MALBA, ovvero il Museo di Arte latinoamericana di Buenos Aires ospita una collezione permanentedi 283 opere appartenenti a 73 artisti sudamericani fra i quali Frida Kahlo, Diego Rivera, Tarsila Do Amaral, Fernando Botero, Lucio Fontana, Roberto Matta, Pedro Figari, Alfredo Siqueiros, Wilfredo Lam, Candido Portinari, Antonio Berni, Xul Solar. Ossia un importante riflesso dell´identitá artistica dei vari Paesi, nonché del risveglio delle avanguardie del continente di fine ottocento e resto del novecento, fino ad arrivare alla produzione contemporanea. Le opere sono raggruppate sapientemente in sale con cartelli didattici che spiegano chiaramente il perché di tali raggruppamenti.
Per esempio: Entre la tradición y el cambio, Despuntar de una modernidad, Preocupación por lo social, Poetica de lo sureal, El volumen como lenguaje e Ultimas decadas.
Il secondo piano del museo è dedicato alle mostre temporali. Per il momento è chiuso e riapre il 15 aprile.
Inaugurato lo scorso settembre , l’agenda, a fine 2001 proponeva nientemeno che Frida, Diego e Roy Lichtestein. Purtroppo la difficile situazione político sociale Argentina ha costretto alla cancellazione delle mostre programmate. I proprietari dei quadri si sono rifiutati di inviarli a Buenos Aires, dopo aver visto alla televisione le sanguinose immagini dell’ultima tappa del governo del presidente De la Rua. Ricordano che le compagnie di assicurazioni non coprono rischi per “rivolta sociale”.
In seguito a tali difficoltá, Agustín Arteaga, messicano, brillante e preoccupato direttore del Malba, é ritornato nel suo Paese. La crisi si fa sentire, intanto si pensa che per quest’anno gli artisti argentini avranno piú spazio dentro al museo. Fatto da guardare con ottimismo.
Marmi e luci italiani, edificio trasparente, luminoso: un gioiello architettonico, di tecnologia avanzata nel quale risalta il rispetto per la funzione di ”contenitore d’arte” la cui architettura non fa a gara con le opere esposte. Armoniosamente inserito nel paesaggio nella zona di Figueroa Alcorta, che é parte del percorso museale, in una Buenos Aires affascinante, moderna e obsoleta allo stesso tempo.
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