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fino al 28.XI.2010 | Prospettive contemporanee | Saint-Étienne, MAM

di - 4 Ottobre 2010
Global-local-global. La linea di Lóránd Hegyi è a
intermittenza, ma senza sbandate al convoglio MAM, il Musée d’Art Moderne di
Saint-Étienne, da 7 anni sul diretto per l’argento – l’oro al Pompidou – sul
podio contemporaneo d’oltralpe. In questa direzione vanno le tre mostre in
corsa, – pardon,
in corso – nella città dei nastri, del vélo e dei fucili. E quasi per destino,
nelle mani dell’ungherese poliglotta, brillano qui gli attributi del
contemporaneo: inventiva, scatto e azzardo.

L’argent è al piano terra – il più corposo dei 6.000 mq totali –
invaso dal piatto forte. Prospettive contemporanee sfoggia i nuovi acquisti, le
donazioni e i prestiti che accrescono il nucleo del musée, già a quota 17.000, di cui
complice fu Ileana Sonnabend. I pupilli di Leo Castelli e signora, Warhol, Lichtenstein, Wesselmann, ma anche Calzolari, Anselmo, Merz sono trampolini per la sede che, a
detta del suo condottiero, muove al futuro nel solco della tradizione. “Completerò
con opere paradigmatiche la collezione di Arte Povera
”, conferma Hegyi, fiero di Divisione
Moltiplicazione dello specchio
di Michelangelo Pistoletto, datata 1973-1991, new entry dal 2009 grazie al fondo regionale FRAM. Tra i
“poveristi” si è aggiunto un Giuseppe Penone, notevole non solo per dimensioni (8,30 metri): Le
radici del verde bosco
del 1987.

Ma il contributo più innovativo è il Dipartimento d’arte
dell’Europa centrale e orientale, di cui Monsieur le Directeur è pioniere per
motivi biografici e affettivi (la compagna è coreana con studi a Tokyo).
Accanto alla Pop,
al Nouveau Réalisme
e al Minimalismo, la panoramica si completa dei coevi dell’est europeo e
asiatico, in cui spiccano il ceco Zdenek Sykora e il coreano Lee Ufan, vicino alle ricerche di Morris
Louis
.

Coreana è anche Kimsooja, autrice dell’effigie di Prospettive
contemporanee
: il
lightbox Cities on the move-2727 km Bottari Truck (Bottari with artist), di cui il museo ha in corso
l’acquisizione, come per l’80% dei casi, da una galleria privata. “È un
simbolo
”, prosegue
Hegyi, “della visione antropologico-narrativa che ho individuato come linea
guida contemporanea
”.
Vessillo programmatico ne è Sanguis/Mantis Landscape (Battlefield) dell’entomofilo Jan Fabre, tragico arresto del nomadismo nostalgico dell’era-Hegyi: il
capolavoro del 2004 è infatti un olistico memento mori.

Il pianterreno si chiude con Local Line 3, progetto itinerante che permette
ai lavori di due artisti locali e quattro serbi di partire da Saint-Étienne il
5 dicembre, alla volta di Belgrado, Sarajevo e Salonicco. I concittadini Guillaume
Louot
e Jean-Baptiste
Sauvage

condividono la sala con un progetto sulla crisi urbana. L’insegna del garage Speedy, bruciato dolosamente, bivacca
molle come un Oldenburg tra le astrazioni seriali di una Citroën AX rosso fuoco. Leggere nel
segno – acquerellato o a crayon – ma non nei temi le tre
serbe Zograf, Smiljanic e Lazić Dunas: quest’ultima richiama e demolisce il paradiso terrestre descritto da
Gauguin.

Capolinea dell’Hegyi Tour il piano di sopra, dove staziona la
più completa mostra di disegni di Nitsch mai raccolta, oltre 150 pezzi (250 in catalogo)
provenienti dal mondo intero, che esauriscono le curiosità sull’architettura
del Teatro delle Orge e dei Misteri.

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dal 17 settembre al 28 novembre 2010

Prospettive Contemporanee

a cura di Lóránd Hegyi

MAM – Musée d’Art Moderne

La Terrasse – BP 80241 – 42006
Saint-Étienne

Orario: da martedì a sabato ore 10-18

Ingresso: intero € 5; ridotto € 4

Info: tel. +33 0477795252;
fax +33 0477795250; www.mam-st-etienne.fr

[exibart]

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