Senza alcun dubbio una mostra di considerevoli proporzioni, sia per il numero delle opere esposte, che per la loro varietà: 150 tra oggetti e installazioni, language works, film e video, performance art, musica.
Un allestimento vivace, labirintico e ben segmentato; cinque sezioni tematiche e cronologiche ripercorrono la carriera artistica di Ono: 1. Grapefruit:The Early Instructions, 2. Half-a-Wind: Early Objects; 3. Fly: Events, Performances & Films; 4. War is over!: The Peace Movement & Other Collaborations with John Lennon; 5. Play it by Trust: recent Work.
Si parte dagli anni giovanili in Giappone, quando l’artista frequenta gli ambienti dell’avanguardia nipponica, animati da un deciso spirito di ribellione contro l’ortodossia in nome del desiderio di “self-expression” e libertà spirituale. Decisivo il suo trasferimento a New York, dove entra in contatto con la vivace comunità artistica della Lower Manhattan: un gruppo di giovani ispirati dalla cultura non-occidentale, per lo più cinese e giapponese. Con questi dà vita a Fluxus, un’associazione dedita alla sperimentazione musicale, poetica e artistica. Tra il 1962 e il 1964 è a Tokyo; ma la sua affermata carriera artistica la porta di nuovo a New York, dove contribuisce in modo significativo allo sviluppo dell’Arte concettuale, e poi a Londra. Questa fase è documentata dalla prima sezione della mostra attraverso le Instructions for Painting: una serie di regole provocatorie per realizzare una buona pittura.
La seconda sezione espone oggetti trovati, sedie, scatole ed altro, spesso assemblati tra loro. Interessante la Ono’s Half-a-Room che presenta tutti gli arredi della stanza esattamente divisi a metà.
In Fly vengono presentate le immagini delle performance e dei concerti che hanno Yoko Ono come protagonista. In uno di questi video l’artista è seduta a terra sul palco di un teatro e, dal pubblico, una persona
Celeberrima la sua unione con John Lennon con cui collabora in numerosi progetti musicali. Altrettanto noti i loro happenings, tra questi Bed-Ins-for Peace, che consisteva nel ricevere nella propria camera da letto giornalisti di varie testate e discutere sul tema della pace nel mondo.
Negli anni ’80 l’artista riconsidera le opere leggere e trasparenti degli anni ’60 convertendole in bronzo in nome della nuova “age of commodity and solidity ”.
Tra le opere recenti Wish Tree, un albero sui cui rami i visitatori possono appendere un bigliettino con su scritto un desiderio.
Una chicca tutta americana: tra le opere di Ono, un labirinto realizzato con alti pannelli trasparenti che conduce ad un water-closet, presenta all’ingresso un cartello in cui vengono espresse ampie scuse ai portatori di handicap, in quanto le dimensioni del labirinto non consentono loro l’accesso.
daniela bruni
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Si è prorprio quella!
..è la famosa scala (nella foto) dove Yoko vi si trovava con il sedere all'aria e vide per la prima volta John?...