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fino al 31.I.2007 | BI.MA.1 – | Malindi, FN Centre

di - 22 Gennaio 2007

Dopo Singapore, Shanghai, Dakar, Mosca e Siviglia, anche Malindi, bellissima città del Kenya, sfila orgogliosa sul palco degli appuntamenti internazionali d’arte contemporanea. Si è inaugurata il 29 dicembre scorso e subito si è trasformata in una festa a ritmo di canti e percussioni Ghiriama. Ingressi gratuiti, aperture after hour e un accurato catalogo bilingue. L’evento vanta come project manager l’artista Sarenco (Isaia Mabellini). Uomo dalla creatività indomabile, residente in Kenya da 26 anni, è già stato co-curatore di artisti kenyani alla Biennale di Johannesburg nel ‘95 e degli artisti africani alla Biennale di Shanghai nel 2000. L’intenzione, dichiarata dallo stesso Sarenco, è “che BI.MA. diventi col tempo la Biennale più importante del continente africano ed una manifestazione non dedicata esclusivamente ad artisti locali”. Infatti, questa prima edizione, curata da Eric Miclet-Girard, ex direttore dell’Alliance Francaise in Dar Es Salaam, ha incluso 40 artisti internazionali, che hanno avuto l’occasione di lavorare a Malindi o a contatto con l’Africa negli ultimi 20 anni.
BI.MA.1 mette in scena Art of a different world, evento artistico che si conferma come vera occasione di “metissage” e di ibridazione creativa in terra africana. Un limbo mistico dove il concetto di globalizzazione viene rimesso in discussione. Proprio in un momento in cui i punti di vista locali rischiano di perdersi nell’interdipendenza planetaria, BI.MA.1 afferma la bellezza della diversità.
Percorrendo le sale della rassegna s’incontrano alcuni artisti kenyoti dall’origine tutta italiana, come Colajanni, con le sue sculture astratte, o Armando Tanzini, le cui opere polimateriche sono onnipresenti nei resort della zona. Lo stesso Sarenco espone pitture di immensi mari inesplorati, solcati liricamente da una barca solitaria. Metafora di un’esistenza intensa, vissuta in quelle zone che le antiche cartine geografiche romane marcavano con hic sunt leones. Presente anche il maestro Aldo Mondino, con interessanti patchwork realizzati proprio a Malindi e non mancano personalità internazionali del calibro di Emmett Williams, tra i fondatori del Gruppo Fluxus.

Spiazzano i giganteschi ritratti di albini africani firmati da Paola Mattioli, mentre punta sull’attualità Patrizia Guerresi con il video Circle e alcuni scatti che affrontano i temi scottanti della femminilità e della fede nel mondo musulmano. Sorprendente, tra gli artisti del Bel Paese, anche Gian Paolo Tomasi che presenta le sue nuove pitture mediali. L’artista mette in scena incroci disorientanti tra Africa nera e tecnologie metropolitane, ricostruendo virtualmente i paesaggi di una globalizzazione impazzita.
Naturalmente forte presenza dell’Africa orientale e australe. Lungo primo piano sulla sala dedicata al maestro appena scomparso George Lilanga, ribattezzato il Picasso Africano. La sua pittura ultra-colorata è un’infinita danza di spiritelli, frutto della sua potente energia vitalistica. Lilanga è già famoso in tutti i musei del mondo anche per le molteplici analogie che precorrono l’opera di Keith Haring. Tra le più giovani promesse africane, salta subito agli occhi Mikidadi Bush, dalla Tanzania, che con le sue immagini animiste e visionarie, ricche di panteismo erotico, ricorda da vicino una certa iconografia noir familiare al nostro Medioevo. Arriva dal Sudafrica Esther Mahlangu, che riportata su tela (ma anche sopra una BMW e un aereo di linea) la decorazione ancestrale e pluri-centenaria delle donne della tribù Ndebele.
Durante l’inaugurazione i 4000 metri quadrati dell’FN Centre sono stati letteralmente invasi da un popolo multietnico, poliglotta e colorato. Partecipazione di massa da parte della fascia turistica iper-selezionata e internazionale che già da anni ha scelto la costa swaahili come luogo di mistico svago e completo relax.

Tra questi spicca l’interesse di alcuni collezionisti come Leonardo Soresi, Dado Partesi, Gianfranco Vitali, Vanno Moretti e Martin Shultz, alcuni galleristi londinesi e addirittura australiani. Sempre tra le file dei visitatori entusiasti si sono distinti Giovanna Melandri, Stella Pende, Pietro Calabrese, qualche vip televisivo e molti giornalisti italiani. Supporto fondamentale ed indispensabile alla riuscita del coraggioso progetto è venuto dall’organizzazione, diretta da Roberta Pizzorno, che ha saputo coinvolgere attivamente le istituzioni locali.
Il vincitore del Premio BI.MA.1, selezionato da un’apposita commissione giudicatrice, è stato il tanzaniano M. M. Malikita. La sua è un’arte pubblica capace di raffigurare, con una leggerezza tutta popular, la vita sociale della city africana. Oltre ad un compenso di 1000 euro, il pittore ha vinto un soggiorno in Italia e la possibilità di organizzare una personale in una galleria milanese nel 2007.
Inoltre, nei giorni seguenti, l’esposizione si è trasformata in un luogo d’incontro per giovani artisti kenyoti e di creativo scambio d’idee, in cui la vita locale si è mescolata all’arte internazionale. L’evento è stato un successo, in grado di cambiare in meglio la faccia di Malindi, attraendo un turismo sostenibile e più integrato con la cultura locale. Infine, con uno sguardo al futuro e la malinconia di chi soffre già il mal d’Africa, non resta che augurarsi che BI.MA. cresca e sappia sfruttare il suo ruolo di volano economico, puntando finalmente sugli impatti socialmente positivi dell’arte contemporanea.

fabiola gironi
mostra visitata il 29 dicembre 2006


BI.MA.1 – fino al 31.I.2007
FN Centre, Lamu Road Malindi Kenya
Orario: Tutti i giorni dalle 10 alle 24 – Ingresso libero
Info: La biennale di Malindi LTD, p.o. box 5523, Malindi, Kenya
www.biennaledimalindi.com
Catalogo-libro: Adriano Parise Editore


[exibart]


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