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Fino al 3.III.2016 | L’Arte nei videogiochi – L’ispirazione francese | Art Ludique – Le Musée, Parigi

di - 29 Febbraio 2016
Il videogioco é una forma d’arte. Non accettare quest’assunto vuol dire non vivere nel qui e ora, nel mondo.
«Il videogioco costituisce l’espressione artistica più contemporanea dell’arte figurativa narrativa. É un’arte che racconta una storia, utilizza la forza dell’immagine per far nascere un’emozione e far viaggiare la nostra immaginazione» spiega Jean-Jacques Laumier, direttore dell’Art Ludique – Le Musée.
Accostare il concetto di ʺArte totaleʺ a un gioco, come spesso ricorre all’interno dell’esposizione, può sembrare qualcosa da fanatici, ma sicuramente non si cade in una forma di eccesso nel parlare di ʺcapolavori video-ludiciʺ tenendo conto di tutte le componenti che ruotano intorno al loro concepimento, quindi il disegno, la pittura, la scultura, la creazione di una storia, caratterizzata spesso da centinaia di personaggi e ambientazioni, fino alla messa in scena con l’animazione, la sceneggiatura e la musica.
In mostra sono esibite circa 800 opere, tra istallazioni, bozzetti, acquerelli, quadri animati, pitture e sculture tradizionali e digitali, esibite con dei criteri espositivi tesi a suscitare nel visitatore pura emozione. Presto, infatti, ci si rende conto che i video-giochi di cui stiamo parlando non sono nient’altro che uno strumento di immersione in altre vite, altri luoghi e spazi, ancora più reali di un libro, un film o un quadro perché chi gioca ʺviveʺ e ʺsenteʺ  la ʺrealtàʺ che lo circonda.

Il disegno, il bozzetto, sono ancora la base dell’atto creativo e il computer rappresenta solo uno strumento al servizio dell’immaginazione dell’artista, che se ne serve per dare forma al suo immaginario, intriso, quasi sempre, di cultura figurativa ʺtradizionaleʺ.
In alcuni videogiochi, come Assassin’s Creed, Remember me, Prince of Persia, Endless Legend, The Division, fortissimo é infatti il legame con la storia dell’arte e si possono per questo rintracciare tantissimi richiami e citazioni, dalle pitture realiste di Hopper a quelle futuriste di Philip K. Dick.
La storia del video-gioco determina, inoltre, lo stile, l’iconografia, la paletta cromatica, i contrasti luminosi e, in molti casi, il risultato ottenuto é di una coerenza, artistica ed estetica, tale poter porre le singole sequenze entro una cornice.
Il ricordo più vivido legato all’esposizione é sicuramente quello associato a un senso generale di bellezza, di armonia diffusa, di atmosfera sospesa e ovattata.
Sorprendono, in questo senso, i ʺritrattiʺ dei singoli personaggi esposti come quadri lungo il percorso espositivo, messi come in una galleria del Rinascimento, come se si potessero immaginare tutte le loro varie genealogie e discendenze.
Stupisce la serietà dell’approccio scientifico con cui si é concepita la mostra, la prima al mondo nel suo genere, ricca di interviste, filmati e apparati descrittivi. Un’accuratezza e un approfondimento tali (attraverso le sezioni Disegnare le città , Riscrivere la storia, Invito al viaggio, Immaginare dei nuovi eroi e creature, Omaggio alla settima arte, Magia, poesia, racconti e incantesimi)  da legittimare, in maniera definitiva, il videogioco come degno e ricchissimo filone artistico.
L’art dans le jeu-video non é qualcosa di futuristico e non recepirne il senso di straordinaria contemporaneità equivale a negare il presente preferendo restare in uno schema mentale vecchio, stanco, trapassato.
Arianna Piccolo
mostra visitata il 20 febbraio 2016
Dal 25 settembre 2015 al 6 marzo 2016
L’Art dans le jeu-video – L’inspiration française
Art Ludique – Le Musée
34, Quai d’Austerlitz, 75013, Paris
Info: www.artludique.com

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