Il prestigioso museo spagnolo mette a confronto l’opera del pittore valenciano con quella del nordamericano, costruendo un parallelo tra i percorsi artistici -coevi- di John Singer Sargent (1856-1925) e JoaquĂn Sorolla (1863-1923). Due voci che parlavano un linguaggio affine, imbevuto di una modernitĂ molto personale, che partiva dalla tradizione naturalista.
I due si conoscevano personalmente e, malgrado le diversitĂ di estrazione, educazione e personalitĂ , Sargent e Sorolla erano attratti reciprocamente. I due grandi ritrattisti condivisero i clienti e giunsero alla celebritĂ seguendo cammini differenti, sempre professando una mutua ammirazione.
John Singer Sargent, nato a Firenze da una famiglia cosmopolita, si formò nella Parigi del suo maestro, Carolus Durand, assimilando velocemente l’espressione artistica moderna e studiando la pittura di Velázquez, per diventare poi sontuoso pittore del gran mondo inglese, nordamericano e francese dell’epoca. Aprono la mostra i suoi ritratti, eseguiti tra il 1883 e il 1885, che osano quella libertà di composizione caratteristica del naturalismo della sua prima maturità .
Contrastando la precocitĂ di Sargent, JoaquĂn Sorolla, di sette anni piĂą giovane, indirizzato alla pittura storica secondo i canoni dell’arte ufficiale spagnola di allora, dovette la sua formazione ad un contesto piĂą semplice (fra Valencia e Madrid) e non arrivò a scoprire la propria identitĂ fino al 1890, quando registrò i primi successi. Questi, a livello nazionale ed internazionale, vanno attribuiti ai quadri di denuncia sociale, tutti di grandi dimensioni.
I tragitti dei due artisti si avvicinano a partire dalla dedizione esplicita di Sargent, durante il suo soggiorno in Spagna nel 1879, allo studio di Velázquez e al suo entusiasmo per i temi dell’Andalusia, nella Spagna meridionale, come il flamenco e il monumento arabo per eccellenza, l’Alhambra. Per Sorolla, la pittura di genere costituiva invece il tema favorito, un terreno fertile per straordinarie trasformazioni, che si manifestano attraverso un rigoroso realismo e un immediato lirismo. Basti pensare agli olii sulla spiaggia dell’inizio del Novecento ,nei quali il valenciano sviluppa i migliori esempi di luminosità .
Il ritratto fu il genere che diede maggior fama a Sargent. Paragonato a Lawrence e definito il Van Dyck dei tempi moderni, il pittore americano è considerato l’ultimo grande rappresentante della tradizione classica in questo campo, come testimonia la selezione dei suoi lavori in mostra a Madrid. Per Sorolla, invece, la concezione del ritratto risulta meno meditata, affidandosi di più alle circostanze. Il nucleo delle sue opere, in questa sezione, riunisce ritratti dei familiari e delle persone del suo contesto artistico e intellettuale, ma l’avvicinamento tra Sargent e
Per quanto riguarda i progetti dei grandi dipinti murali per le istituzioni pubbliche, Sargent e Sorolla profusero in questi lavori enorme entusiasmo: l’artista spagnolo affrontò nel 1910 la commissione dei “murales” per l’Hispanic Society di New York, un ciclo decorativo che, diversamente da quello realizzato da Sargent a Boston, voleva rivivere la scuola realista del Secolo d’Oro.
Ma saranno le tappe finali del percorso dei due artisti quelle che rivelano una maggiore affinità , come mostra l’accostamento fra Due ragazze vestite di bianco di Sargent e alcuni dipinti di Sorolla, come La siesta, per esempio, che documentano la prossimità dei temi e dello stile pittorico.
Sargent è considerato, inoltre, un grande acquerellista. Ed è proprio nei suoi acquerelli, in maniera più evidente che nelle tele, che l’artista manifesta la sua volontà luminista, ampiamente dimostrata nella relativa sezione in mostra, che raggruppa acquerelli risalenti alle due prime decadi del Novecento.
Sargent è stato da sempre un protagonista nei manuali della pittura occidentale mentre Sorolla, dopo essere stato liberato da una frettolosa affiliazione impressionista, gode finalmente di un’affermazione autonoma.
carmen del vando blanco
mostra visitata il 15 novembre 2006
A Venezia, presso Palazzo Soranzo Van Axel, fino al prossimo 20 ottobre è visitabile una grande personale dedicata a Shahzia…
No Flowers without contradiction: alla Repetto Gallery le opere di Arcangelo Sassolino, tra stadi di fragilitĂ e precarietĂ , tracciano nuove…
La casa d’aste Blindarte dĂ il via a una nuova fase di valutazione delle opere e delle collezioni. Andranno in…
Viaggio visivo tra generazioni di artiste, per esplorare identitĂ di genere, stereotipi e censure sociali in Italia: alla Fondazione Sabe…
Carrara, Gallarate, Gibellina, Pescara e Todi sono le cinque cittĂ finaliste che si contenderanno il titolo di Capitale italiana dell’Arte…
A 75 anni dalla sua morte, il KMSKA di Anversa celebra James Ensor con una grande retrospettiva che esplora la…