Nove scultori di origine internazionale residenti a Berlino vengono chiamati a confrontarsi con la domanda “Come entra il Nuovo nel mondo?”. La non semplice questione viene affrontata sul piano di strategie non convenzionali che mettano in discussione le certezze derivanti dalla presunta inconfutabilità della percezione. La solidità del plexiglas viene accartocciata come un fazzoletto usato nelle sculture di Berta Fischer, la carta acquista la robustezza del legno nel laboratorio di Michael Beutler, l’acciaio diventa docile e malleabile nelle giocose variazioni delle panche da giardino di Jeppe Hein.
«Interrogarsi sull’essenza del Nuovo vuol dire innanzitutto porre in questione il nostro modo di percepire la realtà» afferma Katja Blomberg, direttrice e curatrice del museo, tra le pagine del catalogo della mostra. Ed è questo quello che avviene nel susseguirsi delle opere in mostra che appaiono soprattutto come esperimenti, momenti di ricerca e spazi di riflessione. Così l’Isola di Reijiro Wada, una composizione di pannelli di vetro isolante adagiati sulla superficie del lago cui si affaccia il museo, da cui emerge come un’allucinazione dai confini incerti nei riverberi della luce sull’acqua. Il tema ricorrente della mostra è quello di superfici che si sfumano tra loro, come a voler negare la fissità e a denunciare la natura effimera della stabilità, proprio in un campo come la scultura che ne è stato per secoli il massimo rappresentante in ambito artistico. Essa diviene fluida, come nella liquida installazione dell’italiano Luca Trevisani, un’ikebana di uova, che nell’alternarsi di fili e di gusci, di pieni e di vuoti, disegna un esile equilibrio, un tentativo di demarcazione e definizione dello spazio, inevitabilmente destinato a venire infranto dal flusso naturale delle cose.
«Le opere in mostra non offrono alcuna risposta definitiva, ma sono esse stesse parte del processo interrogativo. Lo scopo è quello di imparare a leggere l’elemento innovativo intrinseco a ogni atto creativo, per rendere visibile il ruolo rilevante della produzione artistica contemporanea nella costruzione di una società orientata al futuro. Anche riflettere sull’arte è un atto creativo», continua la Blomberg. La novità ha bisogno di uno spazio e di un tempo che siano pronti ad accoglierla. L’arte di oggi può fornire strategie di innovazione, da mettere in atto nella realtà in cui viviamo. Forse è arrivato il momento di cominciare a rifletterci.
francesca assennato
mostra visitata il 10 giugno 2012
dal 6 giugno al 26 agosto 2012
Wie kommt das Neue in die Welt? Neun internationale Bildhauer in Berlin
a cura di Katja Blomberg
Haus am Waldsee
Argentinische Allee 30 D-14163 Berlino
Orario: dal martedì alla domenica dalle 11 alle 18 (chiuso il lunedì)
Ingresso: 7 euro, ridotto 5 euro
Catalogo Walther König Verlag, a cura di Katja Blomberg
Info: +49 (030)8018935 – info@hausamwaldsee.de – www.hausamwaldsee.de