Categorie: Arte antica

Al Rijksmuseum di Amsterdam, la mostra più grande mai dedicata a Vermeer

di - 26 Ottobre 2022

Per vedere le 28 opere di Johannes Vermeer che saranno esposte al Rijksmuseum di Amsterdam a partire dal 10 febbraio 2023, in quella che si annuncia essere la più grande retrospettiva dedicata al maestro del Secolo d’Oro olandese, sarà necessario prendersi tutto il tempo necessario e anche qualcosa in più. Giusto quei momenti lunghi, anzi, dilatati, che servono per perdersi nei particolari, per addentrarsi nelle atmosfere, tra gli strati di una pittura realmente magica, sempre contemporanea, profondamente umana. «Vedere tutte le opere insieme in mostra sarà un’esperienza che nemmeno Vermeer ha mai avuto», afferma il direttore del Rijksmuseum, Taco Dibbits, che già scalda gli animi degli impazienti appassionati. La mostra era stata già annunciata tempo fa ma in questi ultimi giorni, per alzare le temperature, sono stati svelati i titoli delle altre opere in prestito e i biglietti per la mostra sono già in prevendita sul sito del museo.

D’altra parte gli ingredienti ci sono tutti e non sono moltissimi. La fama di Vermeer è infatti inversamente proporzionale al numero di sue opere conservate e a lui attribuite, che dovrebbero essere circa 35 ma il condizionale, in questi casi, è un obbligo. In questo esiguo novero è incluso anche Il Concerto a tre, (1663-66) rubato nel 1990 dall’Isabella Stewart Gardner Museum di Boston e tuttora disperso. Finora, la più ampia mostra dedicata al grande artista si è tenuta al museo Mauritshuis dell’Aia, nel 1996, e presentava 23 dipinti. Riunirne di più, nello stesso luogo, sembra essere più difficile di inviare un razzo nello spazio. Ci è riuscito il Rijksmuseum, grazie anche a un tempismo indovinato.

Johannes Vermeer, Fantesca che porge una lettera alla signora, Frick Collection

Per esempio, tre capolavori di Vermeer come Soldato con ragazza sorridente (1658), Concerto interrotto (1660) e Fantesca che porge una lettera alla signora (1667), fanno parte della prestigiosa collezione della Frick Collection di New York, che di solito non è di manica larga in quanto a prestiti. Solo che la sede della raccolta, che si trova nella ex residenza storica del magnate dell’acciaio Henry Clay Frick, sarà interessata da progetti di ristrutturazione, a causa dei quali le opere sarebbero state comunque spostate. E allora, perché non spedirle oltreoceano, nei cari, vecchi Paesi Bassi (d’altra parte, New York si chiamava pure Nieuw Amsterdam)? E allora, l’agognata autorizzazione è stata finalmente concessa.

Johannes Vermeer, Geografo, Städel Museum, Francoforte

Tra le altre opere di Vermeer che saranno in mostra al Rijkmuseum, anche Diana e le sue ninfe (1653-54) e Veduta di Delft (1660-61) e, soprattutto, la Ragazza col turbante, anche conosciuta come Ragazza con l’orecchino di perla (1665-1666), conservati al Mauritshuis. E poi il Geografo dello Städel Museum di Francoforte, La donna che scrive (1665) e la Ragazza con il cappello rosso (1669) dalla National Gallery of Art di Washington, quest’ultimo recentemente attribuito, e le due giovani donne al virginale, sedute e in piedi, della National Gallery di Londra. Nell’esposizione troveranno posto ovviamente anche le opere di Vermeer già nella collezione del Rijksmuseum, cioè La lattaia (1660), la Donna che legge una lettera (1663), Veduta di case a Delft (1658).

Johannes Vermeer, Stradina di Delft, Rijksmuseum

Le opere che invece sicuramente non faranno parte della mostra sono Gentiluomo e Dama alla Spinetta, che è considerata troppo delicata per essere prestata, e la Cameriera addormentata (1656-57), al Metropolitan Museum of Art di New York, che non può essere prestata a causa delle condizioni stabilite nel lascito di Benjamin Altman.

Come spesso capita in questi casi, la mostra è anche l’occasione per portare avanti la ricerca. Molti dipinti sono stati oggetti di indagini scientifiche e storiografiche, in collaborazione con il Mauritshuis. Studi approfonditi sono stati condotti anche sulla vita di Vermeer, in relazione all’ambiente storico e culturale nel quale viveva e lavorava. Maggiori informazioni verranno svelate nel catalogo della mostra, che non potrà mancare nelle nostre librerie.

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