Categorie: around

fino al 22.III.2009 | Byzantium 330-1453 | London, Royal Academy

di - 16 Dicembre 2008
Nel XVIII secolo lo storico inglese Edward Gibbon liquidò le vicende dell’Impero bizantino come un periodo di decadenza morale e intrighi politici. Lo stesso aggettivo “bizantino” è nel tempo divenuto sinonimo di tortuosa complessità.
Schiacciata tra gli splendori del mondo antico e le glorie del Rinascimento, in quella terra di nessuno che si chiama Medioevo, l’arte bizantina risente ancora oggi del peso di questi pregiudizi passati. Una fama negativa dura a morire. Ed è un peccato. Perché il contributo di Bisanzio alla civiltà europea fu immenso. L’imperatore Costantino prese due decisioni che cambiarono il mondo: pose fine alla persecuzione dei cristiani e fondò una nuova città, Costantinopoli, che divenne il simbolo stesso della civiltà bizantina.
La Royal Academy esamina le conseguenze di queste decisioni. Un compito mastodontico. Perché raccontare undici secoli di storia (dalla fondazione di Costantinopoli nel 330 alla sua caduta nel 1453 per mano dei turchi ottomani di Maometto II) senza perdersi in interminabili elenchi visivi è difficile. Ma i curatori di Byzantium 330-1453 ci sono riusciti, incastonando gli oltre trecento fragili tesori che compongono quest’eterea Bisanzio, trasportata per l’occasione nelle terre nebbiose della “perfida Albione”, in maneggevoli segmenti tematici in cui trovano posto avori raffinati e sfavillanti micromosaici, manoscritti miniati, santi austeri e dolci madonne e oggetti rari come la Patena di Rhia (566-78), dove Cristo è rappresentato due volte.
Sacri o profani, creati per la casa o per la corte, questi oggetti sono accomunati dall’uso di materiali preziosi e da una tecnica che è essa stessa arte allo stato puro. Arte che abbraccia anche gli oggetti più prosaici, quelli quotidiani per intenderci, come le ceramiche, il cui disegno raffinato e la trattenuta eleganza delle forme sono così sorprendentemente moderni da apparire contemporanei.
Ma la vera anima di Bisanzio sta soprattutto nella forma d’arte che è divenuta il simbolo della Chiesa orientale: l’icona. E questa mostra non dimentica di esaminare quell’eredità di immagini che tanta importanza ha avuto nel dialogo con l’occidentale. Un’arte, quella bizantina che anche nelle sue forme più astratte non rinnega mai completamente le sue radici classiche. E in cui il naturalismo dell’antichità si evolve in un’arte religiosa che immobilizza il tempo.

Mille anni di declino? Guardando la splendida icona dell’Arcangelo Michele (XII sec.) sottratta alla cappella di palazzo durante il Sacco di Costantinopoli nel 1204, nulla pare più lontano dalla tesi di Gibbon. Certo, possiamo interpretare questa composta calma come stasi, anche se forse sarebbe più giusto considerarla come il desiderio di continuità in un mondo che cambia troppo in fretta. E la Royal Academy lascia a noi la scelta.

articoli correlati
Riflessi di Bisanzio. Capolavori d’arte dal Museo Bizantino e Cristiano di Atene ai Musei Capitolini

paola cacciari
mostra visitata il 25 ottobre 2008


dal 25 ottobre 2008 al 22 marzo 2009
Byzantium 330-1453
a cura di Robin Cormack, Maria Vassilaki e Adrian Locke
Royal Academy of Arts – Burlington House
Piccadilly – W1J 0BD London
Orario: da sabato a giovedì ore 10-18 (ultimo ingresso ore 17.30); venerdì ore 10-22 (ultimo ingresso ore 21.30)
Ingresso: intero £ 12; ridotto £ 10/8
Catalogo £ 55/27,95
Info: tel. +44 02073008000; www.royalacademy.org.uk

[exibart]

Articoli recenti

  • Attualità

Il Qatar dona 50 milioni a Venezia e potrebbe avere un suo Padiglione ai Giardini

Il Qatar ha donato 50 milioni di euro a Venezia, per supportare la salvaguardia del patrimonio culturale della città: lo…

26 Luglio 2024 17:03
  • Mercato

Sotheby’s inaugura un nuovo flagship a Hong Kong

Un piano dedicato alle mostre e alle preview, un altro destinato alla vendita di collectibles di ogni genere, dai dipinti…

26 Luglio 2024 16:50
  • Personaggi

Olimpiadi 2024: intervista alla curatrice di Casa Italia, che mette al centro il tema della fratellanza

Con l’apertura dei Giochi Olimpici si è inaugurata ufficialmente anche la sede in cui l’Italia espone le proprie eccellenze creative:…

26 Luglio 2024 16:48
  • Arte contemporanea

Attesa in autunno alla Bourse de Commerce di Parigi una grande mostra sull’Arte Povera

Alla Bourse de Commerce Pinault Collection di Parigi, una mostra dedicata all’Arte Povera: dai maestri storici del movimento fino agli…

26 Luglio 2024 15:57
  • Premi

Sensing Beyond Human: il Premio Lydia 2024 va alla ricerca di Giulia Deval

Promosso dalla Fondazione Lazzaretto di Milano, il Premio Lydia 2024 è stato vinto da Giulia Deval, per la sua ricerca…

26 Luglio 2024 14:35
  • Progetti e iniziative

Caloma Festival porta l’arte contemporanea in un borgo del Salento

Partendo dalla tradizione della tessitura, il festival Caloma rilegge il territorio di Casamassella e del Salento attraverso i linguaggi della…

26 Luglio 2024 11:25