Gli artisti indagano, attraverso l’obiettivo della macchina fotografica, i diversi aspetti della società che li circonda. Le immagini presentate nelle otto mostre che costituiscono la rassegna
Lietuvos dailė ’08. Fotografija raccontano il passato e il presente della Lituania tramite lo sguardo di tre generazioni di fotografi lituani.
La sezione
Auksinis Nemuno dešimtmetis 1967-1977 illustra il successo del periodico d’arte e letteratura “Neumans”, offrendo un toccante spaccato dell’oppressione esercitata, nella seconda metà del Novecento, dai sovietici in Lituania. La rivista, pubblicata nel 1967, racconta il tentativo dei giovani artisti lituani di usare la fotografia come strumento d’espressione creativa e non solo come mezzo di documentazione sociale. Le immagini diffuse da “Neumans” sono, infatti, estremamente suggestive e sensuali.
La fotografia di un nudo femminile scattata da
Vilius Naujikas e pubblicata per la prima volta sul secondo numero della rivista mostra una gamba e parte del torso di una donna seduta; il volto, però, non è visibile: rivelare l’identità della modella avrebbe scandalizzato l’opinione pubblica. Naujikas sceglie quindi di occultare il viso della protagonista, usando un taglio fotografico estremamente ricercato. Diversamente,
Rimantas Dichavičius cela l’identità delle donne fotografate giocando con i loro capelli e creando immagini raffinate e sensuali.
Col passare degli anni, i suoi scatti si fanno però più audaci: alcuni particolari del viso delle ragazze vengono lentamente svelati, fino a essere completamente scoperti. Questi ritratti assumono talvolta toni provocatori, ma ancor più aggressive sono le fotografie esposte nella sezione
Vilniaus metro, che accompagna il visitatore lungo i corridoi del Šiulaikino meno centras. I colori brillanti e l’irruenza di questi ritratti annunciano i contenuti della sezione
Aistra miestui, dov’è esposta una selezione di scatti dei migliori fotogiornalisti lituani.
Le situazioni mediatiche immortalate da
Vladimiras Ivanovas rivelano, attraverso i forti contrasti chiaroscurali e i colori stridenti, la drammaticità delle conseguenze dei fatti rappresentati. Ivanovas sfrutta le elementari forme geometriche degli oggetti d’uso quotidiano, trasformandole in elementi decorativi in cui iscrivere l’evento centrale. Anche
Algimantas Aleksandravičius offre un quadro interessante della realtà lituana, con fotografie in bianco e nero dei luoghi di svago e aggregazione sociale a Vilnius. In queste immagini, i giochi di luci e ombre descrivono spazi malinconici, che riflettono le emozioni dei protagonisti e suscitano nello spettatore un forte senso d’inquietudine.
Gli scatti di Aleksandravičius rivelano la posizione ambigua del fotogiornalismo, che deve fornire un documento visivo e imparziale di un evento mediatico e, contemporaneamente, provocare la curiosità del lettore. Analogamente, le immagini presentate in questa rassegna fotografica cercano di tracciare un ritratto realistico della società lituana, coinvolgendo però emotivamente lo spettatore.