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fino al 29.I.2006 Figur-Skulptur. Points of View Vienna, Sammlung Essl di Klosterneuburg
around
Una mostra tutta dedicata alla scultura contemporanea. Sei punti di vista per giocare col rapporto tra opera e spazio. Per sperimentare materiali e procedure. Per sondare linguaggi espressivi nuovi ed estremi…
Un totem alto tre metri introduce questa mostra sulla scultura, intimamente legata, per temi e contenuti, alla condizione umana. Cos’ha di particolare quest’opera -apparentemente amorfa- di Tony Cragg, intitolata Point of View (1992) e plasmata in lucidissimo acciaio? La verticalità dalla superficie irregolare e riflettente, osservata da differenti distanze e angolature, disegna di volta in volta profili di volti mutevoli, che si lasciano disvelare gradualmente. Un eccellente gioco percettivo che sfida l’osservatore, inducendolo a sviluppare allusioni e sottintesi, fissando al contempo il paradigma di tutta l’esposizione, articolata secondo sei prospettive, o “punti di vista”, appunto.
Venticinque artisti internazionali per trentacinque opere di medie e grandi dimensioni: opere che appartengono tutte alla Sammlung Essel, rinomata istituzione privata con sede nei pressi di Vienna.
Figur-Skulptur è allestita in una grande e luminosa sala al quarto piano del museo. Archetipi è il tema del primo Point of View, inevitabile riferimento ai fantasmi dell’inconscio collettivo. Spicca una monumentale quanto singolare opera in legno colorato di Georg Baselitz. Il mio nuovo berretto (2003) è una paradossale figura infantile che tiene tra le mani, nascoste dietro la schiena, i segni della caducità, l’orologio e il teschio. Con Teste di lemure (2002) Franz West evoca esseri spettrali ritagliando e assemblando pezzi di alluminio laccati di bianco. Judy Fox plasma la sua Eva (1987) in terracotta dandole le forme di una graziosa bimba nuda, a grandezza, colta in un atto di archetipico pudore, mentre assume, al contempo, il portamento di una scultura pagana.
Nella sezione Postura Classica vi sono solo due sculture, entrambe di Marc Quinn. Con una tecnica impeccabile, agìta su un pregevolissimo marmo bianco, l’artista ha scolpito nel più virtuoso classicismo Alison Lapper, a 8 mesi (2000) e Alison Lapper e Parys (2000), ossia prima e dopo il parto. C’è più di una contraddizione: la Lapper è una donna focomelica, il corpo deforme per via degli suoi arti cortissimi: una infrazione ai codici universali della bellezza. Ma il mistero della creazione biologica, al pari di quella artistica, è sorprendente: il figlio che ha partorito, e che Quinn ha scolpito accanto a lei, è bellissimo.
Terzo punto di vista, Autoritratto d’Artista. Qui Jörg Immendorf, rappresentandosi come una scimmia in Stirpe di pittore – Jörg (2002) ironizza sulla propria posizione nella società andando a ripescare un epiteto medioevale affibbiato agli artisti che, colpevoli di saper imitare ogni cosa, venivano chiamati “le scimmie di Dio”.
E ancora, in Momento-Tempo-Trasformazione un’opera estrema di Paul McCarthy, White Toilet Man-Toilet Figure (2003) -assemblaggio eterogeneo realizzato con materiale gommoso bianco- giunge, mediante una progressiva fusione, a realizzare l’equivalenza delle due entità: l’uomo e il water.
In Manipolazione Atelier Van Lieshout, giocoso e sprezzante, stende sul pavimento le silhouettes di due esseri umani ridotti a semplici forme di vita vegetativa. I titoli? Uomo-imbuto (2004) e Uomo-culo (2004).
Fenomeni di Gruppo è la sezione che conclude i punti di vista tematici. Ironica e inestricabile la doppia scultura Sorridendo all’altro (2000) di Juan Muñoz. Due uomini seduti fianco a fianco in una sorta di palcoscenico sono legati da un comune denominatore, il ridere. Ma resta sospeso il dubbio: ridono insieme o ridono beffardamente l’uno dell’altro?
Non è tutto. Un’appendice della mostra si estende fino all’esterno, sul balcone che occupa uno dei lati della sala. Questo spazio non è vincolato da tematiche prestabilite e pertanto artisti come Donald Beachler, Mimmo Paladino, Stephan Balkenhof rincorrono liberamente miti, narrazioni, incubi, fantasie.
franco veremondi
mostra visitata il 29 settembre 2005
Figur-Skulptur. Points of View
Vienna, Sammlung Essl – Klosterneuburg, An der Donau-Au 1
a cura di Karkheinz Essl, Andreas Hoffer
orari: da martedi a domenica 10-19, mercoledì 10-21, lunedì chiuso
ingresso: intero Є 6,18; ridotto Є 4,72; famiglie Є 12,35
catalogo:tedesco/inglese, pagg. 188, Є 27,00; ISBN 3-902001-24-0 (ordine via e-mail) – info: tel.0043 2243 370 50, fax 0043 2243 370 5022
office@sammlung-essl.at
www.sammlung-essl.at/index_e.htm
come arrivare: da Vienna stazione Spittelau con lo Schnellbahn (treno veloce) S40 fino a Klosterneuburg-Weidling
[exibart]