Più luminoso ma anche più green: il Cenacolo di Leonardo da Vinci riapre finalmente al pubblico dopo la chiusura dovuta all’emergenza Covid-19 e presenta anche diverse novità. Per il momento, il capolavoro vinciano sarà vistabile, a partire dal 9 e fino al 21 febbraio, dal martedì al venerdì, dalle 9.45 alle 18.45, rimanendo chiuso i sabati e le domeniche, come da normativa. I biglietti potranno essere prenotati online oppure il giorno stesso della visita in biglietteria, con ingressi contingentati: fino al 12 febbraio, saranno 12 ogni quarto d’ora, per aumentare a 18 a partire dal 16 (qui tutte le informazioni).
Domani riapriranno anche i parchi archeologici di Capo di Ponte, completando così il quadro della riapertura delle sedi museali della Direzione dei Musei della Lombardia. Rimangono chiusi solo il Museo Archeologico Romano di Cividate Camuno, in corso il trasferimento a una nuova sede, e il Mupre in Valle Camonica, per il quale si stanno predisponendo aperture speciali.
Nel corso dei prossimi mesi, il Cenacolo sarà oggetto di diversi interventi, condotti sia con fondi del Mibact che grazie all’apporto di soggetti privati, come annunciato dal Direttore dei musei statali lombardi, Emanuela Daffra. In primo luogo, si procederà a un controllo sullo stato di salute della fragile opera di Leonardo che, ricordiamo, per la sua stessa composizione, altamente sperimentale per l’epoca, una tecnica mista a secco su intonaco, presenta diverse criticità conservative. Dal 1999, anno di conclusione dell’intervento ventennale condotto da Pinin Brambilla, l’obbiettivo è stato di prevenire i danni, intervenendo, per esempio, sulle condizioni ambientali, per evitare l’ennesimo intervento.
«Oltre a monitorare la qualità dell’aria nel Refettorio e gli aspetti statici della parete dell’Ultima Cena, abbiamo avviato nuove indagini diagnostiche per verificare l’effettivo, attuale stato della superficie dipinta», ha spiegato Daffra. A partire dal marzo, l’iconico dipinto parietale verrà sottoposto a una campagna di indagini multispettrali, condotta da Annette Keller e con il supporto del Rotary Club Milano Sempione.
Queste indagini, che rileveranno l’eventuale presenza di tracce non percepibili con la luce, andranno a integrarsi con quelle già in corso ad opera del CNR e dell’ICR – Istituto Centrale del Restauro. Per raccogliere tutte le informazioni e i dati necessari, è stato sottoscritto un accordo con il Politecnico di Milano, che porterà allo sviluppo di un sistema di gestione integrata, utile sia per il monitoraggio dell’opera che per la fruizione. Sempre in collaborazione con il Politecnico, nelle persone dei professori Joppolo e Ferrari, il Museo del Cenacolo rinnoverà anche il sistema impiantistico con una centrale termica e produzione di energia a pompa di calore, abbassando le emissioni e ottimizzando la produzione di energia.
A partire dall’autunno, i visitatori potranno ammirare il Cenacolo sotto una luce nuova. Grazie alla sponsorizzazione tecnica di iGuzzini, su progetto di Massimo Iarussi, il refettorio sarà dotato di una illuminazione ancora più efficace di quella attuale. Si prevede di abbattere ulteriormente la quota di lux che si possono rivelare nocivi per la conservazione dell’opera di Leonardo e, al contempo, di migliorare l’esperienza fruitiva.
«Attenzione all’ambiente, dunque, ma anche a una più ampia accessibilità», ha continuato Daffra. «Come già fatto per gli scorsi anni, proprio per il rilievo simbolico del luogo, ci siamo impegnati per strappare il Cenacolo dal suo isolamento e da una fruizione solo turistica. Il Museo del Cenacolo, ad esempio, per il 2021 sta perfezionando una convenzione con il carcere di Opera che ha come obiettivo quello di facilitare il reinserimento dei detenuti e di offrire a loro ed alle famiglie opportunità di avvicinarsi alla cultura attraverso il patrimonio collegato ad una delle opere più note e celebrate della pittura mondiale».
Nel corso del 2021, infatti, nell’ambito dei progetti sviluppati da una ATI guidata da Verona 83 e che raggruppa AdArtem e Giunti, verrà proposta, tra le altre cose, anche l’inedita esperienza del Cenacolo Live, per rendere fruibile il museo online anche nei momenti di chiusura.
Un importante intervento di restauro, integralmente finanziato dal Mibact, sarà sottoposta anche la coeva Crocifissione realizzata nel 1495 da Donato Montorfano, sulla parete di fronte all’Ultima Cena. «La spolveratura totale della parete realizzata durante le recenti settimane di chiusura ha evidenziato necessità conservative non drammatiche ma urgenti e permesso di apprezzare le qualità dell’opera, tutt’altro che banali», ha osservato Daffra.
Nei prossimi mesi sarà avviato il restauro anche di questo grande affresco, passato in secondo piano a causa della prossimità con l’Ultima Cena ma comunque opera di una certa rilevanza storica e artistica, consentendo al pubblico di osservare l’intervento in corso.
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