Categorie: Arte antica

Nudi per il Polittico di Jan Van Eyck, che torna visitabile a Gent

di - 3 Gennaio 2020

Una grande opere d’arte è sempre contemporanea, giusto? La pensano così anche in Belgio, dove l’attivissimo Ente del Turismo delle Fiandre ha aperto il 2020 con un invito ad ammirare con occhi e anche con abiti “diversi” una delle opere più importanti della storia dell’arte, realizzata da Jan Van Eyck. A conclusione di un triennio, aperto nel 2018, interamente dedicato ai Maestri Fiamminghi Peter Paul Rubens e Pieter Bruegel, l’occasione questa volta è stata data dal termine dei complessi lavori di restauro che hanno interessato la famosissima Pala d’altare di Gent. Conosciuto con il nome di Polittico dell’Agnello Mistico e realizzato nel 1432 da Jan e Hubert Van Eyck, il capolavoro è pronto a tornare finalmente nella sua sede della Cattedrale di San Bavone, da maggio 2020.

Inoltre, dal primo febbraio, al Museum voor Schone Kunsten di Gent sarà presentata “Van Eyck, een optische revolutie”, la più grande mostra mai dedicata al maestro fiammingo, con ben dieci opere, delle 20 a lui attribuite. In esposizione anche altre 100 opere del tardo Medioevo.

Il Polittico dell’Agnello Mistico chiuso

La campagna naked per il conturbante Pannello dei Van Eyck a Gent

Jan lavorò al grande Polittico, composto da 12 pannelli, insieme al fratello maggiore Hubert, come scoperto solo nel 1823, sempre in seguito a un restauro che rimosse diverse ridipinture, svelando un’iscrizione nella quale si faceva esplicito riferimento alla collaborazione fraterna. E quale sentimento migliore e sempre attuale, per celebrare questo restauro andato a buon fine, dell’amore? E allora, ecco che sul sito adorationoftruelove.com potete caricare la vostra fotografia e quella del vostr* partner, preferibilmente in abiti adamitici. Nel vero senso della parola, visto che le vostre immagini saranno inquadrate negli sportelli ai lati estremi del Polittico dell’Agnello, andando a prendere il posto occupato da Adamo ed Eva.

Non si capisce se i nudi facciano ancora scalpore o meno. Per esempio, abbiamo visto proprio l’Ente del Turismo delle Fiandre battagliare orgogliosamente contro Facebook e il suo algoritmo, in occasione di un episodio di censura del Giudizio di Paride, opera realizzata dal grande Rubens tra il 1638 e il 1639 e conservata al Museo del Prado.

Quel che è certo è che le figure di Adamo ed Eva, quasi certamente di mano di Jan Van Eyck, sono state le prime a esprimere una nudità così vibrante di realismo in un luogo sacro. In effetti, solo un artista immenso avrebbe saputo esprimere, in questo modo, le tensioni dell’epidermide che asseconda i movimenti, l’ispida leggerezza di capelli e peluria, le gestualità sottolineata dalle vene sottili. Al punto che, dopo varie vicissitudini e lunghi spostamenti, nel 1781 i due pannelli furono smontati e portati in sagrestia, essendo reputati troppo conturbanti.

La difficile storia del Polittico dell’Agnello Mistico

Ma, nella sua lunga storia, la Pala dell’Agnello Mistico ha subito anche sette furti. L’ultimo furto avvenne l’11 aprile 1934, quando furono rubati due pannelli, uno di Giovanni Battista e l’altro dei Buoni Giudici. Fu richiesto un riscatto di un milione di franchi belgi e, in una dimostrazione di buona fede da parte dell’autore del furto, uno dei pannelli, quello di Giovanni Battista, venne restituito.  Il riscatto, però, non è stati mai pagato e l’altro pannello è ancora disperso. Al suo posto, c’è una copia realizzata nel dopoguerra dal restauratore Jef van der Veken.

Insomma, anche se non tutte le storie prevedono un lieto fine, Jan Van Eyck ci invita a entrare nel mondo del Polittico dell’Agnello Mistico. E mostrare che l’amore può avere mille forme e mille colori.

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