Nel cuore del quartiere londinese di Islington, agli occhi del passante occasionale e distratto, il bellissimo palazzo georgiano appare immerso nel verde, silenzioso e discreto. Non immagineresti mai, se non fossero le guide turistiche ad indicartelo, che questo stabile, con la sua aria così familiare ed intima, ospita una collezione unica nel suo genere e perciò particolarmente preziosa, la Estorick Collection. Tanto meno immagineresti che tanta quiete circonda oggi le opere “roboanti e frenetiche” del Futurismo italiano, da Boccioni a Balla, da Carra’ a Severini e Russolo e Soffici, nucleo della collezione stessa. Senza dimenticare altri moderni italiani che la Estorick Collection ha il merito di curare e promuovere: De Chirico, Modigliani, Morandi, Sironi e Marini.
Scopriamo qualcosa di più di questa collezione attraverso un’intervista alla curatrice Roberta Cremoncini.
Da cosa nasce e come si sviluppa la Estorick Foundation?
La Estorick Foundation è nata agli inizi degli anni ’90 per volontà di Eric Estorick, sociologo e collezionista d’arte americano che ha vissuto in Gran Bretagna. Eric Estorick passò gran parte della sua vita a contatto con il mondo dell’arte e del collezionismo. Sviluppò un profondo senso di ammirazione verso l’arte italiana della prima metà del XX secolo; infatti collezionò un vasto numero di opere appartententi alla corrente del Futurismo ed ai maggiori movimenti artistici che caratterizzarono quel periodo.
L’idea di creare una fondazione per dare la possibilità al pubblico di prendere visione della collezione venne a Eric Estorick dopo la morte della moglie, insieme con i figli Michael e Isobel. Sei mesi prima della sua morte Eric costituì la Eric and Salome Estorick Foundation alla quale donò tutti i suoi dipinti di arte italiana. Estorick lasciò inoltre disposizioni affinchè il suo dipinto Murnau di Wassily Kandinsky ed un’altra rara natura morta cubista di Marc Chagall fossero vendute per assicurare un patrimonio alla fondazione che la famiglia ritenne dovesse rimanere in Inghiltera, nazione adottiva degli Estorick.
Michael Estorick, presidente del Consiglio di Amministrazione, individuò la sede di Northhampton Lodge che fu acquistata dalla fondazione nel settembre del 1994 per ospitare la collezione. Oltre alla collezione di opere d’arte la fondazione vanta della presenza di una biblioteca che consta di oltre 2.000 libri specializzati in arte italiana del primo novecento e che include molte edizioni rare e volumi fuori commercio.
In che cosa si caratterizza il vostro programma?
La collezione permanente del museo è caratterizzata principalmente da opere appartenenti ad artisti Futuristi quali: Balla, Boccioni, Carrà, Severini, Russolo, e figurativi come Modigliani, Marini, Campigli e de Chirico. L’intento della Estorick Foundation non si limita all’esposizione della collezione permanente, ma si dedica anche all’organizzazione di mostre temporanee ed eventi didattici.
Il nostro progamma si basa essenzialmente sull’organizzazione di mostre sempre legate alla prima metà del Novecento in Italia. La Estorick Collection of Modern Italian Art ha organizzato diverse importanti mostre fra cui Balla & Futurist Italy: Paintings from the Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Rome, 1998; Zang Tumb Tumb: The Futurist Graphics Revolution, 1999; Futurist Drawinngs from the Permanent Collection, 1999; Morandi and his Time: Paintings from the Giovanardi Collection,1999; Fortunato Depero: Carnival of Colour, 2000; Futurism and Photography, 2001; Carlo Carrà: Works on Paper,2001/2002. Planespotting è il titolo della mostra che è attualmente in corso presso la Estorick. Si tratta di una raccolta di quarantaquattro poster dedicati all’aviazione italiana della prima meta’ del novecento. Per il futuro sono in progamma: Mario Sironi: between Futurism and the Urban Landascape 1914-1920; Pasta: Italian Culture on a Plate e Under Mussolini: Decorative and Propaganda Arts in the 1920s and 1930s.
Che posto ritieni che possa avere oggi a Londra una collezione di arte moderna italiana, tenendo conto della vasta offerta disponibile in altre gallerie e della forte “concorrenza” rappresentata dalla dirompente proposta contemporanea?
Il panorama artistico londinese è caratterizzato da un’ampia offerta. Londra è la città ideale per chi vuole conoscere, apprezzare ed amare ogni forma d’arte appartenente ai più svariati periodi. In una metropoli come questa dove si può passare attraverso i secoli in un solo weekend, si sentiva il bisogno di dedicare uno spazio a quel periodo di arte italiana che non tutti conoscono, ma che in molti apprezzano.
La Estorick Collection è unica nel suo genere, racconta, attraverso le sue opere e le sue mostre, un periodo storico e artistico appartenente alla cultura italiana; chi visita il nostro museo ha l’opportunità di conoscere in modo globale un’epoca che ha condizionato e caratterizzato la storia italiana, per questo motivo non è possibile parlare ne’ di concorrenza ne’ di posizionamento all’interno della proposta artistica londinese, in quanto la nostra offerta è essenzialmente diversa da quella degli altri spazi museali ed espositivi.
Da che cosa nasce l’idea di una mostra sui poster dell’aviazione italiana?
L’idea di dedicare una mostra ai poster dell’aviazione italiana è nata dalla voglia di esporre qualcosa che non si riferisse solo alle arti maggiori quali la pittura e la scultura; ma a qualcosa di più particolare come l’arte grafica. Abbiamo già avuto una mostr dedicata alla grafica futurista e alla fotografia e ambedue hanno avuto un notevole successo e quindi volevamo proseguire su questo filone.
Ritengo che sia importante per il pubblico avere la possibilità di conoscere l’arte italiana anche attraverso questo tipo di rappresentazione, che accostata alla collezione permanente aumenta di significato.
Di quali obiettivi raggiunti vi ritenete soddisfatti e cosa invece intendete migliorare?
Siamo molto soddisfatti del nostro lavoro, la Estorick Collection è apprezzata sia dal pubblico che dalla stampa.
E’ difficile, comunque, fare un bilancio degli obiettivi raggiunti e degli errori commessi, preferisco pensare al mio lavoro giorno per giorno e dedicarmi alle nuove iniziative tenendo sempre ben presenti i punti di arrivo.
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