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Nonostante i pochi chilometri di distanza, la giovane arte
ticinese è del tutto sconosciuta in Italia. Si potrebbe pensare a una scarsità
delle proposte e invece, a giudicare dalla mostra Che c’è di nuovo?, si tratta di una nostra
mancanza. Tutti gli artisti presenti propongono opere di alto livello, con un
taglio di ricerca aggiornatissimo alle istanze attuali dell’arte contemporanea.
E, quel che più conta, aggiornato rispetto alle istanze della società e del
nostro tempo.
La mostra al Cantonale è il risultato di un concorso per
artisti under 40 nati nel Canton Ticino o che ci vivono, giunto alla terza
edizione. Tra i circa 80 iscritti, 15 partecipano alla mostra e viene eletto un
vincitore assoluto. Il premio è andato al duo composto da Bohdan Stehlik e dalla figlia d’arte Una
Szeemann. La loro
opera, Casted shadows, mescola scultura e installazione, mistero e razionalità, e crea in
una sola stanza un mondo di suggestioni in sé compiuto.
Oppy de Bernardo, già vista nei mesi scorsi alla Fabbrica del Vapore a
Milano, ripropone i suoi moduli a forma di bara. Nell’opera esposta a Milano la
bara diventava una panchina, qui una serie di feretri di legno si incastrano
per formare Memento mori, un séparé che prelude e introduce alla mostra. A proposito di legno
e moduli, Andreas Gysin & Sidi Vanetti riscattano le forme prosaiche dei mobili Ikea
trasformandole in eleganti sculture minimali con tanto di istruzioni di
montaggio.
Impossibile, poi, restare indifferenti all’atmosfera
creata dalla videoinstallazione di Martina Jacoma: il caos organizzato che trionfa
nel video e nella stanza proietta il visitatore in un inframondo a metà fra
thriller e sublime. Così come è difficile non cedere al fascino perturbante
della stanza di Gianluca Monnier & Andrée Julikà Tavares: da una sala spoglia e scrostata spunta
un piccolo e basso corridoio rivestito di velluto rosso, come un’appendice
nascosta della sala principale. In fondo è posta una semplice lampada, come su
un altare rivisitato, moderno e quasi scettico sulla propria sacralità. Il
velluto è amniotico, uterino ma anche estremamente urticante: si è divisi tra
la voglia di trattenersi per ore nella stanza e quella di scappare il più
presto possibile.
La finlandese Piritta Martikainen dà una lezione di stile ai tanti
giovani artisti che si improvvisano surrealisti-pop senza alcuna coscienza
estetica né etica ed Eleonora Meier propone una pittura attualissima e inafferrabile, che
vellica lo sguardo ma poi si sottrae in un mix di astrazione e figurazione che
si ostacolano a vicenda, senza però annullarsi. Stupenda anche la sala con le
stampe pseudo-scientifiche di Samoa Rémy e le invenzioni raffinatissime e surreali di Pascal
Schwaighofer,
dita che pendono come stalattiti e farfalle-bodybuilder.
Quindici nomi sconosciuti in Italia o quasi, opere di alta
qualità, pochi chilometri da percorrere: una mostra da non perdere per
galleristi e critici italiani a caccia di nuovi talenti.
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mostra visitata il 23 aprile 2010
dal 14 marzo al 30 maggio 2010
Che
c’è di nuovo? Uno sguardo sulla scena artistica emergente in Ticino
a cura di Elio Schenini
Museo Cantonale d’Arte
Via Canova, 10 – 6900 Lugano
Orario: martedì ore 14-18; da mercoledì a domenica ore 10-18
Ingresso
libero
Catalogo Museo Cantonale
Info: tel. +41 0919104780; fax +41 0919104789; decs-mca@ti.ch;
www.museo-cantonale-arte.ch
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