Spazio espositivo di primo piano, con le sue sale ampie e luminose situate nel cuore pulsante del mondo artistico danese – fortunata e non casuale la locazione, adiacente alla Reale Accademia di Belle Arti e al Teatro Reale – Charlottenborg offre in questa edizione di Corner 2002 un carnet veramente consistente.
Corner è un gruppo di artisti danesi (38 a tutt’oggi, di cui 28 presenti alla collettiva 2002) che da non meno di 71 anni riunisce sotto il suo nome artisti, sia accademici che autodidatti, giovani e non più giovani, accomunati non tanto da una scelta in fatto di tecniche espressive ma piuttosto da una volontà narrativa – l’immagine che si fa racconto. La natura e l’uomo sono al centro della ricerca espressiva di Corner, ed è proprio questa premessa ad accomunare e rendere possibile la fratellanza con la School of London, aggregatasi negli anni ’80 intorno alla figura di Francis Bacon. Lucien Freud, Frank Auerbach, Leon Kossoff e R. B. Kitai della School of London sono in quest’edizione presenti con una cinquantina delle loro opere, alcune delle quali mai esposte prima.
Si propone quasi come manifesto di poetica il collage del cosmopolita Kitaj (The Red Dancer of Moscow), una miscela di pop art, espressionismo, cubismo, fumetti retrò, surrealismo; mentre vibrano di una sofferta e appassionata forza interiore i ritratti bicromi di Lucian Freud.
Non si lasciano comunque adombrare dagli ospiti illustri i colleghi del gruppo Corner, al contrario. Varcata la soglia di Charlottenborg, il visitatore viene immediatamente accolto dalle sculture antropomorfe in gesso di Pontus Kjerrmann (Tempel til Livet), mentre il mezzanino ospita il percorso narrativo di Anne Marie Mejlholm, con le sue immagini di viaggio, l’Egitto, il Medio Oriente, e un tuffo nella narrativa per i più piccoli con Historien om Lille Mis. Salendo al piano superiore – dove le sale si alternano e si succedono in un percorso che toglie il fiato, tanto sono ricche, vive e palpitanti di colori – è di enorme impatto l’incontro col mappamondo dello scultore Anders Åberg.
Niente installazioni né provocazioni astruse in Corner 2002. Qui è l’uomo che parla, e il linguaggio è quello semplice, immediato e in un certo senso classico di scultura (il rapporto uomo donna con le figure in bronzo di Henning Andersen; l’accostamento di legno e rame nelle sculture di Jens Peter Kellermann), pittura e arte grafica. Tradiscono le origini norvegesi dell’artista le montagne che si specchiano nei fiordi, le storie di troll e creature magiche di Oddvar Thorsheim, mentre è il verde clorofilla a dominare il trittico Anemoner di Leif Madsen. Nord e sud si fronteggiano da muri opposti in un agone quasi manicheo di colori contrastanti nei dipinti di Tom Krøjer (serie Capri) e Ulrik Møller (Oslo Fjord), ed è ancora il paesaggio italiano nella sua peculiarità a stregare Hanne Sejrbo Nielsen (Rom tomat, Gaden Campidoglio).
Di Corner affascinano infine la fresca immediatezza, la dimensione direttamente percettiva della realtà, la ricchezza di temi e tuttavia l’orgoglio della coerenza, rafforzatasi negli anni, alle premesse intorno a cui il gruppo, nel 1931, si è originato.
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www.Charlottenborg-art.dk
Annarella Viarella
mostra visitata il 29/12/2001
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