Al. Batenberg str.)
Sofia, Bulgara
Orari: da martedì a sabato dalle 10:00 alle 19:00, domenica dalle 11:00 alle 18:00
Info: www.sghg.bg/en
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hai capito bryan adams! interessante