Nel 150° anniversario della nascita di Albert Edelfelt (Porvoo 1854 – Haikko 1905), il pittore più rappresentativo della moderna stagione artistica finlandese, l’Ateneum Art Museum di Helsinki allestisce una retrospettiva completa, evento centrale di numerosi appuntamenti che hanno coinvolto varie città ed enti culturali. Circa 400 opere, provenienti da collezioni pubbliche e private, documentano la vita dell’artista che più di ogni altro è stato ambasciatore dell’arte finnica in Europa.
Il naturalismo paesaggista degli esordi, gli sviluppi accademici, i viaggi in Europa e soprattutto in Francia (nel 1874 si reca per la prima volta in Francia e successivamente, nel 1881, in Spagna ed in Italia, rimanendo colpito dalle opere di Monet, Velazquez e dei maestri italiani), durante i quali l’artista rielabora la propria pittura, e infine il ritorno in patria, coinciso con la nascita di uno stile che darà il via alla scuola pittorica di Helsinki.
Sono molti i pittori finlandesi, Eero Järnefelt, Helene Schjerfbeck, Magnus Enkell fra i tanti, che senza l’impulso e l’appoggio di Edelfelt non avrebbero forse avuto modo di avvicinarsi al grande pubblico. All’interno di un percorso artistico accademico e a tratti manierista –complice l’isolamento geografico e culturale della periferica Finlandia- Edelfelt intuisce i nuovi fermenti culturali, appropriandosi ad esempio dei dettami della grande scuola impressionista ed evolvendo un tratto che felicemente muta toni e registri. La sua ricerca si apre con lo stesso vigore alla pittura di figura e di genere, fortemente attratta dalle tradizioni rurali della propria terra (ciò renderà il pittore -insieme ad Akseli Gallen-Kallela, noto interprete della grande saga mitologica finlandese, il Kalevala- l’artista più amato in patria).
Le nature morte si alternano alle pitture di paesaggio, la ritrattistica alle scene corali dei contadini delle campagne più remote: dal realismo quasi documentaristico (A Child’s Funeral, 1878, Children playing on the shore,1884, Women of Ruokolahti on the Church Hill1889) alle solitudini dei grandi paesaggi en plein-air, inondati di luce (Kaukola Ridge at Sunset, 1890); dalle introspezioni silenziose, intrise di una tipica melanconia nordica (Sorrow,1894), alla perfezione di una ritrattistica ora quasi fiamminga (Portrait of Louis Pasteur,1885) ora aulica, come quella ambientata alla corte di San Pietroburgo (Nicholas II,1896).
I soggiorni francesi (con esposizioni al Salon de Paris e conferimento della Legione d’Onore) influenzeranno non solo la tecnica ma anche gli umori dell’artista: nuove cromie, intrise dalla joie de vivre da bistrot, fermenti artistici cosmopoliti, soggetti ispirati alla dolce vita parigina e un tratto sempre più sicuro e spensierato (Virginie,1883, Parisienne,1885, The Louxembour Garden, 1887, Queen Bianca, 1887).
Gli influssi del milieu artistico e intellettuale francese germineranno poi nella pittura finlandese che, da quel momento, elaborerà le necessarie modifiche – tecniche e teoriche – per entrare di diritto nel nuovo secolo.
gaetano salerno
mostra visitata il 20 ottobre 2004
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