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Carità e bellezza: la mostra del Rinascimento toscano, a Palazzo Marino di Milano
Arte antica
di redazione
Beato Angelico, Sandro Botticelli, Filippo Lippi, Tino Di Camaino, i Maestri del Rinascimento toscano, in mostra a Milano. Fino al 15 dicembre, a Palazzo Marino, sarà infatti possibile ammirare gratuitamente i capolavori della grande storia dell’arte, nelle collezioni dei musei fiorentini, in occasione della mostra “La Carità e la Bellezza”. Nei suggestivi spazi della Sala Alessi, in esposizione opere come la “Madonna col Bambino” dipinta da Sandro Botticelli, oggi conservata nel Museo Stibbert di Firenze, “L’adorazione dei Magi” di Beato Angelico, tabernacolo del Museo di San Marco, la “Madonna col Bambino” di Palazzo Medici Riccardi, realizzata da Filippo Lippi, e la “Carità”, scultura del senese Tino di Camaino, proveniente dal Museo Bardini di Firenze.
«Per la 14ma edizione della mostra di Natale a Palazzo Marino, Milano propone a cittadini, cittadine e turisti un progetto nuovo e affascinante realizzato in collaborazione con diversi musei di Firenze, città con la quale abbiamo avviato un’intensa collaborazione artistica e culturale», ha commentato l’assessore alla Cultura Tommaso Sacchi. «Oltre all’esposizione in Sala Alessi, che quest’anno vede ben quattro capolavori, abbiamo voluto portare l’arte in tutte le zone della città, creando un percorso artistico legato al tema della mostra in tutti i municipi».
La mostra di Natale diffusa
A partire dal 13 dicembre, dunque, la mostra si estenderà anche agli altri otto municipi di Milano, dove le biblioteche rionali ospiteranno una serie di opere – quattro tele del Seicento e quattro dell’Ottocento e Novecento – incentrate sulle diverse espressioni della carità e della bellezza, a testimonianza dell’attività di assistenza promossa da diversi istituti cittadini. La mostra, infatti, oltre a prestiti dalla Gam – Galleria d’Arte Moderna di Milano e dal Castello Sforzesco, vede la presenza di opere provenienti dalle collezioni di Fondazione Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico, Istituto dei Ciechi di Milano, Istituto Golgi Redaelli, Istituti Milanesi Martinitt e Stelline e Pio Albergo Trivulzio.
Ecco tutte le mostre in apertura dal 13 dicembre 2022 e visitabili fino a gennaio 2023, con le opere in prestito: Municipio 2 – Biblioteca Crescenzago, Arturo Albertazzi, Allegoria in memoria di Francesca De Maestri vedova Contessa Colleoni (1909); Municipio 3 – Biblioteca Valvassori Peroni, Luigi Scaramuccia, San Carlo presenta alla Madonna e a San Giuseppe le orfanelle (post 1669 – ca. 1680); Municipio 4 – Biblioteca Oglio, Cerchia di Orazio Gentileschi, Madonna che allatta il Bambino (primo quarto del XVII secolo); Municipio 5 – Biblioteca Tibaldi, Anonimo pittore emiliano, Allegoria della Carità, copia da un originale di Bartolomeo Schedoni (seconda metà del XVII secolo); Municipio 6 – Biblioteca Sant’Ambrogio, Angelo Morbelli, Inverno nel Pio Albergo Trivulzio (1911); Municipio 7 – Biblioteca Sicilia, Attilio Pusterla, Alle cucine economiche di Porta Nuova (1887); Municipio 8 – Biblioteca Gallaratese, Pietro Chiesa, L’Angelo del Soccorso, Allegoria in memoria di Clara Gola Dugnani Rogeri di Villanova (post 1905); Municipio 9 – Biblioteca Niguarda, Giuseppe Vermiglio, San Giovanni Battista (1624 circa).
«La mostra di Natale a Palazzo Marino è diventata una tradizione per i milanesi e i turisti, un appuntamento irrinunciabile con l’arte, la cultura e la storia che in molti attendono», ha dichiarato il Sindaco di Milano, Giuseppe Sala. «La Carità e la Bellezza che scaturirà dai quattro capolavori del Tre e Quattrocento protagonisti dell’esposizione in Sala Alessi saprà riempire il cuore dei visitatori e delle visitatrici di riflessioni importanti», ha continuato il sindaco, ringraziando anche i musei di Firenze «Che hanno contribuito a realizzare questo progetto, rafforzando la collaborazione artistica e culturale attiva con il capoluogo toscano».
I capolavori del Rinascimento toscano, a Palazzo Marino
Organizzata con il contributo del partner istituzionale Intesa Sanpaolo e con il sostegno di Rinascente, la mostra è curata da Stefano Zuffi e da Domenico Piraina, mentre l’organizzazione è affidata a Civita Mostre e Musei. Il progetto dell’allestimento, affidato agli architetti Franco Achilli e Luigi Ciuffreda, è ecosostenibile e completamente riciclabile. I tendaggi che calano dall’alto della Sala Alessi per esaltare la preziosità delle opere ed evocare gli interni di una cattedrale sono realizzati in seta “non violenta”, ottenuta tramite un procedimento che viene avviato solo dopo la trasformazione del baco in farfalla, evitando di interromperne la metamorfosi. Il catalogo della mostra, edito da Skira, per la prima volta include anche le schede storico-artistiche di tutte le opere esposte nei municipi.
Realizzata intorno al 1320, rimasta per circa due secoli all’ingresso del Battistero del Duomo di Firenze e successivamente ospitata dal Museo dell’Opera del Duomo, la “Carità” Tino di Camaino è una scultura simbolo dell’identità fiorentina. Nell’opera viene rappresentata una donna che allatta due bambini, con una stilizzazione delle forme dovuta all’esempio di Arnolfo di Cambio e qui portata ancora più avanti.
Il tabernacolo di Beato Angelico, conservato al Museo di San Marco, è stato realizzato intorno al 1430 ed è il frutto di una combinazione di tecniche, tra pittura, miniatura, oreficeria e intaglio L’opera arriverà in Sala Alessi il 20 dicembre, poiché attualmente in prestito alla mostra a San Giovanni Valdarno “Masaccio e Angelico. Dialogo sulla verità nella pittura”.
Proveniente da Palazzo Medici Riccardi, la “Madonna col Bambino” di Filippo Lippi è una delle ultime opere su tavola del pittore, che la realizzò negli anni Sessanta del Quattrocento, il momento d’oro della Firenze umanista. Inquadrato in una nicchia architettonica impostata sulle regole dettate da Leon Battista Alberti, il dipinto si trovava fino all’inizio del XX secolo presso la villa di Castelpulci, sede dell’Ospedale psichiatrico di Firenze.
Dipinta intorno all’anno 1500 e oggi conservata nel Museo Stibbert, la “Madonna col Bambino” è stata riscoperta dalla critica solo in anni relativamente recenti. A inizio ‘900 era infatti attribuita alla bottega di Botticelli ma a restituirne il giusto posizionamento hanno contribuito i restauri del 2016.