17 novembre 2008

fino all’1.II.2009 Mark Rothko London, Tate Modern

 
Dal momento in cui raggiunse la fama negli anni ‘50, tutti ne hanno decantato l’intensità dei colori e la spiritualità delle opere. Dedicando una mostra alla luminosa oscurità del tardo Rothko, la Tate cerca una spiegazione alla sua grandezza...

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Grande stagione l’autunno a Londra: dagli alberi cadono le foglie e nei musei spuntano le mostre. Mai visti tanti blockbuster tutti insieme. E tuttavia, una tra le mostre più attese nella capitale britannica è anche una fra le più difficili: Rothko: The late series. Con oltre cinquanta opere su tela e carta che raccontano la storia degli ultimi dodici anni della sua carriera, quella della Tate Modern è la prima grande mostra dedicata alle opere tarde di Mark Rothko (Dvinsk, 1903 – New York, 1970).
Uno show diverso e controverso, questo curato da Achim Borchardt-Hume, che optando per un’illuminazione diretta, quasi abbagliante, spoglia le icone pittoriche di Rothko della loro aura metafisica, restituendole alla realtà, rompendo coraggiosamente con l’idea radicata che vuole Rothko non un pittore, ma una religione.
Cuore della mostra è il gruppo dei nove Seagram Mural, una delle grandi commissioni che dominano gli ultimi anni dell’artista russo-americano, qui affiancati per la prima volta a una selezione di dipinti a essi correlati, provenienti dalle collezioni del Kawamura Memorial Museum of Art e della National Gallery of Art di Washington.
Commissionati nel ‘58 per il nuovo Seagram Building di Manhattan, Rothko vi si dedica con entusiasmo. Mark Rothko - Red on Maroon - 1959 - cm 266,7x238,8 - courtesy Kate Rothko Prizel and Christopher RothkoEccitato dalla possibilità di sperimentare con il concetto di serie, tra il 1958 e il 1959 produce non una bensì tre serie di dipinti di grandi dimensioni, in cui si sforza di comunicare (per usare una frase di Mallarmé) “non la cosa, ma l’effetto che essa produce”. Ossessionato dalla reazione dell’osservatore e convinto che un’installazione errata potesse far apparire i suoi dipinti puramente decorativi, Rothko volle creare un ambiente in cui lo spettatore potesse sperimentare la risonanza emotiva dei suoi lavori.
Concepiti per esser esibiti uno accanto all’altro, a formare una sorta di fregio continuo, questi semplici rettangoli atmosfericamente pulsanti, che galleggiano su un campo di colore intenso, catturano l’attenzione dell’osservatore in modo a dir poco ipnotico. Meravigliosamente mistici e piacevolmente oppressivi, i Seagram toccano in profondità le corde emotive.
Ma alla scoperta che le sue opere, tra cui il profondo Red on Maroon (1959), non erano destinate a uno spazio pubblico nel grattacielo, ma alle pareti di un tempio del materialismo come l’esclusivo Four Seasons, Rothko non esitò a ritirarsi dalla commissione e, dopo aver restituito il denaro ricevuto, donò nove dei Seagram alla Tate.
A partire da questa serie, Rothko intensifica progressivamente la tavolozza, prediligendo i colori scuri, nella convinzione che convoglino la tragedia del vivere in modo più efficace di quelli brillanti dei primi anni ‘50. E con giusta ragione. Come non interrogarsi sulla natura dell’esistenza umana davanti al nero compatto, quasi accecante, di Black-Form (1964)? Certo, non tutte le opere in mostra hanno la stessa risonanza emotiva, ma tutte hanno il merito aggiungere qualcosa alla nostra conoscenza dell’artista e della sua tecnica.
Mark Rothko - Untitled, Mural for End Wall - 1959 - cm 265,4x288,3 - National Gallery of Art, Washington - courtesy Kate Rothko Prizel and Christopher Rothko
Fisicamente debilitato da un aneurisma all’aorta, nel ‘68 Rothko è costretto a rinunciare temporaneamente alle tele di grandi dimensioni. Di questo periodo sono le sue ultime due serie, Brown on Grey (1969), su carta, e Black on Grey (1969-70), su tela. Abbandonati i rettangoli mistici dei Seagram, Rothko dipinge grandi campiture di colore divise da una linea continua orizzontale, riempite da pennellate così larghe e sommarie da farle apparire quasi non-finite. Immobilizzati da un contorno bianco che si perde nel bianco abbagliante delle pareti, questi malinconici dipinti abbracciano l’universale dramma del vivere. Ma non ci sono messaggi, sta al visitatore decidere. Perché, come dice Rothko, “il silenzio è talmente accurato…

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al 26 settembre 2008 al primo febbraio 2009
Rothko: The Late Series
a cura di Achim Borchardt-Hume
Tate Modern
Bankside – SE1 9TG London
Orario: da domenica a giovedì ore 10-18; venerdì e sabato ore 10-22
Ingresso: intero £ 12,50; ridotto £ 11,50/10,50
Catalogo Tate Publishing, £ 19,99
Info: +44 02078878888; visiting.modern@tate.org.uk; www.tate.org.uk/modern

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