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Le tre porte del Battistero di Firenze tornano insieme, al Museo del Duomo
Arte antica
Dopo anni di restauri, iniziati nel 1978 dall’Opificio delle Pietre Dure, le tre porte monumentali del Battistero di Firenze sono ora visibili, una accanto all’altra, nella sala del Paradiso del Museo dell’Opera di Santa Maria del Fiore. L’intervento è stato possibile grazie all’Opera di Santa Maria del Fiore, di cui il Museo dell’Opera del Duomo fa parte, che ha finanziato con un milione e mezzo di euro il restauro, lo smontaggio, il trasporto e la collocazione nel museo. Con la Porta Sud, realizzata quasi 700 anni fa da Andrea Pisano, uno dei maggiori artisti del Trecento, discepolo e collaboratore di Giotto, si conclude un ciclo di restauri iniziato nel 1978, diretti ed eseguiti dall’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, che ha riguardato le tre monumentali Porte del Battistero di Firenze a partire dalla Porta del Paradiso (1978 – 2012), la Porta Nord (2013 – 2015) e la Porta Sud (2016 – 2019).
Il restauro di quest’ultima, la più antica Porta del Battistero, realizzata tra il 1330 e il 1336, ha riportato alla luce la bellissima doratura non più visibile e allo stesso tempo ha recuperato i meravigliosi dettagli delle parti scultoree: 28 formelle di cui 20 raccontano episodi della vita di San Giovanni Battista, patrono del Battistero e di Firenze, intervallate da 74 fregi. Durante l’alluvione del 1966, infatti, la Porta fu gravemente danneggiata: l’anta destra quasi spaccata in due da una grave lesione trasversale, formatasi probabilmente su un difetto di fusione già esistente; alcune formelle caddero per terra e andò perduta una delle 48 teste leonine, trascinata forse via dalla violenta corrente dell’acqua.
Il restauro odierno della Porta di Andrea Pisano, a cura del Settore Bronzi dell’Opificio delle Pietre Dure e che ha coinvolto un’equipe di 14 restauratori, oltre che esperti scientifici e altre professionalità tecniche, è stato eseguito in base al protocollo applicato alla prima Porta del Ghiberti con varianti rispetto alle diverse situazioni riscontrate.
Dopo le indagini diagnostiche iniziali, in particolare quelle termografiche che hanno evidenziato varie criticità strutturali, è stato eseguito il lavaggio mediante nebulizzazione e micro vaporizzazione. Le parti dorate ad amalgama di mercurio sono state trattate con ablazione laser. Le zone non dorate del fronte, il retro e gli spessori dei battenti sono stati puliti con diverse tipologie di pulitura meccanica. Particolarmente efficace in fase di rifinitura è stato l’uso della crio sabbiatura (pulitura criogenica) che si avvale di ghiaccio secco utilizzato con aria compressa per eliminare, in parti difficilmente accessibili, residui di materiali di deposito e alterazioni.
Le tre Porte del Battistero sono state restaurate prima d’ora solo una volta, tra il 1946 e il 1948, al loro rientro a Firenze dopo essere state smontate e portate in un luogo segreto per proteggerle dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale.
La collocazione nel Museo dell’Opera del Duomo delle tre Porte del Battistero dopo il restauro, all’interno di grandi teche, si è resa necessaria per motivi conservativi. Sul Battistero gli originali sono stati sostituiti da copie realizzate dalla Galleria Frilli di Firenze, finanziate dall’Opera di Santa Maria del Fiore e per la Porta del Paradiso del mecenate Choichiro Motoyama e per la Porta Nord con il sostegno della Guild of the Dome Association.
Info:
Museo dell’Opera del Duomo
Aperto tutti i giorni dalle ore 9.00 alle 19.00, chiusura il primo martedì del mese
Biglietto di ingresso unico a tutti i monumenti dell’Opera, compreso il Museo, euro 18.00
operaduomo.firenze.it