Categorie: around

fino al 19.VIII.2012 | Moataz Nasr | Beijing, Galleria Continua

di - 29 Giugno 2012
Per la personale The Tunnel dell’artista egiziano Moataz Nasr (Alessandria d’Egitto, 1961) è  la volta della sede pechinese della Galleria Continua. E’ un tunnel privo di luci, un percorso ad ostacoli, quello in cui l’artista catapulta non appena si ha accesso alla mostra. Un puro shock per i visitatori, un senso di imbarazzo e smarrimento quando all’entrata ci si trova di fronte a decine di palloni alti settanta centimetri e pieni di sabbia, accalcati sul pavimento, che impediscono l’ingresso. E’ una massa di poliziotti in divisa ad essere raffigurata, pronta non a vietare il passaggio, ma ad ostacolarlo. Unica soluzione per accedere è calciare le forze dell’ordine, che si piegano sì, ma rimangono comunque al loro posto. Un blocco, l’istinto di cercare un’altra entrata, che si trasformano presto in un senso liberatorio fisico e mentale al momento del passaggio. Un messaggio chiaro, riconducibile all’attuale situazione storico-politica della “primavera” egiziana e del medio-oriente. Ad imperare sull’intera sala, poi, dai suoi otto metri di altezza, una scala piramidale bianca. Sulla cima, un’aquila, simbolo dell’Egitto, e una scritta: “I am free”. Emblema di tutta l’esposizione, l’imponente ascesa bianca lancia immediatamente il messaggio più caro all’artista: la libertà è raggiungibile ma occorrono molti sforzi. Lo spettatore, chiamato realmente a salire in vetta, deve prestare attenzione, procedere lentamente: è così che si innesca in ognuno di noi un processo di riflessione e di meditazione.

Moataz Nasr opera al Cairo. Il rapporto d’amore imprescindibile che l’artista intrattiene con la sua città è ben percepibile osservando ogni sua opera; ugualmente percepibile è l’influenza che lo stesso posto, così incessantemente ricco di colori di persone e di idee, esercita direttamente sulla sua arte. Un’arte che così assume, oltre a quella estetica, anche una dimensione sociale. Sia a partire dalla creazione, che avviene anche lungo le strade in mezzo alla gente, sia per i chiari messaggi volutamente lanciati al popolo egiziano di invito alla lotta continua per la libertà, dove ciascuno deve essere implicato. L’intera esposizione viaggia su due binari che ci conducono insieme ad un’unica meta, uscire dal tunnel: la tradizione e la contemporaneità. Tutto ciò che conosciamo riguardo al tunnel è che esiste una possibilità di fuga, è la speranza. La tradizione tangibile nella scelta delle aquile (simbolo d’Egitto), nei leoni (emblema di piazza Tahir), nei vasi di ceramica decorati con scritture e motivi arabi, nella scritta realizzata in neon, ripresa dal sufismo, nell’ipnotizzante danza dei Dervishi. Contemporaneità invece tangibile è quella nelle fotografie di Cairo walk (uno spaccato del Cairo di oggi), nel video The Echo (che condanna la paralisi ed incita alla ribellione), nella presenza, anche quando ci viene lasciato capire di aver trovato la luce ed aver abbandonato il tunnel, di leoni bendati ciechi da un occhio (proprio a ricordarci che l’attenzione e l’allerta costanti non vanno mai abbandonate).
La rabbia, del popolo egiziano, per il proprio stato di sottomissione precedente la “primavera”, la gioia di essersi ritrovati nelle strade, insieme, per la condizione più nobile: la libertà, la paura per l’incertezza riguardo al futuro. Un invito alla lotta, quello di Nasr, che va ben oltre quella esplicitata nelle piazze; un raggiungimento della nostra personale libertà, che attraverso la meditazione, nasce in primo luogo dentro noi stessi.
eleonora brizi
mostra visitata il 2 giugno 2012
dal 24 marzo al 19 agosto 2012
Moataz Nasr – The tunnel
Galleria Continua
Dashanzi Art District 798 # 8503, 2. Jiuxianqiao Road, Chaoyang Dst.100015 Beijing (Cina)
Orari: da martedì a domenica ore 11-18
Info: tel. +86 1059789505 – beijing@galleriacontinua.com.cn – galleriacontinua.com

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