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Fino al 25.IV.2002 L’Islam in Sicilia – Un giardino tra due civiltà Il Cairo, Galleria Akhenaton
around
Tappeti volanti, cantilene, scritte che rivelano una doppia anima, italiana e araba. La Galleria Akhenaton, antica villa sulle rive del Nilo, accoglie l’esposizione “L’Islam in Sicilia. Un giardino tra due civiltà”.
di Paola Nicita
La mostra è organizzata dalla Fondazione Orestiadi di Gibellina, presieduta da Ludovico Corrao, in collaborazione con l’assessorato regionale ai Beni culturali, il Ministero degli Esteri e l’assessorato regionale alla cooperazione.Una parte dell’esposizione è dedicata alle installazioni degli Stalker, collettivo composto da artisti e architetti che lavora sul tema della interazione multiculturale, realizzando progetti dalla forte connotazione sociale. “Nel nostro lavoro- spiega il direttore artistico Lorenzo Romito, del gruppo degli Stalker- il confine culturale è lo spazio del confronto”. Il soffitto della Cappella Palatina si trasforma così nel tappeto volante delle fiabe orientali, le ‘muqqarnas’ diventano morbidi fili dalle estremità di metallo e il risultato è da mille e una notte. Sotto il tappeto, infatti, ci si sdraia comodamente su cuscini che riproducono i racconti dipinti nella Cappella Palatina, e il rapporto con l’arte diviene di emblematica accoglienza. Anche nel filone della tradizione popolare il rapporto è perfettamente speculare, ed ecco allora una videoinstallazione dove l’attrice siciliana Alessandra Costanzo e l’architetto arabo Sandi Hilal l’una di fronte all’altra narrano le storie di Giufà/Giuhà personaggio saggio e sciocco protagonista di storie antiche. All’ingresso dell’Akhenaton, invece, si è immediatamente accolti da una grande mappa della Sicilia realizzata ad ologramma, che permette di leggere le indicazioni toponomastiche in italiano e in arabo, a seconda da dove si guardi. Le località e gli usi della Sicilia musulmana, narrati da Michele Amari nella Biblioteca Arabo Sicula, sono qui tradotti in arabo e serigrafati su cristalli illuminati dalla luce di wood, dando vita ad un racconto che procede di stanza in stanza. E mentre nel giardino che circonda la villa si diffonde la voce del poeta Adonis impegnato nella lettura di alcune liriche di poeti siciliani di lingua araba, una grande tenda invita gli spettatori ad entrare, per svelare al suo interno i paesaggi della contemporaneità siciliana, rintracciati seguendo la narrazione del primo geografo, Idrisi, che ebbe da Ruggero II di Sicilia l’incarico di realizzare un testo che descrivesse la bellezza delle coste siciliane. L’ambiente realizzato dagli Stalker sfrutta la tecnologia e restituisce un intero panorama a trecentosessanta gradi, un ‘panopticon’ che cancella i margini delle otto differenti inquadrature, circondando lo spettatore senza soluzione di continuità. Un’altra installazione, realizzata con la collaborazione di Mario Crespi degli Agricantus pone a confronto le sonorità dei mercati siciliani con quelle dei venditori nomadi arabi, sottolinenadone uguaglianze straordinarie.
CORRISPONDENZE. La parola cancellata, quella che diventa segno perdendo il suo significato, oppure si trasforma in puro gesto, svincolandosi dal rapporto simbolico e formale. La storia dell’arte contemporanea ha numerosi legami con la tradizione della scrittura orientale, e nel labirinto crittografico si sono avventurati numerosi artisti. Queste ‘Corrispondenze’ sono evidenziate anche dall’esposizione curata da Enzo Fiammetta che la Fondazione Orestiadi propone in alcune sale dell’Akhenaton. Il dialogo tra gli artisti che nel corso degli anni hanno contribuito alla speciale avventura di Gibellina, come Carla Accardi, Emilio Isgrò, Pietro Consagra, Mario Schifano,Giulio Turcato, Alighiero Boetti e molti altri ancora, è ancora vivo e presente, e si intreccia con le propste di giovani designer siciliani dell’Istituto di Disegno industriale di Palermo, di artisti come Alfonso Leto, H.H. Lim, Michele Canzoneri, Ute Pyka e Umberto Leone, di Ahmed Fouad Selim e Ayman El Senavy, artisti egiziani. Dopo Il Cairo,dove rimarrà fino al 25 maggio, la mostra sarà ospitata ad Amman a luglio e a Damasco in settembre, arrichendosi di volta in volta di nuove opere. In occasione della chiusura della mostra Achille Bonito Oliva presenterà a Il Cairo il suo testo di storia dell’arte contemporanea nella traduzione araba, che sarà il primo saggio dedicato all’arte contemporanea occidentale a giungere in traduzione.
Paola Nicita
Il Cairo (Egitto) – L’Islam in Sicilia, Un giardino tra due civiltà, Galleria Akhenaton, Organizzata dalla Fondazione Orestiadi di Gibellina in collaborazione con l’assessorato regionale ai Beni culturali, il Ministero degli Esteri e l’assessorato regionale alla cooperazione.
Catalogo con saggi di Maria Vittoria Fontana, Achille Bonito Oliva, Lorenzo Romito, Francesca Corrao, Valerio Romito. Fino al 25.V.2002
[exibart]