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Il Museo Serralves di Porto presenta i lavori dell’artista marocchina Yto Barrada, negli spazi della villa art déco, realizzata tra il 1925 e il 1944 dagli architetti Charles Siclis e José Marques da Silva.
L’artista, nata a Parigi nel 1971 da genitori marocchini, cresce nella realtà cosmopolita di Tangeri, luogo d’incontro di diverse culture – araba, berbera, francese e spagnola. Proprio in questa città sviluppa i suoi primi lavori a partire dagli anni Novanta e nel 2003 fonda insieme ad altri artisti la Cinémathèque de Tanger. Nel 2011 viene nominata Deustche Bank Artist of the Year con la sua mostra “RIFFS”. Nel 2015 la Pace Gallery di Londra le ha dedicato una personale, che si è conclusa agli inizi di agosto.
Fin dai primi lavori Barrada si interessa alla storia del Marocco e del colonialismo e in particolare si concentra sulle conseguenze economiche che ha avuto sul paese. Intorno a questi temi si sviluppa la mostra “Salon Marocain”, dove sono esposte alcune delle sue opere più recenti, realizzate con diversi media: film, fotografia e scultura. L’artista interviene nello spazio con un allestimento che colpisce per la sua semplicità e chiarezza, concepito quasi in contrapposizione allo stile severo della villa.
Il visitatore viene accolto nel salone d’ingresso dai tappeti realizzati nel 2014 dalle donne dell’associazione La Maison des femmes Darna, ispirati alle immagini astratte dell’artista svizzera Sophie Taeuber-Arp (1889-1943). L’opera nasce dalle ricerche di Barrada sulle influenze della cultura araba e berbera sul linguaggio visivo e architettonico del Modernismo, da Le Corbusier a Matisse.
Sulle pareti della stanza è presentata, invece, 1930 North African Toys (Collection Quai Branly Museum) (2014): una serie di fotografie su sfondo monocromo di giocattoli berberi della collezione del museo Quai Branly di Parigi, provenienti dalle diverse raccolte nate in seguito a spedizioni e missioni in Marocco nella prima metà del Novecento. Con questo lavoro le sale espositive sembrano trasformarsi in un museo etnografico, in cui l’identità marocchina e la sua storia vengono raccontate e documentate attraverso la rappresentazione di oggetti semplici e quotidiani. Per l’artista, infatti, bisogna “iniziare dalle cose piccole, dai frammenti e dai dettagli”.
In questo modo l’esposizione continua con l’opera Plumber’s Assemblages, Tangier (2014) dove sono raffigurate le strutture, realizzate assemblando tubi, rubinetti e altri materiali di recupero, che si trovano fuori dalle botteghe degli idraulici di Tangeri, concepite da questi come delle insegne per mettere in luce la loro abilità e attirare clienti.
Emerge, così, un altro aspetto rilevante dell’opera di Barrada, l’interesse per le piccole attività commerciali che resistono alle pressioni politiche, economiche e sociali e che riescono ad adattarsi all’epoca contemporanea. Il film Faux départ (2015) e gli oggetti che compongono Lying Stones (2015) si concentrano sulla produzione di fossili falsi provenienti dalla catena montuosa marocchina dell’Atlante. Questo tipo di commercio nasce in seguito alla crescita della domanda di reperti archeologici da parte dell’industria del turismo, che si è sviluppata dopo la decolonizzazione.
Non è mai facile ripercorrere e analizzare la storia di un popolo ma, osservando alcuni dei lavori di Yto Barrada in mostra, appare evidente la sua capacità di cogliere le complessità storico-politiche di un paese come il Marocco e di rappresentare il mondo caotico dei mercati, delle strade e delle periferie delle città, come Tangeri e Casablanca, con immagini immediate e nei suoi elementi più essenziali.
Alessandro Cane
Dal 9 giugno al 20 settembre 2015
Yto Barrada: Salon Marocain
Serralves Museum of Contemporary Art.
Rua D. João de Castro, 210 4150-417 Porto Portugal
Orari: dal martedì al venerdì dalle 10:00 alle 19:00, sabato e domenica dalle 10:00 alle 20:00, chiuso il lunedì
Info: http://www.serralves.pt/