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fino al 27.IX.2010 Pablo Valbuena Gijon, Laboral
around
Cosa succede quando la scultura incontra la tecnologia? Materia e informazione si sovrappongono, spingendoci a riflettere sui nostri schemi percettivi. Realtà e illusione nei lavori di Pablo Valbuena, artista spagnolo alle prese con la “scultura aumentata”...
concentrarsi sugli spazi interstiziali del museo. Una porta chiusa, una sala di
passaggio, una parete scorrevole. Questi luoghi minori, che il pubblico tende a
percorrere distrattamente, vengono riconfigurati tramite l’uso della luce, con
un intervento minimale e rigoroso. Un raggio ridisegna gli elementi
architettonici con la precisione di un laser, seguendo contorni e spigoli.
Oppure, come nel caso dei pilastri, li inonda di un chiarore pulsante, una luminosità
che sembra provenire dall’interno.
L’intervento, visibile
al LABoral di Gijon fino al 27 settembre, è la seconda parte di un progetto
iniziato a marzo presso il Centro d’Arte Contemporanea Matadero. Nello spazio
madrileno, l’artista (che ha una formazione da architetto) ha firmato un’opera
spettacolare, che utilizza gli stessi elementi tecnologici e la medesima cifra
stilistica, ma con un’intenzione opposta. Non piccoli interventi “parassiti”, come
nella mostra asturiana, ma una grande scenografia luminosa che reinterpreta la
tradizione barocca. L’opera, che si intitola Quadratura come l’omonima tecnica pittorica
settecentesca, è un trompe-l’oeil moderno. Una teoria di archi che sembra
proseguire all’infinito, una mise
en abyme costruita con la luce
verdognola dei proiettori. L’illusione inizia appoggiandosi alla solida
architettura per poi proseguire soltanto come disegno, come immagine effimera e
mentale.
L’idea di
sovrapporre e confondere i due livelli (layer) di realtà, quella
materiale e quella mentale, è venuta all’artista già qualche anno fa, quando ha
avviato l’Augmented Sculpture Project, una serie di lavori in cui la scultura
diventa schermo. L’elemento
tridimensionale, un insieme di parallelepipedi dall’estetica minimal (verrebbe
da dire addirittura neoplastica), non è altro che una base di partenza. L’inizio
di un processo che punta ad “aumentare” l’esperienza della scultura,
arricchendola con elementi che le sono tradizionalmente preclusi: la luce, il suono
e il movimento. La dimensione temporale entra prepotentemente in gioco, insieme
a un rutilare di giochi percettivi, andando a formare un’esperienza che molti
hanno definito “mesmerizzante”.
Nei lavori di
Valbuena si mescolano suggestioni antiche ed estetiche contemporanee: l’illusionismo
barocco, il minimalismo di Sol LeWitt e Dan Flavin, la scultura neoplastica e i laser di Tron. In una ricerca che tende a
superare il vecchio dualismo tra reale e virtuale, materiale e immateriale,
fisico e mentale. Ricordandoci che l’esperienza contemporanea del mondo è
sempre più spesso un’esperienza mediata e anch’essa inesorabilmente “aumentata”.
valentina tanni
mostra visitata il 1° luglio 2010
dal
primo luglio al 27 settembre 2010
Pablo
Valbuena – Para-sites
LABoral
– Centro de Arte y Creación Industrial
Los Prados,
121 – 33394 Gijon
Orario: da
lunedì a venerdì (chiuso il martedì) ore 10-19; sabato e domenica ore 12-20
Ingresso:
intero € 5; ridotto € 2
Catalogo
disponibile
Info: tel. +34
985185577; www.laboralcentrodearte.org
[exibart]
mettere insieme Dan Flavin, Sol Lewitt e “Tron”, via..
mettere insieme Dan Flavin, Sol Lewitt e “Tron”, via..