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02
febbraio 2009
fino al 29.III.2009 Magnificence of the Tsars London, Victoria and Albert Museum
around
Opulenti broccati, colori sgargianti e pietre preziose. La magnificenza della Russia imperiale arriva a Londra. E il V&A Museum rende omaggio agli zar con una mostra davvero abbagliante...
Da sempre importantissima forma di comunicazione sociale, oggi come ieri l’abbigliamento esprime il gusto di un’epoca. Riassumendo la professione, la nazionalità e il ceto sociale di coloro che ci circondano, l’abito fornisce le prime informazioni su un individuo. E, soprattutto in passato, attraverso colori, tessuti e decorazioni, la sua sontuosità definisce anche la posizione di un personaggio in seno alla società, la sua grandezza. E in fatto di status, nessuno era più grande del sovrano. O, in questo caso, dello zar.
Frutto dello scambio culturale tra il V&A e il Museo del Cremlino di Mosca, Magnificence of the tsars: Ceremonial Men’s Dress of the Russian Imperial Court, 1721-1917 è davvero quello che dice di essere: magnifica. Quaranta abiti, tutti maschili – miracolosamente sopravvissuti alla rivoluzione del 1917 e amorevolmente conservati nell’arsenale del Cremlino -, raccontano la storia di un grande impero e le vicende di sette regnanti.
È a Pietro I che si deve l’emergere della Russia dal crepuscolo del Medioevo. Viaggiando in incognito con un seguito di circa duecentocinquanta persone (tale era la sua idea d’incognito…), nel 1697 lo zar visita Francia, Olanda e Inghilterra. Dall’arte all’architettura, dall’ingegneria alla scienza, Pietro il Grande è folgorato dall’Europa e dal suo stile di vita. E, naturalmente, dalla moda, che una volta tornato in Russia procede a imporre ai nobili della sua corte con matematico rigore.
Ironia della sorte, proprio Pietro I è il grande assente di questa mostra, i cui abiti sono troppo fragili per essere trasportati. Il percorso espositivo comincia pertanto dal guardaroba dello sfortunato nipote, Pietro II. Morto di vaiolo appena quattordicenne, dopo soli tre anni di regno, il guardaroba del giovane zar è estremamente ben documentato. I suoi sono gli abiti di un ragazzo in crescita e, come mostra la magnifica giacca di lana rossa ricamata in filo d’argento, sono già in stile pienamente occidentale.
Ma il fatto più straordinario è che gli abiti degli zar sono altrettanto notevoli anche quando sono più semplici. Come l’uniforme militare di Paolo I, da lui stesso disegnata e indossata alla sua incoronazione nel 1797, che lancia una moda adottata con entusiasmo da numerosi sovrani europei, primo fra tutti Alessandro I. Il quale pare fosse affascinato dalle uniformi al punto tale da improvvisarsi sarto e da disegnare nuove divise per l’esercito russo. Che, a dispetto di Napoleone e della sua invasione della Russia, fu di certo tra i più eleganti d’Europa.
Attraverso l’opulenza dei loro abiti, gli zar riaffermavano il proprio status di sovrani assoluti agli occhi dei sudditi e dei viaggiatori stranieri. L’austera eleganza dell’uniforme indossata da Alessandro III alla sua incoronazione nel 1883, ispirata al costume tradizionale russo, non impedisce tuttavia al sobrio zar di circondarsi di nobili e servitori dalle sontuose livree di velluto prezioso, ricamate in oro e argento. Non sorprende che i Romanov guardino all’esempio dei romani per i simboli del potere assoluto, come l’aquila imperiale che, nella versione a due teste, decora lo splendido manto bordato di ermellino, lungo sette metri, dell’imperatrice Maria Fedorovna all’incoronazione di Nicola II, a chiusura del percorso.
