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fino al 4.II.2007 | Miquel Barceló | Lugano, Museo d’Arte Moderna

di - 22 Gennaio 2007

Dimenticate le lunghe code che solitamente si è costretti ad affrontare per visitare le mostre a Villa Malpensata, sul lungolago di Lugano. Questa volta è possibile godere con calma e tranquillità dell’esposizione di un artista eccezionale, ma poco noto al grande pubblico.
Si tratta di Miguel Barceló (Felanitx, Maiorca, 1957), pittore e scultore spagnolo dal carattere visionario, che presenta un’attività artistica florida e variegata, attraversata da fasi differenti. Enfant prodige del panorama artistico del tempo, Barceló studia per due anni alla Scuola delle Arti e dei Mestieri di Palma di Maiorca, quindi all’Accademia di Belle Arti di Barcellona. Nel 1975 torna a Maiorca, dove partecipa alla creazione della rivista Neon Suro, aderendo al gruppo concettualista Taller Lunatic. Espone presso i maggiori musei del mondo, come il Boston Institute of Contemporary Art, il Museum of Modern Art di New York, il Centro de Arte Reina Sofia di Madrid e il Centre Georges Pompidou di Parigi. Partecipa a Documenta, Kassel e alla Biennale di Venezia. Negli anni Ottanta viaggia in Europa, America ed Africa. Attualmente Barceló vive tra Maiorca, Parigi e il Mali ed è impegnato nella realizzazione della grande decorazione in terracotta della cappella di Saint Pere nella cattedrale La Seu di Palma de Maiorca.
In mostra un percorso completo, articolato su tre piani, che permette di avere una visione globale della sua ricerca. Tele gigantesche di uomini e donne dominano le prime sale. Un espressionismo dai toni violenti e psichedelici che ci mostra un’umanità degenerata e animalesca. È quindi la volta dell’artista solo nel suo studio, manichino quasi impersonale, circondato dal dubbio e dal tormento dell’incapacità di creare (Giorgione a Felanitx, 1984).

L’omaggio alla Spagna è presente nella serie della Corrida, con le sue grandi arene assolate (La Cuadrilla, 1990), mentre il tema religioso appare inequivocabile con le terribili e angoscianti Crocifissioni. Il terzo piano della mostra è dedicato ai disegni, le gouache e i bronzi.
Nell’ultimo periodo Barceló conosce una fase più minimalista, fortemente materica nell’uso dei colori e dei materiali più disparati. L’attenzione si concentra sul paesaggio: immense marine con il mare agitato dalle onde e ricco di spuma (Sourire de la mer, 2002) o la pioggia che cade leggera e inesorabile. Oppure lande bianche, interrotte da qualche piccola pietra. Sono le pianure del Mali, la terra africana dove l’artista arriva per la prima volta nel 1988, luogo privilegiato e consono al suo sentimento, dove sembra manifestare se stesso in maniera pura e totalizzante. Qui trascorre lunghi inverni, mescolandosi pacificamente alla gente locale, giocando con le terre e i colori del posto, affascinato dalle tempeste di polvere che imperversano spesso in quei territori. La povertà del paese africano si trasforma per Barceló in una grande ricchezza spirituale che viene magistralmente e magicamente colta dalla sua sensibilità.

vera agosti
mostra visitata il 2 dicembre 2006


Miquel Barceló
Dal 12 novembre 2006 al 4 febbraio 2007
Museo d’Arte Moderna, Riva Antonio Caccia, 5
06900 Lugano, Svizzera / +41 0588667201 (info), +41 0588667497 (fax) – museodartemoderna@lugano.ch
orario: mar_dom 9-18. chiuso lunedì, 23-26 e 30-31 dicembre
(possono variare, verificare sempre via telefono)
biglietti: Intero Fr. 11 / € 8 – AVS e studenti Fr. 8 / € 6
Ragazzi da 15-18 anni Fr. 5 / € 4 – Ragazzi da 11 a 14 anni Fr. 3 / € 2
Ragazzi sotto i 10 anni gratuito – Gruppi Fr. 8 / € 6
editore: SKIRA – curatore: Rudy Chiappini


[exibart]

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