25 febbraio 2011

fino al 21.III.2011 Piet Mondrian / De Stijl Paris, Centre Pompidou

 
Il nero è l’assenza del colore, il bianco è tutti i colori insieme. Il blu, il giallo e il rosso sono i colori primari, le variabili. Cromatismi estremi nella Ville Lumière...

di

Il Centre Pompidou dedica una mostra a Piet Mondrian
(Amersfoort, 1872 –
New York, 1944) e al movimento culturale De Stijl,
gruppo di artisti, architetti e designer che intorno alla rivista omonima, a
partire dal 1917, diede vita alla corrente del Neoplasticismo.

Il percorso inizia presentando le fonti del movimento, le cui basi filosofiche furono
Hegel, il Dio di Spinoza, il pensiero teosofico.
Fondato da Theo Van Doesburg, ebbe fra i suoi maggiori esponenti Piet Mondrian,
cui è dedicata la parte centrale della mostra.

Un
centinaio di opere documentano l’evoluzione dell’artista, offrendo un’analisi
puntuale ma limitata della sua produzione pittorica.

L’artista
olandese agli esordi fa propria l’esperienza impressionista e la geometrizzazione di Cézanne. André Kertész - Piet Mondrian nel suo atelier - 1926In alcune delle opere presenti è possibile
cogliere l’ascendente esercitato dalle avanguardie d’inizio secolo quali il
Simbolismo e il Fauvismo. Nel 1912 arriva a Parigi per scoprire l’espressione
protocubista di Braque e Picasso e improntare le proprie tele
alla scomposizione dello spazio.

Dopo
pochi anni Mondrian si allontana dal Cubismo e prosegue solitario per
aggiungere una nuova pagina alla storia dell’arte. “Mi sono accorto che il
Cubismo non accettava le logiche conseguenze delle proprie scoperte: non stava
sviluppando astrazioni verso i propri obiettivi, verso l’espressione della pura
realtà
”. Era da poco cominciato il secondo decennio del Novecento. La
società industriale stava cominciando ad affermarsi; la Prima guerra mondiale
era alle porte e il fermento politico e sociale dell’epoca fu accompagnato da
una serie di avanguardie artistiche, tra cui l’Astrattismo.

L’esposizione
documenta la personale metabolizzazione operata da Mondrian del concetto di astrazione.
All’obiettivo di mettere su tela la totale assenza
dello stato d’animo dell’artista, si accompagna il vivere la teosofia
attraverso la propria arte: una poetica che lo ha portato a riconoscere un
ordine geometrico all’interno del quale inscrivere la propria spiritualità.

Se l’esposizione propone un’analisi interessante della
produzione dell’artista olandese, appare discutibile la scelta di presentare un
ridotto numero di opere di Mondrian a favore di una troppo ampia parte
conclusiva che documenta gli sviluppi e la diffusione del movimento De Stijl,
quando i colori
e linee del Neoplasticismo raggiungono i primi spazi interni e pubblici delle
città. Troppo dispersiva e per addetti ai lavori, questa sezione illustra come
semplici oggetti d’uso quotidiano vengano resi unici attraverso un profilo
estetico che trascende la loro utilità.

Theo Van Doesburg - L’aubette - 1928 - photo Pierre Philliquet, Adagp
Il
design è in sala parto. A farlo nascere come lo conosciamo oggi, insieme alla
riproducibilità industriale degli oggetti d’arte, ci avrebbe pensato la
rivoluzione imposta dalla Bauhaus.

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30 novembre 2010 al 21 marzo 2011

Mondrian
/ De Stijl

a
cura di Alfred Pacquement

Centre
Georges Pompidou

Place
George Pompidou – 75004 Paris

Orario:
da mercoledì a lunedì ore 11-21; giovedì ore 11-23

Ingresso:
intero € 12; ridotto € 9

Catalogo
disponibile

Info:
tel. +33 0144781233; www.centrepompidou.fr

[exibart]

 

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