Ma il vero interesse di questa piccola, preziosa mostra risiede nelle storie personali che si nascondono dietro ogni singolo abito. E davanti al sontuoso costume storico, creato nei laboratori teatrali imperiali per il grandioso ballo in maschera del 1903 e indossato da Nicola II, non si può non provare una dolce-amara malinconia per lo zar. Il quale non si accorse che lo spettacolo del suo regno era arrivato all’ultimo atto.
Frutto dello scambio culturale tra il V&A e il Museo del Cremlino di Mosca, Magnificence of the tsars: Ceremonial Men’s Dress of the Russian Imperial Court, 1721-1917 è davvero quello che dice di essere: magnifica. Quaranta abiti, tutti maschili – miracolosamente sopravvissuti alla rivoluzione del 1917 e amorevolmente conservati nell’arsenale del Cremlino -, raccontano la storia di un grande impero e le vicende di sette regnanti.
È a Pietro I che si deve l’emergere della Russia dal crepuscolo del Medioevo. Viaggiando in incognito con un seguito di circa duecentocinquanta persone (tale era la sua idea d’incognito…), nel 1697 lo zar visita Francia, Olanda e Inghilterra. Dall’arte all’architettura, dall’ingegneria alla scienza, Pietro il Grande è folgorato dall’Europa e dal suo stile di vita. E, naturalmente, dalla moda, che una volta tornato in Russia procede a imporre ai nobili della sua corte con matematico rigore.
Ironia della sorte, proprio Pietro I è il grande assente di questa mostra, i cui abiti sono troppo fragili per essere trasportati. Il percorso espositivo comincia pertanto dal guardaroba dello sfortunato nipote, Pietro II. Morto di vaiolo appena quattordicenne, dopo soli tre anni di regno, il guardaroba del giovane zar è estremamente ben documentato. I suoi sono gli abiti di un ragazzo in crescita e, come mostra la magnifica giacca di lana rossa ricamata in filo d’argento, sono già in stile pienamente occidentale.
Ma il fatto più straordinario è che gli abiti degli zar sono altrettanto notevoli anche quando sono più semplici. Come l’uniforme militare di Paolo I, da lui stesso disegnata e indossata alla sua incoronazione nel 1797, che lancia una moda adottata con entusiasmo da numerosi sovrani europei, primo fra tutti Alessandro I. Il quale pare fosse affascinato dalle uniformi al punto tale da improvvisarsi sarto e da disegnare nuove divise per l’esercito russo. Che, a dispetto di Napoleone e della sua invasione della Russia, fu di certo tra i più eleganti d’Europa.
Attraverso l’opulenza dei loro abiti, gli zar riaffermavano il proprio status di sovrani assoluti agli occhi dei sudditi e dei viaggiatori stranieri. L’austera eleganza dell’uniforme indossata da Alessandro III alla sua incoronazione nel 1883, ispirata al costume tradizionale russo, non impedisce tuttavia al sobrio zar di circondarsi di nobili e servitori dalle sontuose livree di velluto prezioso, ricamate in oro e argento. Non sorprende che i Romanov guardino all’esempio dei romani per i simboli del potere assoluto, come l’aquila imperiale che, nella versione a due teste, decora lo splendido manto bordato di ermellino, lungo sette metri, dell’imperatrice Maria Fedorovna all’incoronazione di Nicola II, a chiusura del percorso.
Ma il vero interesse di questa piccola, preziosa mostra risiede nelle storie personali che si nascondono dietro ogni singolo abito. E davanti al sontuoso costume storico, creato nei laboratori teatrali imperiali per il grandioso ballo in maschera del 1903 e indossato da Nicola II, non si può non provare una dolce-amara malinconia per lo zar. Il quale non si accorse che lo spettacolo del suo regno era arrivato all’ultimo atto.
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a cura di Svetlana Amelekhina
Victoria and Albert Museum
Cromwell Road – SW7 2RL London
Orario: tutti i giorni ore 10-17.45; venerdì ore 10-22
Ingresso: intero £ 5; ridotto £ 3
Catalogo £ 30
Info: tel. +44 02079422000; vanda@vam.ac.uk; www.vam.ac.uk
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