Non che una mostra su Leonardo sia una novità, specie in questo 2019 denso di doverose commemorazioni dei 500 anni dalla morte del genio vinciano. Non che ci si aspettasse di vedere la Gioconda a Torino. Ma c’è qualcosa di sorprendente nella mostra “Leonardo da Vinci, i volti di un genio”, che è arrivata al Museo Storico Nazionale d’Artiglieria di Torino dopo aver fatto tappa, sebbene in forma ridotta, a Catania, meta italiana alla quale era approdata dalla città spagnola in cui è stata inizialmente prodotta, ovvero Madrid. Altro fatto sorprendente è l’identità del curatore: Christian Gálvez, un quarantenne presentatore televisivo spagnolo appassionato di Leonardo.
Come riportano alcuni giornali spagnoli, la mostra ha suscitato qualche polemica in patria, in quanto sospettata di situarsi al confine sottile tra divulgazione e spettacolo. Le viene anche rimproverata una certa mancanza di rigore. Se la stragrande maggioranza degli elementi esposti sono ben fatte riproduzioni contemporanee di fragili Codici originali e di dipinti inarrivabili, occupa un ruolo di riguardo tra i pezzi antichi la quattrocentesca Tavola Lucana, un dipinto su tavola scoperto dallo studioso Nicola Barbatelli nel 2008 e da lui fatto risalire alla mano di Leonardo ma la cui attribuzione solleva ancora dubbi nel mondo degli storici dell’arte.
La presenza di un robot che disegna e poi cancella la Gioconda su uno schermo bianco è un’allusione alle grandi abilità scientifiche di Leonardo che «se fosse vissuto ai nostri tempi, si sarebbe sicuramente interessato alla robotica», ipotizza Maurizio Cremonini dalla Comau, azienda di automazione industriale e robotica, sponsor della mostra. Verosimilmente ha ragione. Ed è bello che l’evocazione dell’operato pittorico e di quello scientifico di Leonardo siano presentati fianco a fianco durante tutto il percorso, così da tenere presente che tutti questi aspetti, continuamente compresenti, fecero di lui il genio completo che fu.
La più grande nota di merito va forse all’allestimento: bella la sede espositiva delle sale del Museo dell’Artiglieria, ospitato dal Mastio della Cittadella, splendida l’idea di riprodurre i disegni di Leonardo su tele retroilluminate, giustissima la grandezza dei caratteri di scrittura dei cartelli e l’altezza di questi ultimi, perché siano facilmente consultabili da chi vede bene e meno bene, da chi è alto o basso, da chi è in piedi o seduto in carrozzina.
Mostra pedagogica e familiare, anche grazie alle numerose applicazioni interattive, visitabile a Torino fino a maggio 2020 in Via Cernaia, 1.
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