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london eye #6 Lo spazio disturbato
around
La ricerca sul luogo torna, o meglio rimane, al centro dell’attenzione londinese. Simon Starling, Mona Hatoum e Philippe Parreno creano e infastidiscono tre fra gli spazi espositivi più celebri della città...
Starling
Never The Same River (Possible
Futures, Probable Pasts) raccoglie le opere di
30 giganti dell’arte e del design. Ad assemblarli è Simon Starling, vincitore del Turner
Prize nel 2005 e già collaboratore del Camden Art Centre, dove completò una
residenza nel 1999.
Esulando dalla qualità delle
singole opere, tra cui si contano pezzi di Francis
Bacon, Henry Moore, Katja Strunza e Mike Nelson – che per
l’occasione è tornato al centro per ricreare A studio apparatus (1998) – la mostra vela una tendenza alla
compilation d’autore. Se la volontà è quella di instaurare un percorso
comunicativo basato sull’idea del tempo e di come questo sia dall’arte
anticipato, la scelta di presentare i lavori nelle loro istallazioni originarie
– tutte le opere provengono da esposizioni del Camden Art Centre – avalla una disomogeneità di fondo
difficile da bilanciare. Il riscatto, evidente, è nella celerazione stessa del
centro, da decenni cuore della ricerca artistica londinese.
Whitechapel – Mona Hatoum
Splendida e di un’irrequietezza suo malgrado natalizia,
l’installazione dell’anglo-palestinese Mona
Hatoum alla Whitechapel Gallery. Terzo atto di una mostra a tappe, iniziata
a giugno e che si concluderà a maggio, che porta a Londra opere della collezione
D. Daskalopoulos.
Current
Disturbance riempie la settima galleria della Whitechapel con una
sinistra intelaiatura metalicca che ricorda giganti e arrugginite gabbie per
uccelli. Vi si intreccia un ancora più intricato sistema di cavi e lampadine
che illuminandosi disordinatamente e amplificando l’eco della tensione
elettrica creano un magnifico e spaventoso effetto che si mantiene in bilico
tra l’abbissamento del Titanic e le
vetrine addobbate e serrate nel silenzio della notte di Natale. Da vedere,
evitando facili letture politiche.
Serpentine Gallery – Philippe Parreno
La prima personale di Philippe Parreno in uno spazio pubblico inglese è la mostra
londinese più bella del 2010. Costruita organicamente come opera unica e non
collezione di lavori individuali, la mostra si snoda tra quattro film
dell’artista: No more reality (1991), Invisibleboy (2010), June 8, 1968 (2008) e The Boy from Mars (2003).
Il percorso però è indotto, giocato su opposizioni
luce-buio e rumore-silenzio che orchestrano le quattro proiezioni e con esse
gli accessi alle diverse stanze. Quello di Parreno è uno spazio costruito sull’assenza. Assenza di fuoco nel primo
film; assenza di realtà tangibile nel secondo, dove New York si popola di
enormi fantasmi, materialmente graffiati sulla pellicola; assenza del
protaonista nel terzo, bellissimo video che ripercorre il viaggio a Washington
della salma di Robert Kennedy dal punto di vista della salma stessa; assenza di
dimensione spazio-temporale nell’ultimo. Assolutamente imperdibile.
Starling
da Noero
Mona
Hatoum alla Fondazione Merz
silvia
colaiacomo
mostre visitate dal 12 al 18 dicembre 2010
dal 16
dicembre 2010 al 20 febbraio 2011
Never The Same River (Possible
Futures, Probable Pasts)
a cura di
Simon Starling
Camden Arts
Centre
Arkwright Road – NW3
6DG Londra
Orario: da
martedì a domenica ore 10-18; mercoledì ore 10-21
Ingresso libero
Info: tel. +44 02074725500; info@camdenartscentre.org; www.camdenartscentre.org
dal 17 dicembre 2010 al 6 marzo 2011
Keeping it Real: An Exhibition in 4 Acts. Act 3: Mona
Hatoum – Current Disturbance
Whitechapel Gallery
77-82 Whitechapel High Street – E1 7QX Londra
Orario: da martedì a domenica ore 10-18
Ingresso libero
Info: tel. +44 02075227888; info@whitechapelgallery.org; www.whitechapelgallery.org
dal 25 novembre
2010 al 13 febraio 2011
Philippe
Parreno
Serpentine Gallery
Kensington Gardens – W2 3XA Londra
Orario: tutti i giorni ore 10-18
Ingresso libero
Info: tel. +44 02074026075; information@serpentinegallery.org; www.serpentinegallery.org
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