07 marzo 2014

Fino al 22.III.2014 George Condo Skarstedt Gallery e Simon Lee Gallery, Londra

 
In contemporanea due gallerie presentano il lavoro di George Condo. Per la prima volta a Londra: disegni e dipinti di due momenti molto diversi della vita di quest’iconico artista -

di

” I want Condo’s in my Condo” canta il rapper statunitense Jay-Z nel suo singolo dedicato al mondo dell’arte Picasso Baby, il cui video/performance è stato girato alla Pace gallery di New York. George Condo, inventore del termine ‘realismo artificiale’è noto per essere un grande pittore, ma anche un grande viveur e nella sua lunga carriera da artista, incominciata nei prolifici primi anni ’80 a New York assieme ad artisti come Keith Haring e Jean Michel Basquiat, ha stretto legami con personalità del mondo della cultura e dello spettacolo: ispirando e al tempo stesso essendone ispirato. Dai primi anni ’90 a Parigi in cui frequentava il filosofo Felix Guattari, a William S. Burroughs e Allen Ginsberg conosciuto a New York. Negli ultimi tempi, invece, non è difficile vederlo in compagnia di pop star come Jay-Z e Kanye West che citandolo nelle loro canzoni hanno sicuramente contribuito a far aumentare esponenzialmente la sua, già massiccia, popolarità.
George Condo - Ink Drawings, 2013, Installation view, ©George Condo, Courtesy Skarstedt, London
L’ultimo anno per Condo però non è stato dei migliori: dopo un collasso nel suo studio a New York si è risvegliato in ospedale, dove gli è stata diagnosticata la legionella, una grave forma di polmonite batterica. E non finisce qui: uscito dall’ospedale, è inciampato e si è rotto tre costole. 
A Londra la Simon Lee Gallery e la Skarstedt Gallery  presentano contemporaneamente due retrospettive dell’artista, che aprono durante la settimana delle aste, due set di opere create: una pre malattia e la seconda dopo. 
Alla Skarsted Gallery, la galleria che rappresenta Condo a New York, da poco trapiantata anche nel lussuoso quartiere di Green Park, sono in mostra i cupi disegni a inchiostro su carta “acquolina” realizzati dall’artista, in un periodo di sei mesi, quando ancora beveva tre bottiglie di vino al giorno e fumava Marlboro rosse a non finire. 
I disegni, molto grandi, rappresentano figure inquietanti, le ultime variazioni dei suoi personaggi, allungate,  antropomorfe e alcuni nudi femminili dalle stesse caratteristiche, immersi in sfondi di tonalità cupe: grigio, blu, bordeaux e cosi’ via. Tra le opere che sintetizzano meglio questo percorso di Condo c’è Mother and Child, ispirato da Rembrandt, che raffigura una donna nuda e suo figlio i cui volti sono delle maschere metà umane e metà animali che trasmettono, come voleva l’artista, un senso di oscurità e confusione.
George Condo, Installation view, Simon Lee Gallery Londra
Alla Simon Lee Gallery invece sono in mostra gli undici dipinti, esclusivamente ritratti, nati dal periodo di riposo forzato nel suo buen ritiro negli Hamptons. Le opere, a differenza della maggior parte disegni sopracitati, stilisticamente coincidono con i tratti ispirati al cubismo tipici del lavoro di George Condo. La svolta nella sua carriera di cui parla Simon Lee quando presenta i quadri si palesa sotto forma di colori pastello, un po’ da caramella (rosa, giallo, azzurro), solitamente non usati dall’artista e che qui conferiscono alle opere un allure psichedelico, semi allucinatorio. Infatti, il nome che Condo darebbe a questa mostra è Head-Space: un nuovo modo d’intedere i personaggi che rappresenta, e il suo rapporto mentale con la pittura e l’esplorazione del linguaggio del corpo umano sotto una luce diversa. Un discorso ben strutturato ma che ha un po’ le connotazoni smielate di una seduta post-riabilitazione: infatti i quadri ne soffrono e nel complesso non convincono; il lato decorativo e modaiolo vince su quello dei contenuti, che sembrano essere deboli. E non reggono il paragone con i disegni, che sembrano più dipinti dei dipinti (grazie alla tecnica usata), della Skarsted Gallery, che invece comunicano una profondità ben diversa.
In conclusione l’idea di collaborazione tra le due gallerie, aprendo le due mostre in contemporanea, è ottima perché dà allo spettatore la possibilità di passeggiare metaforicamente attraverso la mente di George Condo e visionare due periodi diversi della sua vita e come li ha tradotti nel vocabolario dell’arte: sicuramente viste insieme sono un must see. 
Victoria Genzini
Mostre visitate il 7 febbraio 2014
Dall’11 febbraio al 22 Marzo 2014
George Condo
Simon Lee Gallery
12 Berkeley St, 
Londra
info@simonleegallery.com 

Dall’11 febbraio al 5 aprile 2014
George Condo: Ink Drawings 
Skarstedt Gallery, 
23 Old Bond Street
Londra
london@skarstedt.com

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui