La prima importante risposta è stata data da undici musei neworkesi, come il M.O.M.A. e il Solomon R. Guggenhaim Foundation, e il Museum of Fine Arts di Bonston, che hanno aperto le porte gratuitamente al pubblico, per fornire un luogo di conforto e meditazione. L’Arte intesa quindi come una risposta culturale, la risposta più forte che possa esserci, perché frutto della nostra cultura sono le azioni, le idee, il vivere ed agire quotidiano. E dalla cultura il quotidiano può, reagendo al passato, costruire il futuro. Frutto della cultura estremista islamica è il sacrificio, pazzo, dei kamikaze che si sono schiantati
In Europa le reazioni a questo clima di tensione sono state diverse, il Louvre ad esempio ha deciso di annullare alcune iniziative in programma per il 17 e il 19 settembre relative alla cultura e arte afgana. Non un atto di ritorsione, ma una reazione ad un forte clima di <preoccupazione che si era creato in previsione della conferenza finale a porte aperte, relativa al museo in esilio dell'arte afgana, aperto da marzo in Svizzera.
In Italia il rischio di attentati riporta alla mente inevitabilmente quello mafioso del 1992 contro gli Uffizi. Allora si colpì un monumento di grande valore culturale per l’Italia e con un forte impatto internazionale. Come allora ci si rende conto che in Italia sono decine e decine gli obiettivi sensibili ad un attacco terroristico.
In generale però ripercussioni economiche sono già prevedibili per quanto riguarda i flussi turistici, soprattutto statunitensi, per i quali sono già in atto riduzioni, con annullamenti di voli e alberghi. Ciò ovviamente si ripercuoterà sugli introiti di musei e gallerie. Altro settore che sarà sicuramente colpito, è quello del mercato dell’arte, che non apprezza i momenti di instabilità, perché l’opera d’arte non è considerata propriamente un bene rifugio certo. A parte i collezionisti e gli addetti del settore, coloro che sino ad ora hanno speculato sulle opere d’arte anche per averne un ritorno di immagine, spariranno per un po’ dalla scena, aspettando momenti migliori. Come tutti noi.
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Silvia Giabbani
[exibart]
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sono un pittore,conosco bene N.Y per aver esposto doverse volte. Appena vista la notizia delle torri abbattute la mia reazione è stata quella di lavorare su grandi tele raffigurando quella immane tragedia. Vorrei esporle in qualche galleria in Italia o all'estero.