08 maggio 2003

fino al 18.V.2003 Cristina Iglesias Londra, Whitechapel Gallery

 
Dalla scultura all'installazione. E viceversa. Eleganza quasi glamour e occhi aperti verso gli stimoli dell'architettura contemporanea. Una manipolatrice spagnola...

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La Whitechapel è da tempo una Mecca culturali: spazio espositivo pubblico, dotato di auditorium, sala lettura, caffè e bookshop, propone mostre di ottimo livello oltre che conferenze ed incontri con artisti. In questi giorni, lungo un percorso sviluppato su due piani, si può visitare la mostra congeniata dal critico e curatore Michael Tarantino sul lavoro dell’artista spagnola Cristina Iglesias. Come emerge da una recente intervista, la sua attenzione è rivolta a trasferire un oggetto scultoreo nel regno delle installazioni.
Ingannevoli e di pregevole manifattura sono le serigrafie proposte nella prima stanza: nei Diptych e nei Polyptych, semplici modellini in cartone vengono fotografati, Cristina Iglesias-veduta dell successivamente ingranditi e poi stampati su lamine di rame, trasformando i pannelli in un labirinto a misura d’uomo. I colori sono vividi e freschi, tanto da sembrare appena applicati sulle lastre. Un’istintiva, inevitabile curiosità vorrebbe farci scoprire quali altri spazi si celano oltre l’immagine. Estraniare i visitatori dal contesto espositivo optando per un’atmosfera dalle tinte oniriche appare essere l’intento, ben riuscito, dell’artista che infatti commenta: “Sono molto interessata all’artificio ed alla manipolazione della percezione (…). Nelle serigrafie, dettagli quali un pezzo di scotch o una puntina ci ricordano che il lavoro è artificiale e che noi stiamo semplicemente guardando una superficie. Tutto consiste nel creare un’illusione per poi interromperla (…) come in un sogno, quando improvvisamente ti accorgi che non è reale.” Lungo il percorso vengono calibrati con furbizia lavori visivamente soffocanti ad altri quasi evanescenti. La Iglesias agisce con garbo e con violenza sulla natura della materia impiegata, creando coesistenze inverosimili. In un Untitled del ’93, alabastro bianco e ferro si completano a vicenda effondendo reminiscenze sul mito di Icaro. In un’altra serie di Untitled datati ’87, ’93 e ’97 arazzi satinati vengono celati da massicce e poco attraenti forme d’asfalto. Grazie a giochi prospettici appena accennati ci troviamo volenti o nolenti intenti a perlustrare curiosi la mostra, speranzosi di imbatterci in una nuova scoperta.

chiara longari
mostra visitata il 1 maggio 2003


Cristina Iglesias
21 Marzo – 18 Maggio 2003
Whitechapel Gallery, Whitechapel High Street, London
Tel. +44 207 522 7888
Orario Galleria: dal Mar. alla Dom.: 11-18
Entrata libera
www.whitechapel.org


[exibart]

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