L’argent è al piano terra – il più corposo dei 6.000 mq totali –
invaso dal piatto forte. Prospettive contemporanee sfoggia i nuovi acquisti, le
donazioni e i prestiti che accrescono il nucleo del musée, già a quota 17.000, di cui
complice fu Ileana Sonnabend. I pupilli di Leo Castelli e signora, Warhol, Lichtenstein, Wesselmann, ma anche Calzolari, Anselmo, Merz sono trampolini per la sede che, a
detta del suo condottiero, muove al futuro nel solco della tradizione. “Completerò
con opere paradigmatiche la collezione di Arte Povera”, conferma Hegyi, fiero di Divisione
Moltiplicazione dello specchio di Michelangelo Pistoletto, datata 1973-1991, new entry dal 2009 grazie al fondo regionale FRAM. Tra i
“poveristi” si è aggiunto un Giuseppe Penone, notevole non solo per dimensioni (8,30 metri): Le
radici del verde bosco del 1987.
Ma il contributo più innovativo è il Dipartimento d’arte
dell’Europa centrale e orientale, di cui Monsieur le Directeur è pioniere per
motivi biografici e affettivi (la compagna è coreana con studi a Tokyo).
Accanto alla Pop,
al Nouveau Réalisme
e al Minimalismo, la panoramica si completa dei coevi dell’est europeo e
asiatico, in cui spiccano il ceco Zdenek Sykora e il coreano Lee Ufan, vicino alle ricerche di Morris
Louis.
Coreana è anche Kimsooja, autrice dell’effigie di Prospettive
contemporanee: il
lightbox Cities on the move-2727 km Bottari Truck (Bottari with artist), di cui il museo ha in corso
l’acquisizione, come per l’80% dei casi, da una galleria privata. “È un
simbolo”, prosegue
Hegyi, “della visione antropologico-narrativa che ho individuato come linea
guida contemporanea”.
Vessillo programmatico ne è Sanguis/Mantis Landscape (Battlefield) dell’entomofilo Jan Fabre, tragico arresto del nomadismo nostalgico dell’era-Hegyi: il
capolavoro del 2004 è infatti un olistico memento mori.
Il pianterreno si chiude con Local Line 3, progetto itinerante che permette
ai lavori di due artisti locali e quattro serbi di partire da Saint-Étienne il
5 dicembre, alla volta di Belgrado, Sarajevo e Salonicco. I concittadini Guillaume
Louot e Jean-Baptiste
Sauvage
condividono la sala con un progetto sulla crisi urbana. L’insegna del garage Speedy, bruciato dolosamente, bivacca
molle come un Oldenburg tra le astrazioni seriali di una Citroën AX rosso fuoco. Leggere nel
segno – acquerellato o a crayon – ma non nei temi le tre
serbe Zograf, Smiljanic e Lazić Dunas: quest’ultima richiama e demolisce il paradiso terrestre descritto da
Gauguin.
Capolinea dell’Hegyi Tour il piano di sopra, dove staziona la
più completa mostra di disegni di Nitsch mai raccolta, oltre 150 pezzi (250 in catalogo)
provenienti dal mondo intero, che esauriscono le curiosità sull’architettura
del Teatro delle Orge e dei Misteri.
La
fragilità della narrativa secondo Hegyi
Esperienze
essenziali a Palermo
La
passeggiata come progetto a Parma
beatrice benedetti
mostra visitata il 17 settembre 2010
dal 17 settembre al 28 novembre 2010
Prospettive Contemporanee
a cura di Lóránd Hegyi
MAM – Musée d’Art Moderne
La Terrasse – BP 80241 – 42006
Saint-Étienne
Orario: da martedì a sabato ore 10-18
Ingresso: intero € 5; ridotto € 4
Info: tel. +33 0477795252;
fax +33 0477795250; www.mam-st-etienne.fr
[exibart]
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