22 dicembre 2010

fino al 9.I.2011 Sergej Diaghilev London, Victoria and Albert Museum

 
Dittatore, ciarlatano, incantatore. E il più grande impresario e scenografo del XX secolo. Celebrato con una mostra a Londra, l’unica città che ha dignitosamente celebrato il centenario dei balletti russi...

di

Non è forse un caso che sia Londra a celebrare i balletti
russi, visto che la più ricca collezione di abiti, documenti, scenografie è
proprio negli archivi del Victoria and Albert Museum e che la capitale
britannica è una delle mete privilegiate dalla compagnia.

Ne emerge un ritratto affascinante del carisma e del genio
di Sergej Diaghilev (1872-1929) e
del magico mondo dei balletti russi, grazie agli oltre 300 pezzi della
collezione del museo, tra cui scenografie, costumi, bozzetti, film e
interviste originali. Fra i tesori presenti in mostra: la splendida scenografia
originale di Picasso, Le train bleu, e le opere di Léon Bakst, George Braque, Jean Cocteau
e Natalia Goncharova.

Il percorso della mostra inizia con la vita di Diaghilev
a San Pietroburgo, dove cresce circondato nell’agio di una modesta nobiltà
russa e fra gli studi di musicologia, fino al grande salto a Parigi, dove dal
19 maggio 1909 inaugura la grande stagione dei Balletti. Un costume della Compagnia dei Balletti russiDopo l’imbarazzante
debutto e il pesante insuccesso di pubblico e critica nel teatro degli Champs
Elysées, la compagnia, richiestissima dai più grandi teatri, sarà in giro
per capitali europee.

Superato il difficile impatto iniziale con un pubblico
borghese e benpensante, non del tutto pronto agli slanci dell’avanguardia sulla
scena, il successo non tarderà ad arrivare. Il corpo e i movimenti di base
erano gli unici a esprimere emozione. La vera rivoluzione dei balletti russi
era dovuta sicuramente alla complessità e perfetta armonia tra scena, musica,
coreografia e carisma dei ballerini.

La musica di Stravinsky e il fascino esotico di Nijinski furono
la chiave vincente del successo della prima stagione dal 1909 al 1914, con le
celebri performance L’Après midi d’un
faune
e la Sacre du printemps. Nijinski
era in grado di trasformare con virtuosismi e sempre nuove interpretazioni
personaggi incantati.

La seconda galleria vede presenti scenografie e costumi per
L’Oiseau de feu, Parade e Le train bleu. Con
l’arrivo della guerra, i riflettori si affievolirono e i temi preferiti da
Diaghilev – come la Russia, il mondo classico e l’Oriente – vennero rivisti in
una chiave più contemporanea. Matisse,
Derain e Braque disegnano nuove
produzioni, i coreografi Massine e Balanchine tentano nuovi approcci nei
movimenti.

Picasso per i Balletti russi
Ma la vague è passata e
dal 1929, con la morte di Diagilev a Venezia, si chiude definitivamente
l’ultimo sipario.

barbara martorelli

mostra visitata il 25 settembre 2010


dal 25 settembre
2010 al 9 gennaio 2011

Diaghilev and the Golden Age of
the Ballets Russes, 1909-1929

Victoria and Albert Museum

Cromwell Road – SW7 2RL London

Orario: tutti i giorni ore 10-17.45; venerdì ore 10-22

Ingresso libero

Catalogo disponibile

Info: tel. +44 02079422000; vanda@vam.ac.uk;
www.vam.ac.uk

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